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Recensione

Cities Skylines 2, la Recensione del nuovo grande City Builder

Cities Skylines 2 è il seguito dell'eccezionale Cities Skylines, che tenta di confermare gli ottimi risultati raggiunti dal predecessore.

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a cura di Lorenzo Quadrini

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Cities Skylines, uscito nel 2015 su PC - per poi passare anche su console, due anni più tardi - è stato un piccolo “terremoto” all’interno del panorama dei city-builder. Cities Skylines 2, pur consapevole del pesantissimo testimone raccolto, riesce a mantenere intatta la formula, superando i timori di molti di un more of the same e centrando pienamente l’obiettivo.

Un city builder "vecchio ma nuovo"

Ma direi di tornare un pochino indietro, a quel 2015 che vide la luce del primo capitolo della saga (in realtà ereditata da Cities in Motion, gestionale incentrato sul traffico cittadino). Cities Skylines, allontanandosi da parte dei concorrenti dell’epoca - tutti molto validi, menziono solo per agevolare il confronto l’ottimo Frostpunk e l’immortale serie di Anno - riportò il focus del city-builder alla gestione capillare delle zone, delle risorse, dello sviluppo industriale e commerciale e, ovviamente, dei trasporti. Elementi comuni anche in altre produzioni, che però in quegli anni preferivano dinamiche a volte più ibride, a volte più narrative (appunto, Frostpunk). Cities Skylines, invece, ritornava all’esperienza dura e pura di Sim City, alzando l’asticella verso vette di quasi perfezione - ed in tal senso l’ho sempre ritenuto simile a quanto fatto da The Witcher 3 nei GDR.

La mia paura, già menzionata in apertura, era che un seguito potesse semplicemente riproporre una veste grafica migliore, qualche costruzione in più e poco altro. Indubbiamente c’è anche questo: una veste grafica migliore, un bel po’ di costruzioni in più ma, soprattutto, un approccio ancora più compenetrato alla gestione di ogni singolo aspetto di una città in fase di crescita. 

Stesso approccio, nuova sfida

Come sempre, Cities Skylines 2 non offre grandi modalità di gioco, siamo di fronte ad un approccio molto sandbox, se escludiamo la difficoltà che scaturisce dalla scelta di uno scenario povero di risorse, montuoso o pianeggiante, fertile o ricco di petrolio e via discorrendo. Nonostante questo, però, è stato riconfermato l’approccio step by step ad obiettivi, attraverso il quale il giocatore parte da zero per poi pian piano disvelare ogni costruzione, ogni potenziamento ed ogni approccio ai vari servizi necessari per far crescere la città da piccolo borgo a vera e propria megalopoli.

In questo secondo capitolo gli obiettivi, pur se strettamente collegati al numero di abitanti, sono stati implementati ad un sistema di PE: ogni edificio piazzato dal giocatore, ogni traguardo raggiunto in termini di soddisfazione e felicità, genererà punti esperienza. Superata la soglia stabilita dal livello, la città salirà di grado e con essa si riceveranno punti spendibili nei percorsi di potenziamento dei servizi, nonché nell’acquisto dei quadranti della mappa (quest’ultima lo dico subito, a prescindere dalla conformazione, è davvero grande).

Sono presenti anche delle cittadine limitrofe, con le quali però si interagisce molto poco, in maniera praticamente “testuale” e collegata alle importazioni ed esportazioni di risorse ed ai collegamenti tra strade. ferrovie, navi, aerei ed allacci energetici. Un approccio insomma piuttosto semplificato, che poteva forse essere maggiormente ampliato dal team di sviluppo (magari con il già rodato sistema di creazione di città all’interno di un unico grande continente, come succedeva nei Sim City).

