Chernobylite | Recensione, sopravvivere tra le macerie del passato
La nostra recensione di Chernobylite, il tanto atteso titolo di The Farm 51 che finalmente abbiamo potuto toccare con mano nella sua versione finale.
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a cura di Michele Pintaudi
Editor
Tra le tante correnti narrative, dal cyberpunk agli zombie passando per gli scenari post-apocalittici, quest’ultima è una delle poche a mantenere sempre e comunque un certo fascino da diversi punti di vista. Pensiamo ad esempio a opere come il romanzo The Stand di Stephen King, o a un capolavoro storico come The Last Man di Mary Shelley: concezioni diverse ma unite da un filone comune, che ritroviamo anche nel cinema in moltissime altre incarnazioni.
The Rover, Io sono Leggenda, This is the End e innumerevoli altre pellicole non hanno fatto altro che incrementare la portata di questo tipo di prodotti, capaci di raggiungere un pubblico sempre più ampio e variegato. I videogiochi anche da questo punto di vista non sono da meno, e l’ultimo grande esempio in questa direzione è rappresentato da Chernobylite: titolo nato da una campagna Kickstarter di grande successo e che, finalmente, abbiamo potuto provare con mano a pochi giorni dalla sua uscita.
Sviluppato dai polacchi di The Farm 51, Chernobylite è un Survival in prima persona con elementi tipici di un gioco di ruolo: un’opera in grado di fondere la libera esplorazione della mappa di gioco con una trama capace, sin dalle primissime battute, di coinvolgere e colpire duro. Grazie a un codice fornito dal publisher, che ci ha dato l’accesso all’ultima versione del gioco, siamo stati in grado di analizzare Chernobylite nella sua interezza: come sarà andata?
Chernobylite, rinascere dalle macerie.
È il 2016, sono passati trent’anni da una delle più grandi catastrofi a cui l’uomo abbia assistito. Una tragedia che ancora oggi lascia strascichi importanti anche a livello sociale, e dalla quale l’Ucraina non si è mai ripresa del tutto. Questo è lo scenario con cui si apre Chernobylite, opera nella quale vestiremo i panni di Igor: fisico nucleare un tempo impiegato alla centrale di Chernobyl, determinato a tornare nei luoghi della catastrofe per ritrovare la compagna sparita il giorno del disastro.
Nel farlo sarà inizialmente accompagnato da due mercenari che lo aiuteranno a infiltrarsi per raccogliere un frammento di Chernobylite, una misteriosa sostanza formatasi nel cuore del nocciolo. Grazie ad essa, Igor riesce ad alimentare un’arma in grado di creare portali capaci trascendere lo spazio e il tempo: un potere enorme ma che, com’è possibile immaginare, richiede di essere maneggiato con la cura più assoluta.
Una volta fornita un’introduzione su quella che è la trama, andremo a scoprire poco alla volta tutte quelle componenti che rendono Chernobylite un progetto davvero imponente sotto diversi punti di vista. Le dinamiche del gioco sono infatti tante e ben strutturate: trattandosi di un Survival con elementi propri dei giochi di ruolo, gli aspetti da considerare sono davvero molti.
Si parte dall’aspetto gestionale, sia per quanto riguarda le persone che i luoghi dove le vicende di Chernobylite hanno luogo. L’organizzazione dell’accampamento sarà infatti un’operazione da curare nei minimi particolari: dalla distribuzione delle provviste al decidere come spendere le risorse, creando ciò che serve per tenere alto il morale dei compagni. Anche da questo punto di vista, Igor si troverà a prendere delle decisioni spesso sofferte, ma sempre necessarie per sopravvivere in uno dei luoghi più ostici al mondo.
Ogni giornata si avvierà con l’analisi della mappa - non eccessivamente ampia ma realizzata con una cura davvero impressionante - dalla quale emergeranno alcune missioni da poter svolgere, sia legate alla storia che al recupero di risorse fondamentali per sopravvivere. Il giocatore potrà qui scegliere quali affrontare di persona e quali delegare ad altri componenti della squadra, che andremo ad arricchire o a sfoltire in base a quale strada decideremo di prendere.
Proprio il prendere decisioni è uno degli elementi cardine di Chernobylite: da piccole scelte di dialogo a questioni di vita o di morte, ogni scelta conterà e andrà a influire sull’avventura di Igor. Non tutto è definitivo però, dato che una particolare dinamica del gioco ci permetterà di tornare indietro e correggere le nostre decisioni con tutto ciò che ne consegue: il tutto dà vita a una trama non lineare che, dall’inizio alla fine, offre un’esperienza davvero immersiva e un’atmosfera di primissimo livello.
