Mentre Call Of Duty: Black Ops 6 sta spopolando nelle classifiche globali (lo potete trovare su Amazon), è emerso che su Modern Warfare 3, e su Warzone, un hacker noto come Vizor ha sfruttato un exploit nel sistema anti-cheat Ricochet per causare il ban ingiusto di "migliaia e migliaia" di giocatori innocenti.
L'incidente è avvenuto il mese scorso e anche se è finito sulla bocca di tutti solo nelle scorse ore, Activision ha già risolto il problema e reintegrato tutti gli account colpiti.
Nonostante Activision avesse inizialmente dichiarato che solo "un piccolo numero di giocatori legittimi" fosse stato coinvolto, Vizor sostiene che la portata del danno sia stata molto più ampia e che avrebbe potuto continuare a farlo per anni. L'hacker ha rivelato di aver sfruttato una falla nel sistema Ricochet per un periodo prolungato, rimanendo inosservato finché colpiva solo giocatori casuali.
Il metodo dell'hacker consisteva nell'identificare le "firme" utilizzate da Ricochet per rilevare i cheater e nell'inviare messaggi contenenti queste parole chiave ai giocatori. Ad esempio, una di queste firme era "trigger bot", riferita a un tipo di cheat. Quando Vizor inviava messaggi privati contenenti queste parole, il sistema anti-cheat le interpretava erroneamente come prova di attività illecite, scatenando ban automatici.
Per massimizzare l'efficacia del suo attacco, l'hacker ha sviluppato uno script che gli permetteva di unirsi automaticamente alle partite, postare messaggi con le parole chiave incriminate, abbandonare la sessione e ripetere il processo. Man mano che Activision aggiornava le firme di Ricochet, Vizor analizzava il codice per scoprire le nuove parole chiave e continuare la sua campagna di ban ingiusti.
Sebbene Activision abbia risolto rapidamente il problema, l'incidente ha sicuramente causato disagi a numerosi giocatori innocenti. La vicenda ha, ovviamente, sollevato parecchi interrogativi sulla sicurezza dei sistemi anti-cheat implementati da Activision, oltre che sulla necessità di implementare controlli più accurati per prevenire simili exploit in futuro.
Nonostante Call of Duty vanti una base di utenti di oltre un miliardo di giocatori, episodi come questo minano la fiducia della community e richiedono una risposta tempestiva ed efficace da parte degli sviluppatori per garantire un'esperienza di gioco equa e sicura per tutti.