City Tales: Medieval Era, provato in esclusiva l'intrigante city builder!

Abbiamo avuto la fortuna di provare in esclusiva italiana l'intrigante city builder City Tales Medieval Era dei talentuosi ragazzi di Irregular Shapes!

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a cura di Giacomo Todeschini

Editor

Nei giorni scorsi abbiamo avuto la fortuna di assistere in esclusiva italiana a una primissima sessione hands-off di City Tales: Medieval Era, dopo la quale ci è anche stato concesso di provare con mano la demo che verrà resa disponibile a tutti in vista dello Steam Next Fest previsto a cavallo tra febbraio e marzo.

Un appuntamento al quale non abbiamo ovviamente voluto sottrarci e che ci ha permesso di scoprire qualcosa di più su un city builder diverso dal solito e dotato di alcune idee niente male. I talentuosi ragazzi di Irregular Shapes hanno infatti messo in piedi come proprio titolo d’esordio un qualcosa di particolarmente intrigante e che pare avere tutte le carte in regola per accendere l’interesse degli amanti del genere. Andiamo però con ordine.

Abbiamo provato il gioco con il seguente PC:

L'importanza dei distretti

City Tales è nato sopra dei paper scientifici. Esatto: Rémi Malet, il fondatore di Irregular Shapes, da buon ingegnere ha preso spunto proprio da uno di essi per dare vita al titolo. Da uno studio urbanistico sul come dividere uno spazio in più sezioni, ognuna delle quali con uno sbocco sull’esterno, ha infatti avuto origine quella che è l’idea chiave del gioco, ossia il costruire un city builder basato sui distretti. In Medieval Era non viene infatti posizionato ogni edificio singolarmente, ma bisogna prima delimitare un’area in cui al suo interno verranno successivamente poste abitazioni, fabbriche e quant’altro.

Non tutti gli edifici occupano poi le medesime dimensioni e potrebbe ad esempio essere che una chiesa o un teatro necessitino di due slot a differenza del singolo richiesto da una abitazione. Considerando come per ora non sia possibile estendere o unire tra loro i distretti, è evidente come diventi fondamentale comprendere come crearli al meglio, cercando di dare vita a una nuova zona di città il più funzionale possibile ai bisogni dei cittadini e alla crescita dell’agglomerato urbano stesso.

Nel tutto prendono poi un ruolo fondamentale alcune costruzioni, che sono in grado di dare il boost in una zona concentrica attorno a loro e che va a toccare anche i distretti vicini. La pianificazione urbana di City Tales: Medieval Era diventa quindi quasi una sorta di Tetris fatto di pezzi dalla forma irregolare, dove ogni distretto deve essere accuratamente posizionato per ottenere quanti più vantaggi possibili.

L'unione fa la forza

Un’altra meccanica chiave del gioco è poi quella dei compagni, dei prodi aiutanti che hanno il duplice compito di aiutare la crescita della nostra città e anche di essere parte cruciale della trama. Se per la seconda parte non possiamo dirvi molto, dato che la demo oltre a qualche breve dialogo non ci ha permesso di scoprire qualcosa di più sulla comunque preponderante parte narrativa di City Tales, sul piano del gameplay vero e proprio assumono un ruolo preponderante.

Essi permettono infatti di far funzionare i vari edifici, come ad esempio la capanna del cacciatore, quella del taglialegna e così via, potenziandole sempre più fino a farle diventare autonome e più performanti. Anche i compagni stessi hanno poi delle caratteristiche, che crescono nel corso del tempo in base alle loro attività e che dovremmo essere bravi a sfruttare al meglio per ottenere il massimo dal nostro insediamento.

L’economia di City Tales Medieval Era funziona attorno al classico concetto del “per fare un albero ci vuole il seme”, con i vari edifici che producono dei materiali che devono essere poi rielaborati da altri in modo tale da ottenere gli oggetti necessari. Una catena produttiva chiara e limpida, attorno alla quale dovremmo giocoforza dare vita a sempre più distretti.

Non mancano poi manco diversi livelli degli edifici, 6 nella versione finale e 4 in questa demo, che danno una maggiore spinta strategica al tutto.

Rilassato, ma non banale

Un altro aspetto che balza subito all’occhio in City Tales è sicuramente l’aspetto artistico, che si sposa perfettamente con quello che è il ritmo di gioco. Come ci ha raccontato Rémi, infatti, il titolo punta volutamente ad avere un’atmosfera rilassata, capace di far emergere il lato più giocoso e spensierato dei city builder. Il tutto, ovviamente, senza banalizzare troppo le cose, dato che comunque sono presenti nel gioco meccaniche, come le meraviglie, pensate appositamente per chi vuole spingere maggiormente sull’acceleratore.

I colori accessi e vivaci, che ricordano un po’ quelli dello Studio Ghibli, fanno subito andare in tale direzione, rilassando i nervi e prestando spesso il volentieri il gioco a essere osservato. Ci è infatti capitato più di una volta nella manciata di ore in compagnia della demo di City Tales: Medieval Era di sospendere le nostre imprese urbanistiche per soffermarci a vedere il tessuto sociale muoversi all’interno della nostra cittadina.

Osservare gli abitanti correre da un distretto all’altro, tracciando sentieri dove passano, è infatti tanto piacevole quanto rilassante, evidente sintomo di come Irregular Shapes sia fin da ora riuscita a catturare l’atmosfera di gioco voluta. Certo: alcune animazioni anche viste dell’alto sono ampiamente rivedibili, ma si tratta di una sciocchezza considerando di come stiamo parlando di un gioco non ancora disponibile neanche in early access.

Accesso anticipato

City Tales: Medieval Era arriverà infatti su Steam in accesso anticipato nel corso del 2025 e punta a rimanerci per circa un anno. Un periodo di tempo necessario a un team piccolo, per quanto talentuoso, come Irregular Shapes per raccogliere feedback dei giocatori e migliorare la propria opera il più possibile, sia a livello qualitativo che quantitativo. Un qualcosa che lo studio francese ha già cominciato a fare dalla closed alpha, durante la quale la community è già accorsa numerosa e fornito diverse idee alla software house.

Dall’inizio dell’Early Access al rilascio completo, Irregular Shapes vuole integrare nuove meccaniche, aumentare a 14 i compagni disponibili e arricchire anche la trama. Pure le meraviglie otterranno poi ulteriori sviluppi, rendendo le dinamiche da end game maggiormente varie e complete. Altra cosa importantissima che ci è stata raccontata è come anche l’italiano farà prima o poi il suo esordio su City Tales: Medieval Era, anche se non dai primissimi mesi di vita del titolo.

Soffermarsi troppo su quello che sarà il gioco è però ora prematuro, dato che non è ancora arrivato in accesso anticipato. Quello che conta è che fin da ora di potenziale sembra essercene davvero tanto, così come di motivi per segnarvi il nome di Irregular Shapes e di City Tales Medieval Era sul vostro taccuino se amate il genere.

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