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a cura di Emanuele D'Ascanio

Call of Duty: Black Ops 4

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Sviluppatore: Treyarch
Editore: Activision
Data di uscita: 12/10/2018
Provato su: PlayStation 4 Pro
Disponibile su:  ps4 xbox One pc
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Call of Duty
 è un brand che ormai divide ciclicamente due distinte categorie d'utenti: c'è chi lo ama e lo segue sin dal primo capitolo e chi, in variegate sfumature, è arrivato anche all'estremo punto di odiarlo. Nel corso degli ultimi anni parlare della serie videoludica targata Activision era divenuto fin troppo meccanico e, forse, tedioso, vista la formula ormai ben rodata e fin troppo abusata che, a lungo andare, ha suscitato malumore anche al più incrollabile giocatore. Scelte decisamente poco apprezzabili e discutibili, capitoli anonimi ormai relegati nel dimenticatoio più oscuro e, in generale, un segnale prossimo di un imminente calare del sole splendente che, soprattutto con Modern Warfare, riuscì a dettare una vera e propria scuola e instradare numerosi altri studi di sviluppo verso un nuovo concetto di intrattenimento, specifico e intraprendente, del genere FPS.

Inutile nascondersi dietro a futili parole di circostanza: per rialzare la china era necessario prendere delle decisioni nette che, come facilmente pronosticabile, sin dall'annuncio hanno suscitato non poco clamore sia in senso positivo che negativo; Call of Duty: Black Ops 4, firmato nuovamente da quei bravi ragazzi di Treyarch, è la risposta a un chiaro feedback ricevuto dall'ingente community dello sparatutto. Activision ha voluto fare marcia indietro non per manifestare pubblicamente una resa bensì, è nostra opinione, far tornare al centro di tutto una componente dimenticata fin troppe volte negli ultimi anni: ciò che realmente il pubblico vuole. Scelta sbagliata o vincente? Mettetevi comodi e, mentre lucidate il vostro arsenale per la battaglia, godetevi la nostra recensione.

La nuova visione di Treyarch, tra il passato e presente

Prima di addentrarsi nel vasto assortimento di contenuti che Call of Duty: Black Ops 4 è capace di offrire, bisogna obbligatoriamente soffermarsi su un argomento decisamente delicato che, è bene precisarlo sin dalle prime battute, andrà a influire il nostro giudizio finale: stiamo parlando, ovviamente, dell'assenza della campagna in single player. Per la prima volta, nell'ormai oltre decennale storia del brand, i giocatori non potranno usufruire di una componente che, sebbene negli ultimi anni non ha brillato per spessore sia a livello narrativo che di basilare intrattenimento ludico, è stato per molti anni una risorsa decisamente interessante e appagante. Non per fare i nostalgici di turno ma, perdonateci, è ancor oggi difficile dimenticare le drammatiche vicende di Soap e di John Price.

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Ma lo sappiamo bene, i tempi cambiano e soprattutto lo fanno le nuove generazioni di consumatori, abituate alla frenesia che il mercato videoludico attuale manifesta sempre più, pretendono immediatamente un prodotto intuitivo e pronto all'uso senza porsi alcuna domanda rilevante. Non è una critica a nessuno, doverosa precisazione per i lettori, bensì un dato di fatto e la primaria conseguenza che ha portato Activision a prendere questa solenne decisione.

Non basta a rimarginare questa piccola ferita la soluzione di portare alla ribalta il passato dei 10 Specialisti del titolo attraverso delle missioni che, detto nella maniera più semplice possibile, sono un sagace tutorial per far apprendere le basi ai neofiti del genere o, in generale, del nuovo corso del brand.

Ora, tolto il dente dolente, possiamo finalmente andare ad analizzare la nuova visione di Treyarch che, prendendo spunto da quanto di buono fatto nel passato, ha prodotto infine un'opera che richiama fortemente le origini di Call of Duty: un taglio netto alle idee futuristiche degli ultimi capitoli riportando, finalmente, il gameplay su una base ben solida. Si torna infatti a combattere a terra, nella maniera più realistica possibile; dimenticatevi le mirabolanti corse sopra i muri, salti e qualsiasi altra azione simile al parkour.

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Abbandonate dunque le spoglie dei cyber-esoscheletri, ci siamo ritrovati di fronte a un gameplay solido, entusiasmante e, fondamentalmente, divertente. Sebbene sia ancora presto per poter parlare di un equo bilanciamento, i vari Specialisti selezionabili riescono costantemente a dare la giusta varietà allo stile di gioco da intraprendere e, in determinate e inedite modalità, la loro scelta sarà fondamentale al fine di poter ottenere la vittoria.

