Chocobo GP | Recensione
Chocobo GP ripropone, a oltre vent'anni di distanza, quell'universo fatto di pulcini giganti su pattini a motore.
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a cura di Andrea Maiellano
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Era il tempo dei miti e delle leggende... quando Sony, Nintendo e Sega passavano i mesi sganciandosi bombe virtuali a suon di mascotte, nuove IP e produzioni atte a emulare i successi delle concorrenti. Era la generazione videoludica delle tre dimensioni, dove tutti dovevano proporre qualcosa di nuovo, qualcosa che non facesse vacillare le certezze dell'utenza proponendo titoli che sopperissero alla mancanza di questa o quella esclusiva.
In questo fiorente periodo videoludico, precisamente nel 1998, Chocobo Racing arrivò su PlayStation pronto a contrastare, così come Crash Team Racing l'anno seguente, il dominio di Mario Kart e offrire all'utenza di Sony un titolo che potesse competere con quella colossale proprietà intellettuale targata Nintendo.
Una produzione che riuscì a metà, non convincendo del tutto la critica a causa di una lunga serie di elementi trattati con leggerezza e una costante ricerca di copiare quella formula che Nintendo riuscì a rendere iconica già in quegli anni. Chocobo Racing però non fu un flop, anzi. Il titolo vendette nel solo Giappone oltre 300.000 copie, un risultato di tutto rispetto per quegli anni e che mostrò chiaramente come l'utenza bramava una produzione simile a Mario Kart in grado di sopperire alla sua mancanza sulle altre piattaforme da gioco.
Se vi state chiedendo il perché di questa digressione dedicata al passato, il motivo è semplicemente quello di farvi comprendere come siano cambiati i tempi, e conseguentemente a domanda da parte del pubblico, nel corso degli anni che sono passati fra il primo Chocobo Racing e Chocobo GP, il suo seguito spirituale in uscita in questi giorni su Nintendo Switch.
Proprio in virtù di quei tempi che sono cambiati, Chocobo GP non vuole più essere la "risposta a Mario Kart" presente su una qualsiasi delle piattaforme concorrenti, quanto più una produzione pensata per condividere lo stesso palco del colosso di Nintendo e diventare quell'alternativa studiata per abbracciare, o riabbracciare, i fan di Final Fantasy.
Chocobo GP, difatti, non innova in praticamente nulla. Non propone formule peculiari né tantomeno cerca di diversificarsi dal titolo a cui si ispira, ricalcando le sue orme per muoversi su "terreni sicuri". Un'operazione che per molti potrebbe sembrare eccessivamente ruffiana, mentre per altri si potrebbe rivelare dannatamente divertente e disimpegnata.
Anche in virtù di questa natura, però, la nuova produzione di Square-Enix non riesce a convincere pienamente a causa di una serie di scelte confusionarie e che potrebbero dare una "prima impressione" ai giocatori differente da quella che è la realtà dei fatti. Ci riferiamo, nello specifico, alla decisione di Square-Enix di proporre Chocobo GP in un formato "a pacchetti" dove la versione Lite è disponibile in forma gratuita per tutti i giocatori, permettendo a quest'ultimi di fruire di un bacino di contenuti ridotti in modo da valutare solo in seguito se acquistare il gioco completo o investire risorse minori accontentandosi dei Season Pass, la cui uscita è prevista a cadenza regolare nel corso dei mesi successivi al lancio.
In termini meramente contenutistici, la versione completa di Chocobo GP offre un bacino di attività similare alle altre produzioni del genere di riferimento, anche se la nuova creazione di Square-Enix riprende quella "modalità storia" che già in passato catturò l'attenzione dei giocatori.
Si tratta di una modalità single player concepita con lo scopo di far imparare i fondamenti del gioco attraverso una trama scanzonata, e demenziale, che premierà i giocatori con nuovi personaggi, tracciati e personalizzazioni estetiche che potranno essere utilizzate nelle gare multigiocatore. La durata della campagna è breve, e il livello di sfida è decisamente tarato verso il basso, ma nel suo piccolo riesce a intrattenere per una manciata di ore, adempiendo pienamente al suo compito.
Oltre alla modalità storia, troviamo un ventaglio di attività pensate per giocare in compagnia, migliorare le proprie performance o tentare di superare alcune sfide contro la CPU, oltre naturalmente a un paio di sezioni dedicate all'acquisto di valuta di gioco e alla personalizzazione dei vari piloti.
Proprio in merito a queste due ultime sezioni, il roster di personaggi presente nella versione completa di Chocobo GP presenta numerosi volti noti ai fan di Final Fantasy, e degli spin-off dedicati ai Chocobo, ma conta numerose assenze celebri che, in virtù dell'annuncio dei primi due personaggi aggiuntivi ottenibili tramite season pass, non fatichiamo a credere che verranno sfruttate per spingere i giocatori ad acquistare i pacchetti stagionali.
Cloud Strife e Squall Leonhart, difatti, sono proprio i primi due personaggi disponibili attraverso il sistema di pass stagionali, qui chiamato Prize Pass. Laddove il primo sarà disponibile per chiunque acquisti il primo pacchetto stagionale, o per chi comprerà la versione completa del gioco, il secondo sarà disponibile solo attraverso il negozio in game ed acquistabile utilizzando la valuta di gioco.
