Call of Duty: Vanguard è il prossimo capitolo della celebre saga sparatutto in uscita il 5 novembre 2021 per PC, PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series X|S. Sledgehammer Games, che torna alla guida del franchise dopo il titolo WWII del 2017, ci ha portati alla scoperta delle idee e delle scelte che il team ha intrapreso per dare vita a un racconto originale ma radicato nella storia, tra i luoghi che sono stati teatro delle più sconvolgenti battaglie della seconda guerra mondiale dove uomini del tutto ordinari hanno compiuto gesti straordinari.
L'ordinario che si fa straordinario è uno dei concetti chiave su cui ruota lo sviluppo di Vanguard. Sledgehammer Games è stata infatti creativamente ispirata dal sacrificio, l'impegno e la tenacia di veri soldati che hanno combattuto al fronte. Le loro storie sono diventate spunto per quelle dei quattro protagonisti del gioco, ovviamente reinterpretate e filtrate dalla lente della finzione. Se WWII si limitava all'area europea del conflitto e si focalizzava sull'idea del gruppo e del cameratismo, Vanguard tocca tutti i fronti in guerra e proietta il punto di vista sullo scontro attraverso gli occhi di questi quattro soldati che riuniti insieme segnano le origini dei primi corpi speciali della storia.
Prendiamo la storia molto seriamente, ribadisce il game director Josh Bridge, mentre ci illustra come il team ha lavorato a stretto contatto con ricercatori e storici, tra cui Martin Morgan che aveva già fatto da consulente in WWII. Come iniziano e finiscono le battaglie è fatto noto, ma è ciò che succede nel mentre, le storie di chi ha vissuto quei momenti che offrono i migliori spunti creativi. Un intero mondo in guerra deve riflettere un punto di vista internazionale, una diversità nelle esperienze e nella varietà di gameplay. La formazione delle forze speciali è una prospettiva sulla seconda guerra mondiale diversa dal solito, racchiusa anche nell’analogia del martello contro lo scalpello per sottolineare la diversità tra i corpi scelti di oggi che operano con interventi mirati e chirurgici e le operazioni di una volta che venivano condotte con la forza bruta e metodi poco ortodossi.
Come da tradizione per Call of Duty, la ricerca finale è quella di un gunplay dal feeling autentico, un'esperienza "down the barrel" come amano descriverla in Sledgehammer, unita a un'esperienza che non ha nulla da invidiare a un blockbuster hollywoodiano per resa scenica, con personaggi credibili in cui identificarsi. Vanguard, seguendo il filone inaugurato da Black Ops Cold War, sarà poi un'esperienza unificata tra tutte le sue modalità, inclusa Warzone, che sarà aggiornata con le stesse tecnologie in uso da Vanguard e vedrà Raven Software guidarne lo sviluppo. Durante l’anno arriverà una nuova mappa e un nuovo sistema anti-cheat sarà lanciato insieme al nuovo CoD per la creazione di un metaverso che unirà Modern Warfare, Cold War e Vanguard.
La continuità con i capitoli precedenti è garantita anche in Call of Duty Zombies, il cui sviluppo principale è affidato a Treyarch. Il primo crossover tra due capitoli della serie agirà da prologo al racconto dell’Etere Oscuro lanciato in Cold War per garantire continuità tra lore e gameplay. Anche il multiplayer rivestirà un ruolo importante e vedrà alcune nuove aggiunte, come la modalità Champion Hill, che avremo modo di approfondire all’avvicinarci dell’uscita di Vanguard. Per il momento possiamo dirvi che saranno 20 le mappe al lancio, di cui 16 dedicate alle playlist core 6vs6. Il sistema di personalizzazione sarà basato sull’Armaiolo con l’aggiunta di balistica personalizzata per mettere a punto le armi secondo le proprie preferenze. Sarà interessante vedere come tutto ciò si tradurrà poi effettivamente in campo con l’introduzione del gameplay tattico e della distruttibilità e reattività dell’ambiente ai colpi.
Call of Duty Vanguard: storie dal fronte
Regina della presentazione è stata però la campagna per giocatore singolo, modalità sulla quale Call of Duty continua fortemente a puntare dopo la parentesi solo multiplayer di Black Ops 4. Gli eventi cardine di Vanguard ruoteranno intorno al “Progetto Fenice”, un piano messo in piedi dalla Gestapo e dal principale antagonista del gioco Heinrich Freisinger, ispirato al comandante della Gestapo Heinrich Müller. La Germania nazista è in una fase della guerra in cui cerca di capire come può mantenere attivo il suo apparato cercando un sostituto a Hitler. Le forze alleate però vengono a conoscenza di questo progetto e decidono di formare una squadra con operatori provenienti da diverse parti del mondo che corrispondono a operatori impegnati sui principali fronti della seconda guerra mondiale. Tuttavia le cose non vanno subito per il verso giusto e nella loro missione iniziale vengono catturati e messi in prigionia. Arthur Kingsley, leader della squadra dovrà capire come il team può portare a compimento la missione.
