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Carrion | Recensione, Esso Vive in Mille Bocche

Carrion di Devolver Digital e Phobia Game Studio vi porta nella bocca della bestia, facendovi controllare un alieno decisamente non amichevole come E.T.

Avatar di Alessandro Palladino

a cura di Alessandro Palladino

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Ahh, Devolver Digital! Se non ci fossero toccherebbe inventarli perché in un modo o nell'altro ti stupiscono sempre. Un effetto sorpresa che ho rivissuto di recente con l'ottimo Carrion di Phobia Game Studio, già interessante fin dai primi momenti della sua nascita mediatica. Cosa succederebbe se il giocatore, per una volta, fosse solamente un mostro di biomassa affamato di corpi? Se si staccasse dalla forma umana tipica di altri titoli "lato cattivo" come The Darkness e fosse un puro concentrato di malvagità? La risposta, per i ragazzi di Phobia, è un'estasi del massacro in nome della libido, dove il paragone più vicino – e ovvio – è La Cosa di Carpenter.

E come in un buon film dell'orrore come quello appena citato (e non il prequel), Carrion ci trascina in una spirale in crescendo verso la follia gore in pixel, rudimentale per gli umani ma fin troppo accurata e disgustosa per l'organismo avatar del giocatore, sfruttando le meccaniche del metroidvania come un Edgar Abito al fine di insidiare l'orrore nelle nostre teste.

Fame, infinita

Vogliamo dirvelo fin da subito: Carrion ha una durata esigua, un'iniezione diretta nelle vene di uno dei videogiochi più appaganti degli ultimi mesi. Certo, ci sono aree nascoste e segreti opzionali da scoprire, ma volendo parlare dell'esperienza più lineare dovreste aspettarvi un viaggio fatto di tentacoli, sangue sgocciolante e echi di urla tra i condotti di ventilazione. Insomma, tutto quello che più vi piace di Alien e tutto quello che mancava nel più recente Life.

Eppure, nella sua breve esistenza, Carrion riesce dove nessuno finora è davvero riuscito, ovvero creare un gioco dell'orrore tremendamente cinematografico nell'anima senza però sacrificare assolutamente nulla in termini di gameplay vecchia scuola, rifuggendo da jumpscare facili e cinematiche in manicomi abbandonati per diffondere la sua filosofia, quella fatta di spazio e appendici.Vi ritroverete a gestire un qualcosa di sconosciuto come l'organismo che vi aspetta dormiente in Antartide: non sapete da dove viene, che cosa vuole fare e perché vive, l'unica nozione nota è che un gruppo di scienziati umani ha ben pensato di rinchiudervi in una provetta per studiarvi con curiosità. Ma a nessuno piace essere vivisezionato e dato che avete passato un sacco di tempo rinchiusi a farvi punzecchiare è arrivata l'ora di dare ai vostri visitatori un assaggio della loro medicina.

I controlli sono basilari, divisi sostanzialmente in movimento e azioni che andranno via via a diversificarsi e a regolarsi in base alla massa che costituisce il vostro corpo principale. Come ogni buon organismo alieno che si rispetti avrete la possibilità di dividere le appendici in più punti della mappa, creando infestazioni che man a mano vi apriranno nuovi sentieri, vi faranno salvare la partita e regoleranno essenzialmente quelle che sono le "missioni principali" del gioco, traducibili in un semplice: apri tutte le zone e divora ogni cosa si muova. Inside al contrario, per i giocatori di vecchia data, ma con molte meno interazioni particolari, tanto da far sembrare alcune zone in particolare fin troppo ripetitive nel loro design.

Carrion nella progressione mostra l'ingegno del team di sviluppo, forte della creazione di un sistema mai macchinoso e capace di esplorare la gamma di abilità dell'alieno senza costringere l'utente a scegliere sblocchi di abilità o a cambiare in corsa le proprie caratteristiche. Grazie al potere delle cellule ci si può dividere in modo da attenuare la propria potenza e cambiando sostanzialmente l'approccio verso il mondo di gioco, il che diventa necessario solo nel momento in cui Carrion vi mette di fronte ai suoi enigmi ambientali. Niente di trascendentale sotto questo fronte, sebbene qualche livello in particolare sia più cattivello degli altri, tuttavia avrete a disposizione così tante opzioni da poter risolvere il tutto con un po' d'impegno in più.

Rabbia, eterna

Sembrerà strano dirlo dopo le lodi appena spese, ma non è nel gameplay che Carrion ti conquista il cuore e qualsiasi altro pezzo del tuo organismo. È in quei piccoli tocchi di dettaglio, ai richiami sonori come le catene che si muovono o le lampadine che scoppiano, al gorgoglio delle bocche affamate di carne. Qui, in questi punti orridi e putridi si cela la vera attrattiva del gioco, amato nel suo impegno a voler dare la perfetta sensazione della macchina assassina biologica.

Ma c'è un fine per questa violenza? Un messaggio che Carrion vuole lanciare? Bhe, sì. C'è eccome, e il cammino inverso su cui è indirizzato il gioco serve esattamente a mostrarvi il come e il perché Carrion nasce, fornendovi istanti di ricordi di spedizioni planetarie alla ricerca di un qualcosa che forse era meglio lasciar perdere. Ricordate Prometheus? Bhe, tenetevi stretto quel ricordo e pensateci bene quando osserverete la genesi dell'atipico protagonista.

Detto questo, il lavoro fatto da Phobia Game Studio è davvero un omaggio senza tempo ai grandi film dell'orrore dallo spazio profondo, trasmesso dalla pixel art invece che dal tubo catodico della vecchia TV di famiglia. Colorato al punto giusto, contrasta ottimamente con le credibili urla degli scienziati mutilati e la perfetta colonna sonora dai toni quasi onirici, interrotti giusto dal brusco rumore dei colpi sparati da una forza militare davvero non in grado di difendersi da quello che stava studiando. Ma si sa, le compagnie militari private sono solo carne da macello per il primo mostro di turno.

Voto Recensione di Carrion - PC


8.7

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Idea originale eseguita magistralmente

  • - Gameplay semplice ma abbastanza stratificato

  • - Dalle musiche alle animazioni, ogni elemento è curato fino al dettaglio

Contro

  • - Un po' corto, anche se con diversi obiettivi opzionali

  • - Alcuni livelli sfruttano troppo gli stessi pattern per gli enigmi ambientali

Commento

Carrion è davvero tutto quello che ci si aspettava e anche di più. Un pasto completo fatto di carne umana, orrore, desiderio e rivelazione. Come gioco, Carrion propone un metroidvania fatto di enigmi e scienziati da divorare con gusto, occasionalmente seguiti da militari stupidamente coraggiosi. Il mix funziona, con qualche piccolo inciampo, ma è nella profondità tematica che il mostro di Phobia Game Studio e Devolver assesta il suo colpo di grazia, assorbendo il giocatore con richiami tematici alle pellicole da cui prende spunto, dettagli assurdamente meticolosi e una direzione sonora eccellente. Il tocco di classe arriva dai ricordi e dall'utilizzo della controparte umana in ogni sua "forma", calando il sipario su uno dei giochi indipendenti più magnificamente sanguinolenti degli ultimi anni.

Informazioni sul prodotto

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Carrion - PC

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