Il gioco online cancellato di The Last of Us avrebbe creato un bel po' di problemi

Schreier: licenziamenti in Sony dopo lo stop a The Last of Us Online. Tensioni interne per la cancellazione del progetto multiplayer

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Sony ha subito importanti contraccolpi interni dopo la cancellazione di The Last of Us Online, secondo quanto riportato dal giornalista Jason Schreier durante un recente podcast. Il progetto, in sviluppo per almeno quattro anni con un team di centinaia di persone, rappresentava un investimento significativo per l'azienda.

La decisione di interrompere lo sviluppo del gioco ha avuto conseguenze rilevanti all'interno di Sony. Schreier ha affermato: "Il risultato è che diverse teste sono saltate", senza però fornire nomi specifici. La cancellazione di un progetto così ambizioso ha creato un vuoto significativo nella lineup di Naughty Dog per questa generazione di console, al di là delle riedizioni e dei remake.

Alcuni osservatori del settore ipotizzano che tra le figure coinvolte ci possa essere Connie Booth, ex collaboratrice di Naughty Dog e Insomniac Games, recentemente passata a Electronic Arts. Tuttavia, non esistono conferme ufficiali a supporto di questa speculazione.

Il caso di The Last of Us Online evidenzia i rischi legati allo sviluppo di progetti di grande portata nell'industria videoludica. La cancellazione di un titolo così atteso non solo comporta una perdita economica diretta, ma può anche avere ripercussioni sulla struttura organizzativa e sulla strategia futura di un'azienda come Sony.

Impatto sullo studio Naughty Dog

Per Naughty Dog, noto per la serie Uncharted oltre che per The Last of Us, questa cancellazione lascia un vuoto significativo nella programmazione delle nuove uscite. Lo studio si trova ora a dover ricalibrare i propri piani per la generazione attuale di console, al di là dei progetti di rimasterizzazione e remake già in corso.

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