Quest’ultima deve molto all’attenzione e alla cura ai più piccoli dettagli che il team di The Farm 51 ha voluto mettere in ogni frammento del gioco, a partire dal comparto audio perfetto sia a livello ambientale che parlando di colonna sonora. L’ambientazione, come detto non particolarmente vasta, contribuisce poi a restituire una fotografia cruda e spietata della Zona di Esclusione di Chernobyl: la realizzazione è del resto avvenuta grazie a uno scan 3D dell’intero territorio, con un risultato finale dall’impatto incredibile.
Chernobylite, non chiamatelo S.T.A.L.K.E.R.
A fare da contorno alle vicende di Igor ci sarà la costante presenza di Tatyana, compagna di vita dell’uomo scomparsa misteriosamente durante la catastrofe del 1986. Una voce nella testa del nostro protagonista che lo guiderà sempre e comunque, sia nel prendere decisioni che nel rievocare un passato spesso davvero doloroso. Ciò che ne uscirà sarà un racconto, man mano sempre più dettagliato di chi è il nostro protagonista, di quel che cerca e di cosa si è trovato a perdere nelle macerie della centrale.
Un’ulteriore menzione d’onore, tornando sull’aspetto legato al gameplay di Chernobylite, è legato alla buona varietà di scelta per quanto riguarda il crafting. Grazie a un apposito rilevatore - che indica peraltro il grado di radioattività di una determinata zona - potremo infatti identificare risorse e materiali utili a costruire tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Di buona fattura anche la meccanica legata al miglioramento del nostro equipaggiamento, mentre sarebbe assolutamente migliorabile quella di crescita del protagonista: le abilità sbloccabili non sono infatti moltissime, e si arriva a completare il tutto in un lasso di tempo relativamente breve.
Il gioco a onor del vero presenta pochi difetti, e i bug che abbiamo incontrato nel corso della nostra avventura potrebbero persino non rientrare tra questi proprio perché rari e pressoché irrilevanti. Un miglioramento necessario sarebbe quello legato all’IA, sia quella nemica che quella degli alleati, che non sempre si dimostra all’altezza del compito: nulla di trascendentale, ma comunque un elemento che se raffinato può rendere Chernobylite un’esperienza ancora più valida di quella che già è.
Prendiamo ad esempio le sezioni stealth: una dinamica ben realizzata sotto vari aspetti ma che, per quanto riguarda l’IA nemica, potrebbe essere rivista in alcune sue parti. Spesso i nemici non si accorgono della nostra presenza quand’è invece evidente, così come talvolta riescono a individuarci in maniera pressoché inspiegabile: anche qui, però, si tratta di qualcosa che può assolutamente essere limato con dei semplici update che siamo certi non tarderanno ad arrivare.
Dal momento in cui i potenziamenti non sono moltissimi, non ci vorrà troppo a completare almeno una prima run di Chernobylite: serviranno circa 12/14 ore per una partita condotta in modo lineare, ma con almeno altre sei ore piene per chi volesse esplorare in lungo e in largo ogni anfratto del mondo di gioco.
The Farm 51, team già noto per il grande lavoro svolto con Get Even, ha dunque realizzato una piccola perla degna di essere annoverata tra i titoli più interessanti di quest’anno. Il confronto con S.T.A.L.K.E.R., praticamente inevitabile per opere di questo filone, regge ma solo fino a un certo punto: se le atmosfere e la sensazioni trasmesse sono infatti molto simili, e in alcuni tratti addirittura più efficaci in Chernobylite, va detto che si tratta di due prodotti concepiti in maniera comunque differente. Entrambi riescono infatti a ritagliarsi e costruirsi una propria identità, ben distinta grazie a tutta una serie di elementi che rendono i due titoli qualcosa di davvero unico. Chernobylite insomma non è il nuovo S.T.A.L.K.E.R., ma “semplicemente” Chernobylite.
Voto Recensione di Chernobylite - PC
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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- Una trama avvincente e dal forte impatto
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- Colonna sonora e atmosfera perfette in ogni momento
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La componente gestionale è davvero ben realizzata
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Le scelte fatte nel gioco contano davvero
Contro
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- IA generale non sempre eccellente
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- Sistema di crescita migliorabile
Commento
Chernobylite è un prodotto di grandissimo livello, che tutti gli amanti del genere post-apocalittico non potranno che apprezzare in ogni sua componente. Dall’aspetto gestionale alla trama, ogni elemento è infatti il frammento di un mosaico dall’impatto davvero incredibile: un’opera forse non unica nel suo genere ma capace, grazie a una serie di accorgimenti, di costruire e rievocare l’atmosfera cruda che è lecito aspettarsi da un titolo del genere.