Call of Duty: Black Ops 4 metterà da parte l'idea confusionaria bellica vista nel recente passato per abbracciare invece, riuscendoci più che degnamente, una precisa linea volta al tatticismo grazie ad alcune interessanti modifiche introdotte che, di conseguenza, eleveranno ancor più il ruolo degli Specialisti e, come detto precedentemente, renderanno ancor più seria la loro selezione. L'autorigenerazione della salute è stata eliminata e, sebbene vi sia un'abilità (che si ricaricherà costantemente) che darà modo di curarsi, spiccherà la neonata figura dello Specialista con abilità mediche che darà supporto al resto della squadra.

Altro esempio riguarda le modifiche apportate alla mini-mappa che, per la prima volta in assoluto nella serie, vanterà la rinomata nebbia di guerra (fog of war) che renderà la visuale di gioco più limitata: qui entrerà in gioco lo Specialista col proprio visore che, per un breve lasso di tempo, indicherà a tutti i suoi compagni la posizione dell'avversario con lo scopo di scovarlo e farlo fuori in maniera fulminea. Comunicazione e gioco di squadra saranno all'ordine del giorno, per fortuna.

Call of Duty Specialist 3
Come già visto negli altri capitoli della serie Black Ops, torna la scelta del loadout attraverso le tradizionali meccaniche del creare una propria classe che ripropongono il ben collaudato e funzionale sistema Pick 10, con l'aggiunta inedita di uno slot Gear
dove inserire oggetti (giubbotto antiproiettile o cure aggiuntive per esempio) in grado di fornire agevolazioni di diverso genere.

Sia su questo aspetto che sulle armi/abilità, al momento è veramente difficile poter azzardare un giudizio definitivo in merito al bilanciamento: dalle nostre prime e intense ore di gioco, si è percepita un discreto squilibrio di potenza di fuoco tra qualche arma e, soprattutto, tra qualche abilità in dote ai vari Specialisti. Il Meta che si andrà a creare nelle prossime settimane, e il feedback complessivo dell'utenza, saprà illuminarci ancor più sotto questo aspetto.

Se complessivamente le modalità proposte nel titolo sono quasi tutte ben note (ritroveremo il Deathmatch a Squadre, il Cerca e Distruggi, Dominio etc.), spiccano piacevolmente in positivo le due nuove aggiunte: Controllo e Furto. Ambedue le nuove aggiunte, di cui vi abbiamo parlato nei nostri recenti approfondimenti, garantiscono ancor più un buon porto sicuro a tutti i giocatori che vorranno godere di un'esperienza volta al tatticismo e al sangue freddo. Molto divertenti, vi consigliamo vivamente di provarle più e più volte cambiando magari approccio e Specialista.

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Infine è bene soffermarsi sul level design delle mappe di gioco presenti in Call of Duty: Black Ops 4, altro segnale di come Treyarch abbia voluto indirizzare fortemente l'esperienza di gioco in un ambiente più ristretto, tattico e mai banale. Al momento ne contiamo ben 14 (più la celebre Nuketown che arriverà successivamente) e, sebbene alcune siano riproduzioni fedeli di storiche mappe della serie come Summit, possiamo complessivamente esser soddisfatti da aree di gioco ben strutturate che sposano appieno il nuovo corso della serie.

Blackout, la battle royale approda su Call of Duty

Call of Duty: Black Ops 4 è un titolo votato esclusivamente alla componente multiplayer e, per arricchire ancor più la proposta, è stata introdotta un'inedita modalità battle royale che prende il nome di Blackout. Grazie alla Beta delle scorse settimane ve ne avevamo già parlato e, nella sua versione finale, possiamo confermare quanto di buono detto ma alcune, giustificate osservazioni che non riescono, attualmente, a promuovere del tutto questa novità.

A livello di meccaniche, ci troviamo di fronte al più classico dei battle royale ma il retrogusto piacevole che solo Call of Duty può dare. Parliamo di una mappa ricostruita in una maniera tanto coerente quanto straordinaria (nessun copia-incolla, fidatevi): dalla mitica Turbine fino all'immortale Nuketown Island. Qui, i giocatori partecipanti a Blackout potranno utilizzare veicoli acquatici, terrestri e aerei (ciascuno di loro richiamerà di netto ogni capitolo della saga sparatutto) e incontrare, oltre che gli avversari, anche dei temibili Zombie (altro interessante richiamo) pronti a cibarsi del vostro cervello.

La struttura di base è dunque molto solida, salvo una rivedibile e migliorabile meccanica del looting e alla leggibilità della mini-mappa, tanto da poter essere considerata, la modalità, una seria alternativa al classico multiplayer online da sempre marchio indissolubile della serie.

