Lo sappiamo: davanti a questo titolo sarete ovviamente sorpresi. In realtà la nostra scelta di dare un taglio ironico alle ultime dichiarazioni di David Jaffe è stata letteralmente obbligatoria. Il papà di God of War, dopo una vita passata nello sviluppo, ha cominciato a pubblicare le sue opinioni personali sull'industria dei videogiochi sul suo canale YouTube, ma questa volta è andato ben oltre. Già, perché l'ex game designer non ha solo espresso un'opinione sul rinvio di Starfield e RedFall, ma ha letteralmente insultato Phil Spencer ai limiti della querela.
Come riportato da Game Rant, David Jaffe ha dichiarato che Phil Spencer dovrebbe andare in terapia e farsi ricoverare. "Fai schifo. Sei come me quando avevo 28 anni", ha aggiunto l'ex game designer, paragonando una situazione in cui lavorava per Sony su un gioco che non vide mai la luce. Le parole di Jaffe sono state successivamente chiarite e ha affermato di non riconoscere in Phil Spencer un vero leader e qualcuno in grado di gestire i vari studi di sviluppo di Xbox, e secondo lui il CEO di Microsoft Gaming non starebbe facendo abbastanza perché i titoli vengano rilasciati in tempo sul mercato.
Sulla strategia di Xbox e su come la stessa dovrebbe essere rivista ne abbiamo parlato in lungo e in largo. Quello che non è accettabile, ovviamente, è che si passi all'insulto. Negli ultimi anni sono stati rinviati tantissimi giochi, e la pandemia da COVID-19, unita all'incertezza dello scenario globale, non aiuta sicuramente i team di sviluppo. Sicuramente in Microsoft c'è qualche problema a livello di tempistiche e schedule, ma i rinvii dei progetti Bethesda non hanno nulla a che vedere con ciò che la casa di Redmond dovrà probabilmente migliorare nel corso dei prossimi anni.
Tuttavia, dal video di David Jaffe si possono trarre due conclusioni utili. La prima riguarda ovviamente la mancanza di tripla A per la stagione natalizia di quest'anno di Xbox Series S e Xbox Series X. La seconda, invece, riguarda ovviamente l'intera gestione dei suoi studi. Sicuramente però il tono e i modi in cui sono stati espressi questi pensieri sono comunque da condannare, ancora di più se simili parole provengono da un ex professionista che dovrebbe conoscere al meglio questa industria.