Crimson Desert | L'abbiamo provato alla Gamescom 2024!

Abbiamo finalmente provato dopo una lungha attesa il promettentissimo Crimson Desert alla Gamescom 2024 e siamo pronti a parlarvene!

Avatar di Giacomo Todeschini

a cura di Giacomo Todeschini

Editor

Tra i numerosi titoli che hanno caratterizzato la Gamescom dell’anno scorso è impossibile non citare Crimson Desert, con l’opera di Pearl Abyss che è stata una delle più chiacchierate della fiera grazie a un trailer che definire solo accattivante è decisamente riduttivo. In poco più di tre minuti di filmato la software house celebre soprattutto per Black Desert ci ha infatti mostrato un’opera oltremodo ambiziosa, sia sul piano del gameplay che su quello tecnico. Un qualcosa di talmente intrigante e colmo di potenziale da far venire voglia di seguire gli insegnamenti di San Tommaso, ossia di non credere a cotanta bontà fino a quando non è possibile constatarla di persona.

Un’occasione, quella di mettere finalmente le mani sopra una prima versione di Crimson Desert, che abbiamo finalmente avuto alla kermesse di Colonia di quest’anno e di cui siamo ora pronti a parlarvi. Avrà saputo in questo veloce primo incontro l’opera di Pearl Abyss convincerci o c’è ancora molto da fare prima di arrivare al ben di Dio mostrato un anno fa?

Complesso ma spettacolare

Ecco, dopo averlo provato con mano Crimson Desert è davvero così fenomenale come sembrava in video? Sinceramente difficile sbilanciarsi troppo pur dopo una prova di quasi un’ora totale, ma le impressioni complessive sono decisamente buone. Il primo aspetto di cui discutere, come potrete immaginare se avete visto i contenuti finora rilasciati per l'opera di Pearl Abyss, è il gameplay. Lo studio coreano ha infatti imbastito per l'occasione qualcosa di oltremodo variegato e dotato di mille sfaccettature, che necessità di tempo e dedizione per essere padroneggiato al meglio.

I primi minuti di gioco ci siamo infatti sentiti spaesati, soverchiati dalle potenzialità del nostro personaggio anche a causa di un tutorial efficace solo fino a un certo punto. Dopo qualche morte le cose hanno però cominciato a girare e, una volta comprese almeno le meccaniche base, il tutto funziona che è un piacere. I combattimenti, per quando assumano qualche sembianza da souls like come rotolate e parry, sono però qui decisamente più veloci e dinamici di quelli appartenenti a un qualsivoglia esponente del genere a cui ha dato i natali From Software.

Appena presa la mano con il sistema di gioco, il tutto convince e, grazie anche a una grande spettacolarità degli scontri con tanto di alcuni ambienti distruggibili e un saggio uso degli effetti particellari, è davvero soddisfacente incrociare le spade in Crimson Desert. L'unico aspetto che non ci ha del tutto convinto, oltre a una pulizia generale non ancora perfetta, è la mancanza di un lock on fisso. Ve né infatti uno dinamico che si attiva in modo automatico, ma non sempre funziona come si vorrebbe e la telecamera di tanto in tanto si incastra dove non dovrebbe.

La demo ci ha concesso in ogni caso di provare, oltre a un tutorial, differenti scontri con dei boss con una difficoltà crescente. Il primo, Reed Devil, è in particolare un avversario fugace che fa largo uso di illusioni e trabocchetti e che è in grado di scomparire a piacimento dal campo di battaglia per poi comparirci alle spalle con qualche attacco letale. Il secondo duello, invece, ci ha messo di fronte un possente avversario, che ha fatto della forza bruta il proprio cavallo di battaglia. Due combattimenti tra di loro fortemente differenti e che ci hanno mostrato diversi stili di gioco. In altre battaglie, inoltre, come ci hanno raccontato gli sviluppatori il tutto cambia ancora e ogni scontro ha quindi una propria storia da raccontare.

Open world e altro ancora

Questo primo hands on di Crimson Desert ci ha quindi consentito di fare un buon deep dive sul sistema di combattimento del titolo, non lasciandoci però modo di vederne la natura open world o altri aspetti.

Quello che è certo è che il mondo di gioco, almeno dalle zone che abbiamo visto combattendo i boss, è particolarmente vario e ben creato, riuscendo a offrire anche differenti biomi. Grazie pure ai precedentemente citati effetti particellari, inoltre, Crimson Desert è molto bello da vedere, sebbene qualche texture non convinca al 100%. Considerando la grande dinamicità del gioco e la sua natura open world la situazione complessiva è in ogni caso decisamente buona e lascia ben sperare per la release finale.

Crimson Desert: in conclusione

Insomma, Crimson Desert ci ha convinto, anche se non è forse quel mostro sacro che poteva sembrare dai primissimi trailer. Indubbio in ogni caso come il lavoro fatto da Pearl Abyss sia di grande valore e siamo sicuri che saprà catturare molti di noi quando verrà lanciato. Purtroppo sulle dinamiche open world, trama, quest, poteri e attività varie non abbiamo avuto modo di scoprire molto, ma se il buongiorno si vede dal mattino ci sarà decisamente di cui divertirsi in Crimson Desert.

Leggi altri articoli