In praticamente qualsiasi videogioco, il matchmaking è sempre stato criticato per essere ingiusto nei confronti degli utenti più deboli, che spesso si ritrovavano contro avversari di leghe sensibilmente maggiori delle loro. Call of Duty, con la sua storia di titoli multiplayer, ovviamente non è da meno, ed è anch'esso vittima di queste critiche; a tal proposito, però, gli sviluppatori hanno deciso di dire la loro al riguardo, dando finalmente una risposta concreta alla community.
Ebbene, a quanto pare il matchmaking all'interno di Call of Duty è sempre stato basato sulle skill. È proprio Josh Menke, l'ex Senior Systems Designer della serie, a svelare l'arcano, e con "sempre" si intende sin dal primo Call of Duty 4: Modern Warfare, titolo che è uscito sul mercato nell'ormai lontano 2007.
Adesso quindi non si può più dire che questo sistema sia affidato al caso, come in molti pensano, o che sia costruito in base ad altri criteri che non siano la skill. È inevitabilmente vero, però, che spesso il matchmaking forma delle squadre con livelli di differenza piuttosto bizzarri, fattore che ha portato la community a pensare che questo non fosse stato elaborato a dovere. Ciò di cui gli utenti non si sono accorti, però, è il fatto che il sistema sia stato migliorato sensibilmente negli anni, in modo da renderlo più accurato ed evitare, ove possibile, situazioni spiacevoli come quella citata poc'anzi.
Il matchmaking all'interno dei giochi online, però, non è sempre una feature che dovrebbe essere basata sulla skill di ciascun utente singolo. Basti vedere ciò che accadde con Fortnite ormai più di un anno fa, dove le lamentele continue della community portarono gli sviluppatori ad effettuare una modifica drastica al sistema.
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