Specializzazione, semplificando

Il vero miglioramento, però, è indubbiamente nel gameplay collegato alla fase più pura dell’esperienza: la costruzione di edifici, strade, trasporti e la relativa gestione sociale e commerciale collegata. In questo senso, pur ritenendo davvero difficile poter alzare in maniera così evidente l’asticella, posso assicurare che Cities Skylines 2 segna una nuova vetta di dettaglio e profondità. L’aspetto davvero incredibile è soprattutto quello legato all’elevato tasso di semplificazione di alcune azioni - per esempio, costruendo una strada si costruiscono anche automaticamente le tubature di acqua e liquami e gli allacci elettrici - senza però andare ad impattare la struttura complessa dell’approccio gestionale del prodotto. Tornando al mio esempio: costruire una strada semplifica la vita del giocatore, che non deve passare un quarto della giocata a costruire tubi, ma al tempo stesso è necessario stare comunque attenti alla capacità dei tubi, al wattaggio della linea elettrica ed al flusso di liquami. Ognuno di questi aspetti servizi, infatti, potrebbe ingolfarsi, rendendo necessario un intervento manuale (come i trasformatori elettrici in caso di collo di bottiglia del flusso di energia).

Per quanto riguarda invece gli edifici di servizio, questo secondo capitolo evita l’approccio strettamente a zone della prima edizione, dove la caserma di polizia, l’ospedale e via discorrendo presentavano un raggio di azione preciso e predefinito. Adesso le strutture pubbliche sono maggiormente legate al numero di utenti a cui poter erogare il servizio ed alla facilità con cui i cittadini, a prescindere dalla distanza, riescono a raggiungere l’edificio. Insomma, se già il titolo originale era una specie di incubo per quanto riguarda il traffico, il numero due riesce a essere quasi “peggio”, vincolando quasi tutte le attività alla capacità di spostamento (com’è giusto che sia). Inoltre è possibile potenziare gli edifici di servizio, aumentando capacità operativa, portata ed efficienza a seconda delle opzioni (alzando però di molto il costo di mantenimento).

Sul versante trasporti, come ho già accennato, Cities Skylines 2 continua a proporre un focus preciso, divertente ed altamente competitivo. Le arterie stradali si ingolfano spesso, la capacità di reggere il traffico su corsia è quasi sempre retta su equilibri delicatissimi, dovuti alla conformazione stradale, al livello di manutenzione, alla presenza di quartieri più o meno popolati. Anche qui è stato introdotto un buon livello di semplificazione iniziale, grazie al quale doversi preoccupare meno di semafori o stop, a cui segue però un girone infernale di auto incastrate, parcheggi selvaggi e incidenti in tempo reale. Le soluzioni sono tantissime, tutte legate alle decine di approcci proposti dal gioco e tutte indifferenti quanto a risultato finale. Si potranno (anzi, si dovranno) potenziare i trasporti pubblici, presenti praticamente in tutte le salse - ferrovia, tram, autobus, taxi, metropolitana, aereo e nave - e dotati di un grado di personalizzazione e malleabilità fuori dal comune. Ogni linea, ogni fermata, ogni tragitto è modificabile sotto quasi ogni punto di vista: orario di funzionamento, zone di raccolta, mezzi utilizzati, itinerario.

Economicamente fiacco

Infine, prima di passare a qualche nota dolente - non molte, ma non proprio piccolissime - segnalo la grandissima capacità del prodotto di gestire ogni singola istanza: ogni casa è assegnato a un certo numero di cittadini, creati con nome e cognome e simulati in maniera perfetta all’interno della vita economica e sociale del centro urbano. Da qui, ogni png seguirà (o no) un percorso formativo, un percorso lavorativo e familiare, andando a impattare sul mercato del lavoro e di conseguenza sulla capacità operativa delle aziende e degli uffici (anche questi, tutti singolarmente seguiti dalla IA in termini di personalizzazione e nomenclatura). Davvero, un lavoro pregevolissimo.

