Civilization VII è già in grandissima forma | Provato

Durante la Gamescom 2024 abbiamo avuto occasione di provare con mano il già attesissimo Sid Meier's Civilization VII e ci ha decisamente convinto.

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a cura di Giacomo Todeschini

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Non si può parlare di giochi strategici se non tirando fuori il nome di Civilization. Troppo importante del resto la serie di Firaxis Games nata dalla mente di Sid Meier per non essere citata in qualsiasi discussione sul tema, dato che spesso e volentieri il suo nome è sinonimo stesso di 4X. Come per le saghe più famose e che definiscono un genere, anche per Civilization ogni nuovo episodio è un appuntamento che i fan aspettano spasmodicamente, non vedendo l’ora di mettere le mani sopra tutto quello che la software house ha immaginato per loro.

E quale miglior modo di non scoprire di più sull’attesissimo Sid Meier's Civilization VII se non andandolo a provare con mano direttamente alla Gamescom 2024? Un invito che ovviamente non abbiamo rifiutato e di cui finalmente possiamo raccontare qualcosa anche a voi.

Tre ere da conquistare

Il nostro primo incontro con Sid Meier's Civilization VII ci ha permesso sia di scoprirne tutte le principali caratteristiche, tramite una presentazione dedicata, che anche di metterci finalmente le mani sopra per una buona mezz’oretta. La novità più importante del gioco, che vi diciamo fin da ora essere in grandissima forma in vista del lancio previsto per il prossimo 11 febbraio, è sicuramente l’introduzione delle ere.

Firaxis Games, infatti, ha lavorato per Civ VII a un sistema che divide le nostre partite all’interno del gioco in tre differenti fasi distinte: antichità, esplorazione e moderna. Tale meccanica, oltre a mettere maggiore ordine a livello mentale allo scorrere dei secoli nel gioco, ha sfogo in tutta una serie di declinazioni che promettono di rendere ancora più avvincenti i vari match. Alla fine di ognuna delle prime due ere, infatti, è possibile decidere in che civiltà evolvere e raccogliere anche eventuali bonus che si sono ottenuti fino a quel momento.

Andiamo un po’ in ordine: all’inizio di ogni partita è necessario scegliere un leader e una civiltà di partenza. La scelta non è biunivoca e non vi sono vincoli di coerenza storica. Nessuno ci impedisce ad esempio quindi di porre Cleopatra al comando dell’impero romano e così via. Nel corso di ogni era dovremmo poi decidere almeno a livello di massima come rendere il nostro regno splendente, concentrandoci o sull’aspetto militare, o su quello economico o, ancora, su cultura o scienza. In base a quelle che sono le nostre decisioni ci verranno dati degli obiettivi che potremmo portare a termine o meno: farlo ci consentirà di avere dei vantaggi durante il passaggio dell’era.

Passaggio che non sarà in ogni caso indolore, dato che è contraddistinto da una specifica crisi, come ad esempio un’invasione barbarica. Farsi trovare pronti è quindi fondamentale, onde evitare di soccombere o di veder ridotto il proprio impero sotto qualche punto di vista. Una volta arrivati alla fine di tale complessa fase, giunge però il momento di evolversi e passare all’era successiva. In base a diversi fattori, come la civiltà scelta inizialmente o come si è giocato fino a quel momento, si può scegliere la civiltà che ci accompagnerà nell’era seguente e riscattare i vantaggi, come ad esempio punti comando o militari, da portarsi con sé da lì in poi.

Purtroppo il nostro provato non ci ha permesso di provare con mano uno di questi passaggi, ma da quanto ci è stato raccontato il tutto sembra decisamente in grado di portare numerose nuove chiavi tattiche all’interno di Civilization VII. Un qualcosa che siamo pronti a scommettere sarà proprio così.

Un lavoro di fino

Le novità nell’atteso gioco di Firaxis Games non si fermano però qui e tra di esse possiamo ad esempio trovare un nuovo sistema di diplomazia, che fa un maggior uso di quella che è l’influenza di ogni regno, e i comandanti. Tramite essi è possibile raggruppare fino a 6 differenti unità, potendole così spostare in modo simultaneo nella mappa di gioco. Un sistema per rimpiazzare le truppe cadute e uno di promozione dei combattenti in base all’esperienza maturata sul campo di battaglia rendono inoltre le fasi militari più snelle e immediate da affrontare. Il tutto senza perdere un’oncia sul piano tattico.

Per il resto Sid Meier's Civilization VII ha fatto passi avanti anche sul piano tecnico, risultando davvero pregevole da vedere, grazie anche a una buonissima UX. Pure per gli strateghi meno navigati sarà infatti un attimo sentirsi a casa, mentre i più esperti avranno centinaia di opzioni sulle quali perdersi e scervellarsi. Insomma, Civ VII sembra davvero essere come lo desideravamo; scusate se è poco.

Civilization VII: in conclusione

L’idea complessiva fin dal primo impatto con Civilization VII è quella di trovarsi dinnanzi a un qualcosa che non è stato costruito in un giorno e che fa dell’esperienza ultradecennale maturata un saggio driver per migliorarsi sempre più. Il lavoro di arricchimento e di limatura delle impervietà è evidente fin da subito, con l’opera di Firaxis Games che sembra essere più in forma che mai e di essersi migliorata nettamente dai comunque pregevolissimi precedenti episodi.

Sbilanciarsi troppo con un’opera enorme come Civ VII non è sicuramente consigliabile dopo solamente una mezz’ora di gioco, ma quanto visto e provato ci fa decisamente ben sperare per la resa complessiva. L’unica cosa negativa è che all’11 febbraio manca ancora troppo e noi non vediamo l’ora di perdere le nottate nell’ultima creazione del talentuoso studio statunitense.

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