La class action in questione è stata avviata dagli investitori che, nel 2021, hanno chiamato in causa CD Projekt RED accusando lo studio di voler trarre profitto da un gioco non pronto per il mercato. A questo proposito, le prove presentate dall’accusa sono state molteplici e includono episodi come il ritiro di Cyberpunk 2077 dal PlayStation Store fino a quando il titolo non è stato migliorato. Un’altra testimonianza è data dal rimborso totale che ha offerto Microsoft a tutti gli acquirenti insoddisfatti dell’open world distribuito dallo studio polacco.
L’azione legale si è conclusa proprio in questi giorni e ha portato ad un esito negativo per CD Projekt RED. Lo studio, infatti, dovrà pagare 1.85 milioni di dollari agli investitori come risarcimento per lo stato eccessivamente compromesso in cui è stato lanciato Cyberpunk 2077. Sembra, infatti, che gli sviluppatori abbiano volontariamente omesso il grande numero di bug presenti nel titolo per poter ottenere agevolazioni fiscali e, pertanto, saranno costretti a risarcire gli investitori.
Nei due anni successivi al lancio, tuttavia, Cyberpunk 2077 (che potete acquistare su Amazon) ha radicalmente cambiato la sua natura ed è ormai un titolo totalmente nuovo. I dati di vendita degli ultimi mesi sono schizzati alle stelle segnando diversi record, anche per merito della serie anime Edgerunner uscita da poco su Netflix, e i problemi di bug e instabilità sembrano ormai superati. Infine, i fan si stanno preparando all’arrivo del primo e unico DLC per l’open world di CD Projekt RED.
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