Crisis Core Final Fantasy VII: una Reunion di rincorsa

Ragioniamo su cosa possiamo aspettarci dal ritorno di Crisis Core nel contesto del Remake di Final Fantasy VII.

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a cura di Marco Patrizi

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Durante il recente evento per i 25 anni di Final Fantasy VII, Square Enix ha accompagnato l’annuncio di Final Fantasy VII Rebirth (sequel di FFVII Remake) con un trailer a sorpresa di Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion, riedizione del titolo uscito per PSP circa 15 anni fa.

Innanzitutto sciogliamo qualche dubbio a chi si trova ancora confuso: no, non si tratta di un remake, ma di una remaster. La grafica con cui si presenta potrebbe far pensare diversamente perché in effetti Square Enix ha ricostruito per i personaggi dei modelli poligonali nuovi, ottenendo un risultato certamente superiore rispetto al semplice ritocco dele texture e l’aumento della risoluzione. Il risultato è davvero notevole: anche senza arrivare agli standard di Final Fantasy VII Remake, il livello di dettaglio e l’espressività di personaggi e mostri sono senza dubbio superiori a quelli di una tipica remaster.

Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei

Non serve essere dei bisbetici hater delle remaster per porsi il dubbio sull’effettiva utilità di Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion. Dopotutto qualunque giocatore di Final Fantasy VII avrà già sicuramente giocato al titolo con protagonista Zack Fair, no? Be’ in realtà le cose non stanno così. L’originale Final Fantasy VII ha avuto vendite molto maggiori se paragonate a Crisis Core, complice anche il fatto che, fino ad ora, è stato un’esclusiva PSP.

Ci sono poi da considerare i tanti giocatori che hanno riscoperto il capolavoro Squaresoft del 1997 in tempi più recenti, magari grazie alla remaster disponibile su qualsiasi piattaforma moderna. Per gli appassionati di Final Fantasy potrà sembrare strano, ma ci sono davvero molti giocatori che si sono avvicinati a questo titolo solo in vista del Remake; magari perché, banalmente, la grafica antiquata dell’originale li aveva sempre tenuti lontani.

Senza dubbio anche Square Enix è a conoscenza di questo dato di fatto. Quindi, al di là delle mere prospettive di vendita, l’annuncio di questa remaster, accostato al nuovo trailer di Final Fantasy VII: Ever Crisis e di Final Fantasy VII Rebirth, rivela una precisa strategia: mettere più giocatori possibile nella condizione di potersi approcciare al progetto iniziato con il Remake.

In particolare è molto probabile che la riproposizione di Crisis Core anticipi il fatto che Zack avrà un ruolo importante in Rebirth. Un’ipotesi già timidamente emersa nel finale di FFVII Remake, rimasta aleggiante nelle speculazioni dei fan, e rimarcata nel filmato contenuto in Episode INTERmission, dove vediamo che il SOLDIER sembrerebbe effettivamente sopravvissuto e tornato a Midgar, anche se resta tutto da capire in che modo e in che “tempo”.

La remaster di Crisis Core avrà quindi lo scopo di far conoscere il personaggio di Zack a tutti i giocatori potenzialmente confusi, e di poterlo collocare nella lore di Final Fantasy VII, in particolare per la sua relazione con Cloud e Aerith.

Fantasmi dal futuro

A questo punto già immaginiamo i timori di molti di voi: non sarà che nella remaster di Crisis Core vedremo dei cambiamenti della trama originale, come accaduto in Final Fantasy VII Remake? 

Anche senza avere certezze granitiche, il nostro consiglio è di tenere a bada certe fobie. In primis perché, come abbiamo sottolineato, nonostante l’encomiabile lavoro grafico che si è intravisto nel trailer, è bene ricordare che Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion è e rimane comunque una remaster, che per sua natura ha un dudget e una libertà creativa molto limitata.

È stato ad esempio ri-cambiato l’aspetto estetico della Buster Sword, ma è stata una scelta dettata dal fatto che in Crisis Core ricalcava l’aspetto che aveva in Advent Children, in cui era stata modificata per… be’, nessun motivo.

Anche a livello di storia, qualsiasi cambiamento importante alla storia originale di FFVII, compresa la sopravvivenza di Zack, è accaduto o potrà accadere solo in relazione all’intervento dei Numen (Whisper). È la sconfitta dell’Harbinger of Fate (Numen Praeco) alla fine di FFVII Remake che renderà la storia a venire più libera dai binari prestabiliti.

E se non siete ancora convinti, date ascolto a chi ne sa più di tutti: Aerith, che nel trailer di Final Fantasy VII Rebirth dice chiaramente:

“Quello che abbiamo fatto ormai è fissato. Il passato è per sempre. Ma il futuro, anche se è stato scritto, può essere cambiato. Quindi concentriamoci sul futuro, non sul passato.”

Insomma, per come è stato presentato Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion si annuncia come una remaster con un grande lavoro grafico alle spalle che ci rinfrescherà i ricordi sui trascorsi di Zack e Cloud, in attesa di Final Fantasy VII Rebirth.

Se proprio volessimo gettarci nelle speculazioni su possibili cambiamenti, non ci dispiacerebbe vedere al massimo delle piccole aggiunte alla sua storia originale. Magari, dato che torneremo a Wutai, un breve cameo di Sonon e Melphie. O qualche scena aggiuntiva che ci dia un background più solido dell’amicizia di Angeal, Genesis e Sephiroth. Dopotutto sappiamo che Reunion conterrà un doppiaggio aggiuntivo, quindi non sarebbe troppo assurdo. 

Mentre cerchiamo di non volare troppo con la fantasia, non ci rimane che aspettare l’uscita di Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion prevista per l’inverno in arrivo.

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