Bungie vince in tribunale: stop ai cheat su Destiny 2

La vittoria di Bungie potrebbe mostrare la prima giuria che sostiene publicamente che i cheat violano i diritti d'autore.

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a cura di Andrea Maiellano

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Una recente sentenza di un tribunale statunitense, ha stabilito che Phoenix Digital, proprietaria del sito di mod cheat AimJunkies, ha violato i diritti d'autore di Bungie creando dei cheat per il gioco Destiny 2.

Secondo quanto riportato da Stephen Totilo di Axios, che ha studiato le numerose cause legali di Bungie contro i creatori di cheat, questa potrebbe essere la prima volta che una giuria riconosce la violazione dei diritti d'autore da parte di un creatore di cheat.

Il verdetto della giuria ha stabilito un risarcimento a favore di Bungie di $63,210. James Barker, avvocato di Bungie, ha dichiarato in una email inviata a The Verge che l'azienda è "impegnata nei confronti dei propri giocatori e continuerà a proteggerli da trucchi e cheat, perseguendo i casi fino in fondo."

Bungie aveva citato in giudizio AimJunkies, e quattro imputati, nel 2021, accusandoli di aver hackerato Destiny 2 per copiare il codice sorgente e creare dei cheat su misura.

Alcune delle accuse mosse da Bungie, come la violazione di una clausola del DMCA che proibisce l'elusione della tecnologia di protezione dei diritti d'autore, sono state risolte tramite arbitrato, con una vittoria per Bungie e un risarcimento di $4 milioni. Tuttavia, dopo la conferma di quella sentenza, AimJunkies ha presentato ricorso e il processo in merito a quella specifica accusa è ancora in corso.

David Schaefer, fondatore di Phoenix Digital, ha dichiarato tramite Totilo che intende chiedere l'annullamento del verdetto della giuria e farà appello se necessario.

Nonostante l'importo relativamente modesto assegnato a Bungie, il verdetto è significativo perché mette a verbale la posizione di una giuria sulla legalità della creazione di tali cheat. Questo aspetto conferisce rilevanza alla causa, benché la somma ottenuta da Bungie sia considerata puramente simbolica.

Il risultato di questa sentenza non pone, ovviamente, fine alla creazione di cheat online, ma rappresenta un passo importante nel definire la legalità di tali pratiche nel mondo dei videogiochi.

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