City 20, il sandbox dove è davvero tutto nelle nostre mani | Provato dell'Early Access

City 20, un progetto ambizioso del team genovese di Untold Games, è un sandbox ambientato in un mondo post-apocalittico dove ogni azione conta.

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a cura di Giulia Serena

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Il panorama dei videogiochi survival ha visto negli ultimi anni un'abbondanza di titoli che tentano di reinventare il genere, ma pochi riescono davvero a distinguersi in un mercato affollato. City 20, un progetto ambizioso del team genovese di Untold Games, si inserisce in questa affollata arena con un'idea promettente: una simulazione sandbox in un mondo post-apocalittico dove ogni azione ha conseguenze durature e a dir poco complesse.

Nonostante, dunque, il survival sia un genere già ampiamente esplorato, City 20 si prefigge l’obiettivo di introdurre dinamiche nuove e immersive, concentrandosi sull'interazione sociale e sulla gestione delle risorse all'interno di una società divise in differenti fazione.

Come ci riesce ve lo raccontiamo nel corso dei prossimi paragrafi dopo aver provato il gioco nella sua versione Early Access. Ovviamente, ci teniamo a precisare che si tratta di un progetto ancora work in progress, per cui sicuramente nel corso dei prossimi mesi vedremo notevoli miglioramenti e nuove funzionalità introdotte dal team.

Libertà e strategia 

City 20 è ambientato in una città isolata della Russia sovietica che ha subito un disastro radioattivo, un classico scenario post-apocalittico che fa da sfondo a una struttura di gioco sandbox in cui il giocatore è libero di scegliere come agire. E questa libertà di scelta è palpabile sin dal primo istante di gioco: ci svegliamo a casa di un uomo a dir poco burbero e capiremo fin da subito che ci dovremo arrangiare, in un mondo che non fa sconti a nessuno.

Goga - questo il nome del simpaticone che offre riparo - esige che gli riempiamo il frigorifero per ricompensare la sua ospitalità, e non si fa problemi a chiederci favori dal momento in cui apriamo gli occhi. Da questo momento, il giocatore può decidere di aiutarlo o ignorando, dimostrando la natura aperta e non lineare del gioco, dove ogni scelta può modificare il corso degli eventi.

Uno degli aspetti che più colpisce in City 20 è, infatti, l'effetto farfalla di ogni nostra azione. Certo, come in ogni survival l'unico vero obiettivo è sopravvivere, ma si tratta di una sfida non così semplice. Vogliamo decidere di uccidere degli animali come i conigli per ottenere cibo? Bene, ma dovremo tenere in conto che i lupi non avranno più prede a disposizione, e quindi attaccheranno le coltivazioni dei cittadini. Vogliamo rubare qualcosa agli abitanti? Se ne accorgeranno e provvederanno ad aumentare la sicurezza, o a spostare i loro beni.

Insomma, come avrete capito, ogni azione avrà delle conseguenze, e anche le relazioni tra le fazioni e il protagonista si evolveranno in base alle azioni del giocatore, creando una sorta di effetto domino che influenza la storia e il comportamento degli NPC. A differenza di molti titoli sandbox dove le routine dei personaggi sono predefinite e ripetitive, in City 20, infatti, ogni abitante ha obiettivi e bisogni specifici che cambiano in base alle interazioni con il giocatore.

Asociali, ladri o cittadini?

Questo sistema dinamico permette di plasmare un'esperienza unica per ogni sessione di gioco, incrementando enormemente la rigiocabilità di un titolo già di per sé longevo. Possiamo, per esempio, decidere di costruirci una nostra base occupando e arredando uno degli edifici vuoti, oppure unirci a una delle fazioni per collaborarvi, sfruttando le loro tecnologie e creando rapporti con gli NPC.

E a proposito di fazioni, queste giocano un ruolo centrale nel mondo di City 20: ogni gruppo ha risorse e tecnologie uniche, e il giocatore può scegliere se collaborare con loro per ottenere vantaggi o sabotare i loro sforzi per rubare risorse. Sopra la testa di ogni NPC vedremo una faccina che indica il loro rapporto col protagonista: neutrale, amichevole od ostile; in base a ciò ci potrebbero chiedere dei favori, e parlando con più personaggi sbloccheremo nuovi argomenti di dialogo per imparare di più sul mondo di gioco. 

Forse vi starete chiedendo quanto semplice sia sopravvivere in City 20. Beh, diciamo che, proprio per la tipologia di gameplay che vi abbiamo spiegato fino a ora, basta una mossa falsa per finire nella tomba. Per esempio, volevamo intrufolarci di nascosto all'interno di una coltivazione dei Raboch (una delle fazioni del gioco) per rubare cibo e strumenti da lavoro; ci siamo guardati costantemente attorno per assicurarci che non arrivasse nessuno, martellando il cancello un po' alla volta... ma ovviamente ci hanno sentito, picchiato di botte e ucciso.

Avrete capito che non è possibile semplicemente entrare nelle case degli NPC e saccheggiarli, bensì, se lo volete fare, dovrete essere molto tattici, uccidendo chiunque possa cogliervi con le mani nel sacco - e patirne le conseguenze - o assicurarvi davvero che non ci sia nessuno, studiando le routine degli abitanti e scegliendo il momento giusto. 

Tirando le somme su City 20

Purtroppo, la versione Early Access attuale del gioco è ancora in una fase dove sono presenti alcuni problemi. Sebbene le basi del gameplay siano promettenti, siamo incappati in svariati bug, mentre chiaramente non sono ancora presenti tutti gli elementi che popoleranno il gioco completo. 

Insomma, City 20 è un progetto decisamente ambizioso che punta a ridefinire il genere survival sandbox con un focus sull’interazione sociale e sulle conseguenze delle azioni del giocatore. Anche se c'è ancora molta strada da fare, le premesse sono promettenti e, se gli sviluppatori riusciranno a mantenere le promesse, il titolo potrebbe rappresentare un'aggiunta importante a un genere sempre più competitivo.

Solo il tempo ci saprà dire se City 20 riuscirà a emergere come uno dei migliori survival sandbox sul mercato, ma per ora, non possiamo che osservare con curiosità e speranza, attendendo la versione completa del gioco. Nel mentre, potete acquistare e giocare già all'Early Access su Steam.

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