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Commandos Origins, il ritorno di una leggenda | Recensione

Commandos Origins segna l'attesissimo ritorno della leggendaria saga di strategici dopo quasi vent'anni e lo fa decisamente bene!

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a cura di Giacomo Todeschini

Editor

2
  • Pro
    • Un grande ritorno
    • Ottima commistione tra vecchio e nuovo
  • Contro
    • Qualche bug di troppo
    • Non stravolge il genere

Il verdetto di Tom's Hardware

8
Commandos Origins segna un ottimo ritorno per la storica saga, riuscendo a riproporla in tempi moderni in un modo efficace senza snaturane l’essenza.  Nonostante qualche imprecisione, il titolo di Claymore Game Studios e Kalypso Media riesce infatti nell'intento di riportare in auge le meccaniche che hanno reso celebre la serie, arricchendole anche con intuizioni moderne. Per i veterani sarà un piacevole tuffo nel passato, mentre i neofiti potranno scoprire grazie a Commandos Origins una saga che ha reso grande il genere senza dover per forza recuperare titoli con più di qualche decennio sulle spalle.

Informazioni sul prodotto

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Commandos Origins

Commandos Origins è l'ultimo capitolo della celebre saga stealth/action.

Non si può pensare al genere degli strategici in tempo reale tattici senza quantomeno citare il nome di Commandos. La saga, nata alla fine del millennio scorso per mano di Pyro Studios, ha infatti praticamente dato vita al genere, aprendo la strada a opere capaci di conquistare critica e giocatori anche diverse decine di anni dopo, vedi ad esempio Desperados III o Shadow Tactics.

A quasi vent’anni dall’ultimo capitolo della serie, che tra l’altro si allontanava dal genere che l’ha resa famosa, è finalmente arrivata l’ora di gettarsi in un suo nuovo episodio. Commandos Origins arriva infatti oggi su PC, Xbox e PlayStation, questa volta per mano di Claymore Game Studios e Kalypso Media. Un’opera attesa da stuoli di fan da diversi decenni, che promette di riproporre i fasti di un tempo in una chiave comunque moderna, dotando la saga di tutte le migliorie che sono sbarcate nel genere in questo lungo lasso di tempo. Avrà saputo Commandos Origins convincerci o nel 2025 non vi è più spazio per un certo tipo di esperienze?

Tra tradizione e innovazione

Quella di Commandos Origins è un’operazione che, per quanto di sicuro impatto, non arriva completamente come un fulmine a ciel sereno. Negli ultimi anni Kalypso Media ha infatti tastato il terreno riproponendo delle remastered del secondo e terzo capitolo della saga. Un nuovo episodio è però ovviamente un discorso completamente differente, soprattutto considerando la già citata importanza della serie per il genere.

Ma come riproporre una saga storica a 2025 inoltrato? Per Kalypso e Claymore la formula è quella di ibridare insieme le caratteristiche che hanno reso Commandos una delle serie di strategici in tempo reale tattici più apprezzate di sempre con tutte quelle che sono le novità dei maggiori esponenti del genere degli ultimi tempi. Un mix sulla carta interessante e che alla prova dei fatti funziona tutto sommato anche bene.

Commandos, insomma, è sempre Commandos, anche con tutte le novità di Origins. La verve stealth e basata sull’attesa è infatti anche qua ben presente e rappresenta uno dei punti focali dell’intera esperienza di gioco. Ogni azione deve essere ponderata nel migliore dei modi e la strada più efficace per farlo è proprio quella di nascondersi e osservare, per meglio capire quelli che sono momento e strategia più adatti per colpire.

Non aspettatevi quindi di correre all’impazzata, almeno non sempre, e preparatevi a scrutare lo schermo a lungo alla ricerca della benché minima breccia nella macchina da guerra nazista. Angoli di visione dei nemici, azioni che creano rumore e molto altro ancora: tutto deve essere tenuto in considerazione se si vuole sperare di aver salva la pelle a fine missione. In Commandos Origins, insomma, fortuna audaces iuvat, soprattutto quelli che sanno aspettare.

Provare e riprovare

Commandos Origins non è certo un titolo contraddistinto da un livello di difficoltà basso e si basa anzi fortemente sul concetto di trial and error. Molti scenari sembrano infatti quasi dei puzzle, dove trovare un punto debole nello schieramento nemico è oltremodo arduo. Capire come superare una formazione ben schierata, individuandone il punto debole, è veramente appagante, ma non è sicuramente semplice e saranno sicuramente diverse le schermate di game over in cui vi troverete davanti durante la vostra avventura con il titolo.

A venire in nostro soccorso sono sicuramente le abilità uniche dei sei commandos a nostra disposizione, che permettono di affrontare al meglio le varie situazioni e che si amalgamano alla grande tra di loro. Uno di essi, ad esempio, può attirare i nemici sfruttando un emettitore audio e farli così cadere in pasto a qualche altro commando. Indubbio come le abilità di alcuni siano più dirompenti di altre, con Kalypso che ha però fatto in modo di variare quasi sempre gli eroi a nostra disposizione di missione in missione, incentivandoci così a sperimentare con il sistema di gioco e a non ricorrere continuamente alle medesime tattiche.

Utilissimo poi, sempre nell’ottica di arrivare a fine missione, il salvataggio istantaneo con la pressione di un tasto e anche l’introduzione di una delle più apprezzate contaminazioni moderne derivanti dai principali esponenti del genere di questi anni. Stiamo ovviamente parlando della possibilità di fermare il tempo per pianificare con tutta calma le azioni dei nostri personaggi, in modo tale da coordinare nel modo più preciso ed efficace possibile la nostra strategia. Un qualcosa che consente di destreggiarsi anche nelle situazioni più critiche e che regala grandi soddisfazioni quando messa in piedi nel modo giusto.

Qualche incertezza

Un altro aspetto di pregio di Commandos Origins è sicuramente il level design, con ognuna delle oltre dieci missioni disponibili che differisce dalle altre in quanto a obiettivi, ambientazioni e personaggi a propria disposizione. Il modo in cui Kalypso è riuscita a disseminarle di oggetti e opportunità è infatti encomiabile, riempendole di possibilità e modalità di essere affrontate, pronte per essere scoperte dal giocatore.

Il problema è che attualmente sono un po’ troppi i bug e le imprecisioni presenti nel titolo e che rendono le partite di tanto in tanto anche frustranti, con alcuni comandi che vengono ad esempio mal interpretati o soldati nemici che rimangono bloccati dopo aver intravisto il nostro personaggio. Nulla di eccessivamente grave, certo, ma è evidente come sarebbe stato lecito aspettarsi un livello di pulizia maggiore.

Sul piano tecnico, invece, non c’è molto da dire, dato che Commandos Origins si rivela essere un titolo senza grossi spicchi ma neanche grosse defaillances. Gli scenari sono belli da vedere e, come accennato poco fa, anche colmi di dettagli, ma non si rimane mai a bocca aperta. Il tutto è però solido e alla fine è questo quello che conta veramente.

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2 Commenti

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🔝🔝🔝
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Mi ricorda il primo capitolo, giocato "decadi fa", su un computer con un pentium a 166 mhz e 8mb di ram.
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Alarm alarm…e ho già detto tutto…quanti ricordi…
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