Il sergente Arthur Kingsley è un membro del nono battaglione paracadutisti britannico che condivide con la sua controparte reale, Sidney Cornell, la campagna in Normandia. In un filmato catturato in engine, abbiamo potuto assistere al percorso traumatico che lo ha portato a intraprendere i passi di un leader. La notte prima del D-Day, il 5 giugno, Arthur si lancia da un bimotore da trasporto tattico per prendere parte all’Operazione Tonga. Gli aerei prendono fuoco, le esplosioni si intensificano e il paracadute di Arthur avvampa nelle fiamme facendolo precipitare in mare. Qui le armi vengono inghiottite dalle profondità e il soldato si ritrova con solo il coltello ad affrontare le pattuglie tedesche inviate a contrastare le operazioni aviotrasportate.
Arthur si ritrova solo, senza la guida del proprio comandante ucciso davanti ai suoi occhi. In quel momento realizza che non c’è tempo per essere frastornati e spaventati se vuole sopravvivere e portare a compimento la missione. Si fa spazio tra la vegetazione rischiarata dai colpi esplosi dalle batterie di cannoni che stanno bersagliando gli Alleati e affronta i tedeschi munito di Kar98k. In questa porzione della demo abbiamo potuto vedere in azione l’interattività maggiore con lo scenario che Vanguard vuole portare in Call of Duty, in particolare le fiamme, le esplosioni e la distruttibilità delle assi di legno e delle porte per attaccare o creare una via di fuga. Non abbiamo potuto provarla di persona, ma è una delle feature sicuramente più interessanti di Vanguard che contribuisce a una maggiore immersione e fedeltà dell’esperienza.
Sull’accuratezza dei suoi personaggi, il team ha voluto sottolineare come è stato importante dare la giusta voce a un gruppo così eterogeneo. Nel caso di Arthur Kingsley, Sledgehammer ha collaborato con lo scrittore Tochi Onyebuchi in veste di consulente per trovare in Chiké Okonkwo la figura del leader di questo corpo di operatori speciali. Come lui, anche gli altri membri hanno vissuto esperienze intense e complicate. Il capitano Wade Jackson è un pilota americano della Scouting Squadron 6 ispirato a Vernon “Mike” Micheel che svolse un ruolo centrale nella battaglia delle Midway e nell’area del Pacifico. Wade Jackson verrà abbattuto sorvolando le Isole Salomone, precipitando a Bouganville. Dovrà imparare a combattere sulla terraferma, non più come individuo ma come parte di un team.
Il Secondo Tenente Lucas Riggs fa invece parte del ventesimo battaglione australiano impegnato nella campagna in Nord Africa. L’ispirazione questa volta è arrivata dalla figura di Charles Upham e dal suo coraggio mostrato guidando un assalto munito di una sacca di bombe a mano, ma non solo, perché Lucas è anche uno dei famosi “Topi di Tobruch”, appellativo dispregiativo assegnato dalla propaganda tedesca ai soldati australiani che utilizzavano la rete sotterranea della cittadina libica per difendere la zona e rivendicato con orgoglio dalle truppe australiane. Completa la squadra Polina Petrova, tiratrice scelta della 138esima divisione fucilieri dell’Armata Rossa. Polina è ispirata a Ljudmila Pavličenko, la tiratrice sovietica che in meno di un anno registrò 309 uccisioni. Polina compirà una trasformazione a eroina e leader del suo popolo dovuta alla necessità di difendere la sua casa e la città di Stalingrado. Svolgerà un ruolo importante nel reclutamento della squadra speciale.
La ricerca di autenticità
Sledgehammer si è posta degli obiettivi importanti in termini di autenticità, sia dal punto di vista storico, sia dal punto di vista tecnologico. Il motore di gioco introdotto in Modern Warfare è stato migliorato e ampliato per perseguire fedeltà visiva, fotorealismo, personaggi che sembrino veri e prestazioni ottimizzate per raggiungere i 60 FPS su tutte le piattaforme, console di vecchia generazione incluse. Le nuove tecnologie di rendering promettono di estendere e migliorare gli effetti della nebbia volumetrica, delle nuvole e maggiore attenzione è stata data agli effetti particellari come cenere e scintille per dare una tocco ulteriore al fumo. Visto che gli scontri spazieranno dagli scenari sabbiosi del Nord Africa all’innevata Stalingrado, sono stati introdotti nuovi strumenti per la creazione del terreno nei suoi dettagli, tra cui una versione migliorata del Super Terrain – strumento già in uso in Black Ops 4 che facilita il lavoro ad artisti e level designer e permette di costruire spazi aperti molto ampi – e una più incisiva tassellazione per una maggiore densità geometrica.
