Introduzione
Il Commodore 64 è stato la porta d'ingresso al mondo dell'informatica, per molti che oggi sono diventati esperti IT. E a ragione, visto che negli anni 80 questa piattaforma catalizzava quasi tutto il mercato dei computer, tanto che anche la sua evoluzione è rimasta nella storia: il Commodore 128, nella sua versione C128D Diesel offriva un floppy da 5" integrato, un monitor RGB, una stampante ad aghi e un costosissimo, all'epoca, hard disk da 20 MB. C'era l'imbarazzo della scelta, quanto ad accessori e software.
Il Commodore 64 creò un vero fenomeno d'estensione planetaria. Rubò il cuore degli appassionati, soprattutto i giovani, che "sacrificavano" ore di studio e di sonno per rimanere incollati davanti a questo computer che, all'epoca, superava in diffusione i PC x86, che cominciavano a farsi strada. Guardando oggi a quegli anni, si capisce come questo sistema fu responsabile delle scelte professionali di molti appassionati, tra cui tanti redattori di Tom's Hardware. Dopo il C64, le scelte più comuni furono l'Amiga 500 o i primi PC 8086.
Il successore del Commodore 64, il Commodore C64C, conosciuto anche come Commodore C64 II, fu presentato nel 1986. Al prezzo del computer, bisognava aggiungere quello di un floppy esterno e di un monitor a colori. Molti utenti optarono per l'uso di un televisore come monitor, usando l'uscita antenna del C64. Chi voleva immagini di alta qualità (per l'epoca), sceglieva invece l'uscita composita.