Days Gone, anteprima della nuova esclusiva PS4

Abbiamo giocato per tre ore a Days Gone, la nuova esclusiva PlayStation 4 sviluppata da Bend Studio. Ecco la nostra anteprima.

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a cura di Yuri Polverino

Sviluppato da Bend Studio in esclusiva per PlayStation 4, Days Gone ha suscitato più di qualche dubbio nel corso degli ultimi mesi. Le motivazioni sono piuttosto semplici: dopo l'annuncio ufficiale, il gioco è sparito dai radar sia della stampa di settore che dei consumatori, per colpa di una campagna marketing che è stata sospesa in attesa di una data definitiva per la release ufficiale.

Dopo E3 2018, dove proprio Days Gone è stato uno dei grandi assenti all'interno della conferenza Sony, le acque hanno ripreso mano a mano a muoversi, fino a quando pochi settimane fa abbiamo iniziato a vedere diversi trailer dedicati al mondo di gioco e ai personaggi. D'altronde la data d'uscita si avvicina (26 aprile) ed era quindi normale immaginarsi un contatto più concreto con la produzione, che si è appunto verificato qualche giorno fa in occasione di un evento organizzato dal publisher, il quale ci ha permesso di toccare con mano per ben tre ore la nuova esclusiva per PlayStation 4.

Al netto di qualche difetto piuttosto evidente, Days Gone si conferma un titolo in linea con la filosofia delle proprietà intellettuali Sony, quindi estremamente cinematografico e con un focus particolare sul comparto narrativo. Abbiamo diversi dettagli da rivelarvi, quindi direi di non perdere altro tempo in premesse e di tuffarci nel cuore di questa nuova, corposa anteprima.

Trama, personaggi e ambientazione

In riferimento a quanto detto poc'anzi, è bene precisare immediatamente come Days Gone sia un'esperienza fortemente narrativa, per poi scendere nei dettagli della storia, dei personaggi e del setting. Per capire pienamente l'anima di questa produzione, basta citare il prologo: circa un'ora di gioco condita da molte scene d'intermezzo che, oltre a presentarci i personaggi, ci mostrano il contesto.

Siamo negli Stati Uniti settentrionali e lo scenario è quello di un mondo post-apocalittico infestato dai freakers (i mostri/zombie) e da gang locali che si combattono per il dominio del territorio. Di primo acchito, Days Gone ricorda una ipotetica fusione fra Sons of Anarchy e The Walking Dead: dal primo show mutua personaggi, bande di motociclisti e carisma del protagonista, dalla serie AMC invece estrapola gli "zombie" e la dinamiche della guerra fra comunità locali.

La storia cosi come i personaggi sono molto adulti: Deacon, il protagonista, sopravvive senza abbandonare la speranza di incontrare nuovamente la sua nuova amata Sarah, aiutato dal suo amico Boozer che pare avrà un ruolo centrale nell'economia del tessuto narrativo. La campagna durerà circa 30 ore, 6 delle quali saranno dedicate alle cut-scene. Per chiudere la panoramica sulla trama, vogliamo ribadire come Days Gone sia piuttosto crudo, concreto: Deacon è furioso, uccide senza pietà umani e freakers, non si ferma di fronte a niente e nessuno pur di sopravvivere. Il quadro completo è dunque molto accattivante, e soprattutto lascia trasparire molte potenzialità sia per quanto riguarda i personaggi -Deacon in particolare- sia in merito ai possibili sviluppi della vicenda. Per approfondire quest'aspetto, abbiamo chiesto a John Garvin, Creator Director di Bend Studio, da dove è cominciato lo sviluppo del titolo e quale sia l'obbiettivo finale del prodotto.