Sul lato più economico, invece, Cities Skylines 2 mostra un poco il fianco, sia a causa di un sistema ancora poco elaborato - almeno rispetto a quanto visto sul versante urbanistico - sia per una certa facilità di risoluzione. Certo, è possibile gestire le tasse ed alcune tariffe di servizio (anche se non capisco perché non introdurre queste tariffe anche per i trasporti, che sono invece solo collegati al budget di tassazione). Possibile inoltre anche influenzare in maniera indiretta la produzione di risorse, beni e beni immateriali, ma anche qui nulla di troppo diverso dalla “semplice” gestione urbana delle zone produttive. Quello che manca è una compenetrazione maggiore tra città ed economia, anche rispetto al mondo esterno. Inoltre, per tutta la durata della mia giocata, l’indicatore del bilancio è risultato sballato: sostanzialmente pur segnando il rosso ho sempre continuato ad accumulare soldi a palate. Un bug già noto, che dovrebbe essere risolto a breve, ma che per ora inficia il senso stesso di sfida. 

Bello, con qualche problema

Dal punto di vista tecnico, Cities Skylines 2 riconferma il suo stile morbido e rilassato, sia per quel che concerne il design degli edifici (per ora è selezionabile lo stile europeo o quello nordamericano) sia per quanto concerne la gestione delle luci e degli eventi atmosferici. Le città di Cities Skylines 2 sono vive, animate e molto plausibili (anche grazie ad una grande riproduzione delle strade, degli edifici e della morfologia del territorio). Ancora, quanto detto sopra circa la varietà simulativa proposta da Colossal Order si accompagna ad una notevole eterogeneità visiva, rendendo ogni quartiere, ogni snodo industriale, ogni polo commerciale autentici e ben caratterizzati.

Certo, il gioco rimane ancorato ad un’estetica sempre piuttosto “raffinata” (vorrei davvero che le città reali fossero sempre così belle, pulite ed ordinate, a prescindere dal loro bilancio), ma ritengo faccia parte della precisa proposta artistica degli sviluppatori. Una nota agrodolce è forse quella musicale, dove il parterre di canzoni è azzeccatissimo allo stile di gioco comunque molto “chill”, anche nei momenti più difficili e concitati, ma che propone davvero troppi pochi brani. Pur essendoci una radio cittadina - tra l’altro dotata di pubblicità ed annunci pubblici - le interazioni audio sono quantitativamente micragnose rispetto al numero di ore a cui l’utente è destinato a giocare, con risultati inevitabilmente ripetitivi. Inoltre, ed anche qui spero in una risoluzione veloce, è cosa nota che Cities Skylines 2 verrà rilasciato con “qualche” problema tecnico.

Nel mio caso specifico si parla di un fenomeno di lag, soprattutto in scorrimento, di stuttering ed in generale di calo di framerate durante i fenomeni atmosferici più complessi. Sottolineo, se dovesse esserci bisogno, il rispetto dei requisiti massimi proposti dagli sviluppatori. La problematica è meno frequente settando il gioco al minimo - direi anche ovvio - ma non nego che queste difficoltà siano ben percepibili, pur se risolvibili (con molta probabilità) in poco tempo. Rimane però un'imperfezione che non può essere sottovalutata, considerando anche la necessità, per un titolo del genere, di avere un'esperienza il più possibile fluida e dinamica.

Voto Recensione di Cities Skylines 2


8

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Gestione dei trasporti eccezionale

  • Approccio semplice nella costruzione e complesso nella realizzazione

  • Simulazione capillare di cittadini e attività

  • Visivamente molto bello

Contro

  • Sistema economico fiacco

  • Tecnicamente da ottimizzare

  • Qualche bug di troppo

Commento

Cities Skylines 2 è un gioco denso di contenuti, strutturato - come da tradizione - con dovizia di particolari e con una cura quasi maniacale, almeno per quel che concerne i punti forti della serie (ossia la gestione dei quartieri, dei trasporti e dei servizi pubblici). Continua a non brillare dal punto di vista prettamente economico, il quale dovrebbe rappresentare la vera sfida del gameplay, almeno in termini di riuscire non riuscire a gestire la città. La presenza del bug sottolineato in testo di recensione (che mi ha reso praticamente un sindaco-Paperone) ed un comparto tecnico tanto bello quanto, per ora, ingolfato, costringono ad abbassare un pochino il voto finale. In attesa di patch e aggiornamenti il prodotto è comunque un must have, ma in fase di necessario miglioramento (tecnico). 

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