Blackout è la modalità battle royale di Call of Duty: Black Ops 4 e negli scorsi quattro giorni abbiamo provato con mano l'offerta messa in piedi da Treyarch e Activision. Il 12 ottobre, data di pubblicazione dell'ultima fatica dello studio di Santa Monica, dista ormai meno di un mese e la concorrenza sta per farsi sempre più ampia e serrata.
Il fenomeno dei battle royale non sembra subire battute d'arresto e sempre più case di sviluppo scelgono di includere una modalità dedicata o di strappare una fetta di mercato proponendo la loro versione di battle royale: da Battlefield 5 a Dying Light passando per i meno noti Ring of Elysium e Mortal Royale.
L'approccio di Treyarch non punta a stravolgere il genere, ma si basa sulla solidità raggiunta dal marchio Call of Duty riprendendone le caratteristiche e adattandole nella mappa più ampia mai vista in un CoD dove al momento si danno battaglia fino a un massimo di 88 giocatori. Blackout è anche una modalità celebrativa che racchiude la storia di Black Ops: personaggi, aree giocabili, specialità ed equipaggiamento speciale sono un tuffo nei ricordi per chi è un amante della serie.
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Dentro c'è anche tutto il DNA di Treyarch con il ritorno dei veicoli giocabili in multiplayer che a differenza dei tempi di Call of Duty 2: Big Red One o World at War non sono relegati in mappe anguste e non sono neanche così pericolosi da spaccare il gioco a metà, quanto piuttosto funzionali agli spostamenti.
Fanno la loro apparizione anche gli zombi, e non parliamo semplicemente della possibilità di visitare la memorabile Asylum, ma nel corso del normale svolgimento della battaglia può capitare di imbattersi nei ben noti zombi. Un fascio di luce luminoso indica la posizione dei non morti e del loro copioso bottino - mistery box. I più coraggiosi dovranno uscire indenni dagli attacchi incrociati di giocatori e IA se vorranno mettere le mani sulla bomba scimmia o la sempre efficace Zweihander.
Questione di fluidità e padronanza
Come ogni battle royale lo scopo è quello di rimanere in vita per ultimo sopravvivendo sia ai colpi nemici che al restringimento dell'area giocabile che va mano a mano ad assottigliarsi sempre più. All'inizio ci si lancia da un elicottero, planando e atterrando su una zona a nostra scelta con una buona discrezionalità di movimento per atterrare con precisione. Come mettiamo piede a terra l'obiettivo è trovare subito un'arma e altre forme di equipaggiamento come munizioni, gadget e kit di pronto soccorso. Le strategie possono essere diverse: gettarsi fin da subito nella mischia uccidendo e saccheggiando il loot degli avversari, o tenere un profilo basso, lasciando gli altri ad uccidersi tra di loro mentre si cercano armi nelle zone più periferiche.
La ricerca del bottino perfetto non è facilitata da nessun indicatore colore che rappresenti la rarità di un'arma, perché in Blackout, a differenza di Fortnite, non esiste il concetto di rarità quanto piuttosto quello di conoscenza e padronanza sia delle armi che degli accessori che è possibile equipaggiare per migliorare le prestazioni. Le armi hanno proporzioni realistiche e nelle prime fasi può essere difficile riconoscere un tipo di bocca da fuoco da un altro ma con la pratica diventa semplice riconoscere l'arma anche dalla sua silhouette.
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La prima preoccupazione è quindi sopravvivere improvvisando, ma superato lo scoglio iniziale diventa un ottimo gioco di strategia soprattutto quando si gioca in coppia o in quartetti con amici con i quali è possibile comunicare. Il ritmo, data la vastità dell'area di gioco, è più lento e ragionato rispetto al multiplayer frenetico fatto di scontri CQB, ma senza rinunciare alla fluidità nei movimenti come corsa e scivolata e all'ottima reattività dell'arma quando si preme il grilletto.
Nonostante l'apertura della mappa, le aree spesso popolate si trasformano in arene dove domina lo scontro a corto raggio tant'è che una delle playlist che abbiamo apprezzato di più è proprio Contatto ravvicinato dove si utilizzano solo mitragliette, fucili a canna liscia e pistole.
Un altro aspetto importante è la visuale in prima persona rispetto alla terza, una scelta che abbiamo apprezzato anche se molti giocatori sono abituati a giocare un battle royale in terza persona con un campo di visione nettamente superiore. Preferiamo la prima persona perché, insieme all'impossibilità di riconoscere con immediatezza l'arma impugnata dall'avversario, ci spinge a far maggiore affidamento sull'udito.
A meno che l'avversario non abbia equipaggiato momentaneamente Silenzio di tomba, ogni passo fa un rumore ben percettibile e diventa un ottimo indicatore per capire se qualcuno nelle vicinanze si sta spostando verso di noi o si sta allontanando. Gli spari, in base al grado di intensità e alla velocità della raffica, possono darci preziosi indizi non solo sulla direzione dello scontro a fuoco ma anche darci la possibilità di farci un'idea sul tipo di arma imbracciata. L'ascolto diventa fondamentale anche in caso di vetri che si rompono o veicoli che si spostano - la differenza tra un ATV e un elicottero è senza dubbio evidente.
Conclusioni
Blackout si è dimostrata nel complesso una modalità divertente e, a parte il comparto tecnico dato da texture e grafica un po' acerbo - va ricordato che si tratta di una beta -, la fluidità e la stabilità del titolo hanno permesso di poter dare vita a scontri equi senza cali di frame. Già in questi giorni di beta Treyarch si sta impegnando per raccogliere i feedback e correggere subito gli aspetti più critici: ci aspettiamo infatti anche un miglior bilanciamento di alcune armi e del giubbotto antiproiettile che assorbe fin troppo danno e una rivisitazione dell'inventario che appare un po' macchinoso nelle interazioni, problema in parte dovuto anche all'uso del gamepad.
Anche le playlist che ruotano, con diverse varianti per cambiare un po' le regole degli scontri, sono un segnale incoraggiante che possono stare a indicare che sarà prevista della varietà nel battle royale targato Treyarch. Al momento gli elementi distintivi sono le aree esplorabili che richiamano mappe dei precedenti capitoli, le armi da padroneggiare e qualche piccola sorpresa rappresentata da un attacco zombi che movimenta un po' le cose.
La beta termina lunedì 17 settembre, mentre Call of Duty: Black Ops 4 sarà giocabile a partire dal 12 ottobre su PC tramite Battle.net, PS4 e Xbox One. Darete una chance al gioco prevalentemente orientato al multiplayer quest'anno?
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