Come giustamente dici tu, TWD e SoA sono stati d'ispirazione per noi. Days Gone però vuole chiaramente essere qualcosa di diverso: un'esperienza narrativa trapiantata in un open world di qualità. L'equilibrio fra gameplay e scene d'intermezzo arriverà dopo il prologo, è normale che all'inizio avevamo necessità d'introdurre personaggi e dinamiche varie. Con Days Gone vogliamo creare un'esperienza che appassioni i giocatori sia per la storia, sia per quello che possono fare pad alla mano.

Le impressioni che ci eravamo fatti in seguito alla prima ora di gioco -intervallata appunto da questa intervista- sono state confermate dal Creative Director in persona, che tra l'altro si è dimostrato una persona molto disponibile ed entusiasta, motivo per il quale troverete altre sue citazioni in quest'articolo. Ad ogni modo, tolte le riserve sui focus di Days Gone, è bene anche capire in cosa consiste effettivamente il gameplay, quali possibilità offre e come è strutturato in generale. Ne parliamo nel prossimo paragrafo.

Gameplay e Open World

Days Gone è un open world piuttosto classico: si gira per la mappa, si affrontano quest primarie e secondarie, si potenzia il personaggio, si raccolgono materiali per il crafting ecc. Le particolarità, in questo caso, sono da ricercarsi piuttosto nel mezzo con il quale Deacon viaggia fra lande desolate e boschi apparentemente disabitati. La sua motocicletta è appunto la co-protagonista del gioco. Il mezzo di trasporto del quale dovremmo prenderci cura, potenziarla, renderla sempre più efficiente e performante.

Una delle regole non scritte degli open world riguarda la qualità dello spostamento, nel senso: se muoversi per il mondo di gioco è divertente, allora il gameplay guadagna punti. Days Gone, in questo senso, attualmente ha dei problemi. I controlli di guida sono ancora molto imprecisi, difficili da manovrare e per questo abbastanza frustranti: l'idea di incentrare molto del gameplay sulla moto è una scelta di valore, ma penalizzata appunto dalla guida della stessa. Ad ogni modo, per potenziare la moto di Deacon dovremmo soddisfare le richieste di alcuni npc specifici che si trovano nei campi base (cinque) sparsi per la mappa. Proprio questi campi base giocano un altro ruolo fondamentale: svolgendo incarichi per le bande locali guadagneremo la loro fiducia, verremo riconosciuti e avremo accesso ad una serie di vendor particolari, legati a doppio taglio ad un sistema di tagli che altro non è che un modo per fornirci incarichi aggiuntivi. Interrogato al riguardo, John Garvin ci ha fornito altre informazioni interessanti.

Non potrete creare il vostro campo base, ma conquistare la fiducia dei gruppi locali vi faciliterà la vita e vi darà accesso a opzioni altrimenti indisponibili. I giocatori più interessati alla trama principale potranno comunque concentrarsi su questa, ma dedicare ore alle quest secondarie vi regalerà sicuramente soddisfazioni.

Archiviato il discorso "guida", è bene spendere anche qualche parola per i controlli in generale e sulla fruibilità dei menù. Anche in questo, Days Gone ha qualche problema: controllare Deacon, soprattutto nelle fase di shooting, non è proprio il massimo, in quanto alcune animazioni sono ancora imprecise e rendono difficile il pieno controllo dei movimenti e della mira. I menù invece possono essere navigati usando i touchpad del controller, facendo swipe a destra e a sinistra, in alto e in basso. C'è anche un menù istantanea che apparirà nell'hud di gioco, anch'esso disegnato non molto bene. In riferimento ai menù principali, quelli consultabili tramite il touchpad, dobbiamo dire che non ci sono sembrati molto intuitivi, complice anche una paletta di colori molto chiara che rende un po' difficile leggere tutto chiaramente.

All'interno di essi, inoltre, è presente l'albero delle abilità di Deacon, tramite il quale sarà possibile potenziare tre caratteristiche principali: attacchi a distanza, corpo a corpo e sopravvivenza. Quest'ultima tra l'altro ha la possibilità di attivare un bullet time per le sparatorie e di potenziare la vista aumentata di Deacon, che gli permette di vedere le traccie sul terreno ed inseguire eventuali bersagli.