Una scelta che non abbiamo apprezzato particolarmente, in quanto Chocobo GP sarebbe risultato decisamente più interessante se, perlomeno, si fosse rivelato un concentrato di fan service ricco di personaggi celebri e tracciati iconici fin dal lancio. In questa forma, a metà fra il gioco completo e una produzione "in divenire", fa solo storcere il naso, specialmente in virtù di un gameplay che, per quanto eccessivamente votato al citazionismo, si rivela solido e divertente.
Chocobo GP presenta lo stesso gameplay del suo storico predecessore, proponendo delle gare sui kart (e su qualsiasi mezzo di locomozione concepibile da mente umana) dalla forte natura arcade, dove l'utilizzo di derapate, power-up e poteri speciali potrà fare decisamente la differenza per portare a casa la vittoria.
Oltre ad accelerare, frenare e sterzare, si potrà difatti compiere un piccolo salto con il kart, innescando una derapata. Questa manovra si divide in varie fasi, identificabili dalle scintille di colori differenti che adorneranno le ruote del veicolo del giocatore. Più a lungo si manterrà la curvatura del mezzo, maggiore sarà lo spirint che quest'ultimo otterrà una volta interrotta la derapata.
Una meccanica molto comune nelle produzioni dello stesso genere ma che risulta, comunque, ben applicata in Chocobo GP, proponendo dei fondamenti semplici da apprendere ma comunque non propriamente immediati da padroneggiare. Per quanto riguarda i power-up, Chocobo GP li ripartisce in due differenti categorie: la magicite (che si potrà reperire sulle varie piste) e le abilità dei piloti (che saranno diverse per ogni personaggio presente nel roster).
La magicite, molto banalmente, viene gestita come in ogni esponente del genere; durante le corse si potrà passare in mezzo a delle uova sospese sul tracciato che garantiranno un power-up casuale. Se il giocatore deciderà di non usarlo e continuare a raccogliere magicite, il power-up diventerà sempre più forte. Ovviamente, come immaginabile, i power-up ottenibili dalla magicite si rifanno alle magie, e alle evocazioni, divenute celebri nella serie di Final Fantasy.
Per quanto riguarda le abilità, invece, ogni personaggio ne avrà una specifica che si caricherà conseguentemente a come compierà le derapate. Più la sua guida sarà pulita, maggiore energia accumulerà per sprigionare la sua abilità. Per quanto ci sia piaciuto come Square-Enix abbia provato a variare leggermente delle meccaniche di gioco oramai consolidate, abbiamo notato i classici "problemi di gioventù" in termini di bilanciamento, con alcune abilità che si sono rivelate molto più potenti di altre e certe magie che non si sono mai mostrate in grado di ribaltare le sorti di una gara.
Tecnicamente parlando, invece, Chocobo GP si è rivelato ben realizzato in ogni sua componente. In termini di netcode, per quanto abbiamo potuto provare il comparto multiplayer per un periodo molto limitato, non abbiamo riscontrato alcun problema, gareggiando senza accusare alcun rallentamento di sorta e senza incappare in nessun input lag.
Per quanto riguarda le performance su Nintendo Switch, Chocobo GP mantiene il frame rate sempre stabile, anche in quei momenti in cui ci si trova di fronte a una vera e propria festa di luci, effetti particellari e cose che si muovono a schermo. Sul versante artistico, infine, non c'è davvero nulla da eccepire: Chocobo GP presenta uno stile caricaturale per ogni personaggio che si sposa perfettamente con lo stile disimpegnato del titolo.
I tracciati, infine, ispirati ad alcune delle location più celebri viste nei vari capitoli di Final Fantasy, non potranno che fare la gioia dei fan, specialmente considerando che ogni ambientazione rivisitata in Chocobo GP è accompagnata da un arrangiamento della composizione musicale presente nella produzione di appartenenza. Un ultimo, e per molti importante, dettaglio: ogni linea di testo di Chocobo GP è completamente localizzata in italiano.
Voto Recensione di Chocobo GP - Nintendo Switch
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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- Gameplay votato al citazionismo ma solido in ogni suo aspetto.
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- La gestione dei power-up funziona e diverte.
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- Tecnicamente molto ben confezionato.
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- In compagnia è assuefacente.
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- Proporre una versione Lite è una scelta azzeccata.
Contro
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- Alcuni piccoli problemi di bilanciamento.
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- L'utilizzo di season pass, e DLC a pagamento, inizia a stare stretto in produzioni di questo genere.
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- Poca iniziativa nel tentare di introdurre qualcosa di nuovo nel genere.
Commento
Chocobo GP è una validissima alternativa a Mario Kart, pensata per tutti i fan di Final Fantasy che possiedono una Nintendo Switch. Il vero problema della nuova produzione di Square-Enix non risiede in alcun aspetto tecnico del titolo, ma semplicemente nel limitarsi a svolgere il compitino di riproporre una IP storica, facendo leva sulla nostalgia piuttosto che sul tentare di proporre una formula diversa dal solito. Se poi si prende in considerazione che proprio quando dovrebbe far leva sul fan service più marcato, Chocobo GP sfrutta i season pass, e un negozio in game, per spingere il giocatore a spendere ulteriori soldi per ottenere alcuni dei personaggi più celebri, viene da sé che la nuova produzione di Square-Enix non riesca a brillare come avrebbe meritato.