La nuova creatura di CD Projekt Red, Cyberpunk 2077, è probabilmente il gioco più atteso dei prossimi mesi. L'uscita fissata per il 16 aprile 2020 si avvicina, anche se a passi lenti, e piano piano tutti i dettagli della produzione iniziano ad assumere una forma chiara e ben delineata.
Da più di un anno ormai abbiamo la fortuna di seguire da vicino lo sviluppo, grazie alle anteprime delle maggiori fiere di settore, momenti nei quali abbiamo assistito a una serie di presentazioni a porte chiuse. L'ultima, in ordine di tempo, risale a giugno - in occasione di E3 2019. Quello è stato forse il momento più esaltante, e l'articolo che ne è scaturito è forse il più completo che abbiamo mai dedicato al titolo. In occasione di Gamescom 2019 abbiamo rivisto la demo di Los Angeles, cogliendo al volo l'opportunità in modo tale di analizzare, a mente fredda, quelli che possono essere pregi e difetti di Cyberpunk 2077. Attenzione, non siamo ritrattando; il gioco sembra straordinario, l'RPG che potrebbe definire nuovamente il genere. Al netto di questo, però, osservare la demo con più calma ci ha permesso anche di cogliere qualche aspetto che andrebbe rifinito. Andiamo con calma però, partiamo dalla trama.
Fantasma Digitale
La premessa della demo è semplice: dobbiamo indagare su un chip biomeccanico che è stato impiantato nel collo di V. La particolarità di questo componente risiede nel fatto che, per qualche strano motivo, permette a V di vedere un fantasma digitale, quel Johnny Silverhand interpretato da Keanu Reeves - "You're breathtaking!"
Per avere le informazioni che cerca, V dovrà collaborare con dei criminali, per i quali dovrà svolgere una missione ad alto rischio. Proprio tramite questo incarico, il team di sviluppo riesce a concentrare il contenuto della demo su due elementi: varietà del gameplay e varietà dell'ambientazione.
Per quanto riguarda quest'ultima, viene da pensare che forse è inutile ripetersi: Night City è incredibile. Una città post-moderna martoriata dal prosperare incontrollato della tecnologia, e che ora vive di grandi contraddizioni: avanzamento tecnologico e degrado sociale. La mappa sarà completamente esplorabile, sia a piedi che in auto/moto, e la transizioni da un ambiente all'altro non saranno penalizzate da nessun caricamento.
Per quanto riguarda la varietà di gameplay, le parole da spendere sono sicuramente maggiori. In primis sottolineiamo come il sistema di crescita di Cyberpunk 2077 sia, come riporta CD Projekt, un fluid class system, ovvero un albero delle abilità che potrà essere manipolato in qualsiasi momento, in modo da creare e cambiare le specializzazioni di V a seconda della situazione. Questo incide sulla rigiocabilità e di conseguenza sulla profondità del gioco, che a questo punto ipotizziamo possa essere immensa.
La porzione di gioco che ci è stata mostrata si divideva in due tipologie di "stile": una stealth, l'altra incredibilmente aggressiva. La prima sfrutta le capacità da netrunner di V, permettendogli di manomettere sistemi di sicurezza e nemici, non facendosi mai scoprire, creando anche diversivi piuttosto estremi. La classe più action invece sfrutta forza bruta e fucili pesanti per fare breccia nelle fila nemiche e raggiungere l'obbiettivo.
Dopo aver accuratamente visionato entrambe le opzioni, possiamo dire con certezza che la meglio riuscita è quella stealth. La forza bruta invece mette in evidenza un comparto animazioni ancora da rifinire, e un sistema di shooting che gode di una fisica non molto credibile.
La demo termina con una breve occhiata al Cyber-spazio, un affascinante limbo digitale che, sicuramente, giocherà un ruolo chiave nella trama del gioco.
Attendiamo con trepidazione nuovi contenuti legati a Cyberpunk 2077, ma rivedere la demo di E3 ci ha comunque permesso di cogliere qualche dettaglio in più. Continuate a seguirci per non perdervi nulla sull'attesa nuova opera di CD Projekt Red.
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