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Sebbene sia stato ampliato a 100 il numero di giocatori partecipanti a ogni sessione di Blackout, al momento ogni possibile intervento (sempre se ci sia stato) da parte di Treyarch nei confronti del bilanciamento delle armi e dei perk risulta decisamente non pervenuto. Altra possibile riflessione riguarda il supporto che verrà dato alla modalità: come potrà esser compatibile con la politica di vendita annuale che, da sempre, contraddistingue il brand di Activision? Questa, come il reale consenso e gradimento da parte della community vista anche la presenza di PUBG e Fortnite, rendono obbligatoria un'analisi futura per vedere come si sarà sviluppata la questione e, soprattutto, quali risultati avrà ottenuto.

Bisogna riconoscerlo, è stata una mossa tanto azzardata quanto possibilmente vincente: che sia forse questo l'atteso terzo incomodo che andrà a incalzare il noto e ricamato duetto di questo genere videoludico attualmente alla ribalta? Il tempo, come sempre, sarò il miglior strumento per ottenere una giusta risposta in merito.

Zombie per tutti i gusti, il lungo cammino verso l'ondata 1024

Chiudiamo il trittico delle portate multiplayer di Call of Duty: Black Ops 4 con l'ormai divenuta iconica modalità Zombie. Con la precisa volontà di festeggiare in pompa magna il decennale di questa componente, inserita nel lontano 2008 su World at War, Treyarch ha voluto fare le cose in grande proponendo una rinnovata modalità Zombie colma di inedite meccaniche da scoprire che faranno la gioia di tutti i fan più accaniti e amanti dello splatter.

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Il team di sviluppo ha creato ben tre mappe assai differenti tra loro: due legate al nuovo filone narrativo Chaos (Voyage of the Damned e IX), l'altra invece è legata al classico Aether (Blood of the Dead. Vi è anche una quarta mappa speciale (Classified) che, purtroppo, è disponibile esclusivamente a tutti coloro che sono in possesso del Black Ops Pass.

Una scelta decisamente discutibile visto che, osservando la nuova politica adottata da numerose software house, non è proprio il massimo dell'eleganza: a volte, per supportare appieno un prodotto e far crescere una community, è bene elargire dei degni e costanti contenuti che siano anche gratuiti.

Se nel passato la ripetitività d'azione poteva essere un fattore negativo, la modalità Zombie di Call of Duty: Black Ops 4 risulta essere decisamente ricca d'azione e condita da ottimi spunti per divertirsi in solitaria o in compagnia. Proprio come Blackout, siamo di fronte a un'ottima alternativa al classico Deathmatch a Squadre di turno e non solo.

In conclusione

Activision e Treyarch hanno realmente vinto la scommessa? Presto per dirlo, viste anche le novità introdotte che dovranno essere lentamente assimilate dall'esigente community di Call of Duty.  Il prodotto risulta esser, come sempre, solido nel gunplay e nel rinnovato (con uno sguardo al passato) gameplay grazie anche al buon utilizzo degli Specialisti e di alcune modalità interessanti, anche a livello competitivo, come Controllo e Furto. Con Blackout sempre dietro l'angolo, potrebbe essere la definitiva carta vincente.

A livello tecnico Black Ops 4 non brilla certamente per innovazione, spesso e volentieri abbiamo notato texture non proprio eccelse, animazioni non al livello di altri prodotti AAA e modelli poligonali non rifiniti al meglio: anche sotto l'aspetto brutalmente grafico, il titolo risulta essere poco entusiasmante. Cali di frame riscontrati raramente, salvo in momenti concitati su Blackout. Fortunatamente il netcode è ben solido, come già visto in altre produzioni targate Activision, garantendo piacevoli e longeve sessioni di gaming esenti da sgradevoli problematiche.

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Call of Duty: Black Ops 4PS4Xbox OnePC

PROUn gameplay/gunplay solido e ben strutturato; l'introduzione di Blackout; la rinnovata e ben variegata modalità Zombie.
CONTROAssenza di una campagna single player; livello tecnico non all'altezza di altre produzioni AAA; UI poco intuitiva.
VERDETTOCall of Duty: Black Ops 4 potrà essere apprezzato o meno, difficilmente si potrà avere un'opinione che vada nel mezzo. Activision e Treyarch hanno ascoltato meticolosamente le richieste della community portando alla luce un prodotto solido e ben variegato nelle modalità che, purtroppo, pecca di una campagna single player maldestramente sostituita da tutorial, con protagonisti i vari Specialisti, alquanto scialbi. Viste le premesse, potrebbe candidarsi realmente a essere quel punto di raccordo, mai trovato fino a questo momento, tra la vecchia e nuova fetta d'utenza utile a dar nuova linfa vitale a un brand che, nel corso degli ultimi anni, ha commesso fin troppi errori di percorso. Complessivamente, siamo più che soddisfatti.
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