Borderlands 3: lo scontro Gearbox-Troy Baker continua, ora la colpa è delle leggi texane

Lo scontro tra Borderlands 3 e Troy Baker continua: secondo gli sviluppatori, le leggi texane hanno impedito di assumerlo, ma qualcosa non torna.

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a cura di Nicola Armondi

Come forse ricorderete, lo scorso aprile il capo di Gearbox, Randy Pitchford, ha annunciato che il doppiatore Troy Baker non aveva accettato di riprendere il ruolo di Rhys all'interno di Borderlands 3, dopo che questo gli aveva dato la voce in Tales from the Borderlands. Baker, successivamente, ha però affermato che era stata Gearbox a impedirgli di far parte del cast.

Recentemente, Baker ha affermato che il ruolo gli era stato proposto, che lui aveva accettato, ma che successivamente gli hanno impedito di prendere parte ai lavori. La motivazione? Il doppiatore afferma che Gearbox non voleva lavorare con una persona che faceva parte di un sindacato.

Ora, secondo quanto riportato da VG247.com, Gearbox risponde ancora una volta alla questione, affermando che la "colpa" è della legge texana (la società ha sede in Texas), la quale non permette di scritturare unicamente attori/doppiatori facenti parte di un sindacato. Basandoci sul sito governativo texano, il Texas è uno stato "right-to-work", ovvero uno stato nel quale a una persona "non può essere negato un lavoro in base al fatto che faccia o non faccia parte di un sindacato o di una qualsiasi organizzazione lavorativa." Si può inoltre leggere che lo scopo di questa legge e fare in modo che un lavoratore non sia costretto a essere parte di un sindacato e non sia costretto a pagare un contributo, se non lo ritiene necessario. Basandoci su tale spiegazione ufficiale, non dovrebbe essere possibile negare a Baker il lavoro perché è parte di un sindacato.

Gearbox ha però poi affermato, tramite un comunicato ufficiale, che è "dispiaciuta che Baker abbia rifiutato di essere parte di Borderlands 3" e che la compagnia punta a offrire una paga pari o superiore a quanto richiesto dai sindacati, offrendo lavoro anche agli attori/doppiatori locali. Tramite Polygon, però, scopriamo che il sindacato SAG-AFTRA ha affermato che Gearbox si è rifiutata di entrare in contatto con i sindacati. Esso afferma che "Gearbox rifiuta agli attori una giusta paga, un luogo di lavoro sicuro e l'assicurazione sanitaria alle famiglie."

La situazione è quindi ancora molto confusa; in particolar modo, le dichiarazioni di Gearbox sono contrastanti e poco chiare. Diteci, voi cosa ne pensate?

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