Due degli aspetti che abbiamo potuto apprezzare maggiormente dei filmati di gioco mostrati sono in particolar modo gli effetti audio e la colonna sonora. Entrambe le componenti sono essenziali quando si vuole restituire un più profondo grado di immersione, inoltre la musica è ciò che accompagna le emozioni e le sensazioni provate dal personaggio ma vissute anche dal giocatore. Solo per la porzione di demo che abbiamo visto il team audio ha registrato diverse manovre aeree acquisendo le fonti audio da diverse posizioni e con differenti metodi per far sì che venissero catturati decollo, rollio, pull up e atterraggio per citare alcune manovre comuni.
La colonna sonora è affidata al compositore Bear McCreary - vincitore di un BAFTA per la colonna sonora di God of War - che ha parlato di un tema principale “emotivamente ambiguo”. Raccontare la storia di questi individui è stato per lui un momento molto potente e stimolante con la colonna sonora che mano a mano cresceva in maniera naturale per descrivere i diversi momenti della guerra e le diverse emozioni provate dai singoli. Da piccoli momenti, virtuosismi e sonorità di violini e archi, la colonna sonora prende corpo fino a “esplodere come il Big Bang” in un tema epico e roboante. Call of Duty Vanguard supporterà l’audio 3D quindi un buon paio di cuffie sarà necessario per non perdere tutta la ricchezza sonora.
Il tema delle emozioni umane è ciò che ha ispirato anche il team narrativo e artistico. Belinda Garcia, associated narrative designer, spiega come sia un’idea comune credere che la guerra sia solo in prima linea mentre ciò che il team vuole mostrare è come la guerra venga combattuta ovunque, anche nei luoghi civili. La guerra colpisce anche le persone a casa, gli affetti. Arthur Kingsley, Polina Petrova, Wade Jackson e Lucas Riggs sono diventati parte del team, a tal punto che durante le chiamate Zoom, gli scrittori, non soddisfatti del risultato in certi livelli, finivano per impersonare i personaggi quasi in una sorta di gioco di ruolo per dare ancora più forza alla narrazione, come ha raccontato la scrittrice Alexa Ray Corriea.
Sandy Lin-Chiang, associate art director, spiega come la direzione artistica sia influenzata prima di tutto dai personaggi, dal loro viaggio e la loro trasformazione. Cos’è che sentono? Come si evolve questo sentimento? La campagna orientale con la Stalingrado trasformata in un inferno è uno degli unici momenti di tutto il gioco in cui si può catturare lo stile di vita civile e per farlo si deve fare riferimento alle fotografie in bianco e nero, tenere in considerazione in che modo i fotografi del tempo documentavano la guerra. L’obiettivo è quello di offrire comunque una visione moderna della guerra ma rimanere fedeli alla storia. All’inizio di settembre 2020, la California era in fiamme, la cenere pioveva dalle nubi color arancio. Quel panorama era così terrificante ma Sledgehammer Games decise di uscire per catturare la vista panoramica di quello scenario. Quella visione così drammatica era perfetta per realizzare l’atmosfera di Stalingrado.
Conclusioni
Call of Duty Vanguard vuole portare i giocatori a vivere le battaglie più significative della Seconda Guerra Mondiale, gli scontri che in un modo o nell'altro hanno cambiato l'esito del conflitto. Vuole farlo attraverso il punto di vista di 4 diversi personaggi, ispirati a veri soldati, che segneranno la storia diventando la formazione della prima squadra speciale impiegata per obiettivi sensibili. Sledgehammer si è posta l'obiettivo di restituire una storia autentica, più lineare rispetto agli esperimenti narrativi di Treyarch con Cold War, ma sempre dal taglio cinematografico che riesca a coinvolgere grazie al gunplay, la narrativa, un sonoro di alta qualità e un aggiornato engine per una migliore resa degli effetti particellari e volumetrici. Nel complesso, Vanguard ci ha lasciato sensazioni molto positive soprattutto per quanto riguarda l'impatto visivo e le idee alla base di questo nuovo capitolo. Una significativa innovazione per la serie è data dalla distruttibilità e reattività degli ambienti, aspetto che ci incuriosisce molto e di cui rimandiamo l'analisi a quando avremo modo di provare con mano l'uso tattico negli scontri multigiocatore e le nuove modalità di gioco previste. C'è molto che ancora resta da chiarire su Call of Duty: Vanguard tra cui l'integrazione con Warzone e l'ormai atteso da troppo tempo sistema anti-cheat.