Terminiamo la panoramica del gameplay menzionando una barra del vigore che si consumerà correndo, schivando e compiendo altre azioni "faticose", rendendoci impossibile l'utilizzo di quest'ultime una volta svuotata la barra in questione; altro fattore importante, che però non possiamo valutare, è la qualità delle quest secondarie. All'interno della nostra prova ne abbiamo giocate poche, e tutte attivate mentre gironzolavamo per la mappa. Non possiamo sbilanciarci su varietà e validità di quest'ultime, quindi bisognerà aspettare la recensione completa per un giudizio definitivo legato a quest'aspetto.

Comparto tecnico

Days Gone è sviluppato con Unreal Engine 4, scelta quantomeno curiosa per uno studio di proprietà di Sony. Il motore di gioco ha messo in evidenza alcuni pregi e altri difetti, ve li elenchiamo qui di seguito per poi terminare con le parole di John Garvin. Innanzitutto, la qualità delle scene d'intermezzo è ottima: animazioni facciali, illuminazione, texture, tutto soddisfacente.

Discorso diverso invece per altre sequenze di gioco, che mostrano qualche imprecisione, soprattutto per quanto riguarda le animazioni dei nemici e gli effetti legati al dissanguamento/mutilazione, e allo stesso tempo alcune texture del mondo di gioco sono per l'appunto poco rifinite rispetto al resto. Il frame rate, che ovviamente non arriva a 60 fps, risulta stabile senza particolari cali; nonostante la nostra prova si sia svolta su PS4 Pro, però, non abbiamo avuto accesso alle impostazioni grafiche.

Abbiamo lavorato con Unreal Engine 4 perché si adattava bene al nostro scopo. Sappiamo bene la qualità che sviluppare una ip di questo calibro richiede, e ce l'abbiamo messa tutta. Il risultato che abbiamo raggiunto ci lascia soddisfatti, a conferma che l'Unreal Engine 4 è un motore malleabile che mette a disposizione strumenti di qualità

Concludiamo l'analisi con una menzione sull'IA dei nemici. Piuttosto basilare e imprecisa, facilita molto gli scontri a fuoco e la gestione anche di gruppi più numerosi di avversari. Purtroppo, non abbiamo potuto testare le famose orde: anche in questo caso, vi rimandiamo alla recensione completa.

Tirando le somme

Concludendo, Days Gone ci è sembrata una produzione abbastanza facile da decodificare: l'ecosistema pone maggiore attenzione sul comparto narrativo, che in un certo senso gioca a discapito di un gameplay apparentemente rinunciatario per quanto concerne originalità e un po' di coraggio. Nel complesso, però, la storia è un ottimo traino e riesce a motivare a dovere il giocatore a perdersi in quest'America desolata e minacciosa. Alcuni dei nostri dubbi potranno essere fugati in sede di recensione, e siamo molto curiosi di scendere nelle profondità della narrativa per capire quale sarà la direzione e soprattutto se riuscirà a coinvolgere ed emozionare fino alla fine.

Bend Studio ha lavorato a Days Gone con l'obbiettivo di sviluppare un'altra esclusiva PlayStation 4 di qualità, con un forte impegno impiegato nel renderla cinematografica ed intensa, arricchendola con un gameplay come dicevamo piuttosto classico per il genere, ma che ci sentiamo di dire comunque potenzialmente capace di regalare qualche sorpresa. Per avere un parere definitivo, come al solito, vi rimandiamo alla recensione che arriverà vicino alla release ufficiale. Vogliamo comunque consigliare Days Gone agli appassionati delle esperienze single player di un certo spessore, sulla falsa riga delle altre grandi esclusive PlayStation 4.

Days Gone è un'esclusiva PlayStation 4 in uscita il 26 aprile che può essere già preordinata.
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