Borderlands è uno dei franchise più intriganti, peculiari e amati degli ultimi anni, lo dimostra il palpabile entusiasmo della folla di giornalisti e influencer presenti a Los Angeles, in occasione dell’anteprima mondiale dedicata al terzo capitolo della serie, Borderlands 3. Tra quegli entusiasti, ovviamente, c’ero anche io: “Ciao Yuri, vorresti venire un paio di giorni a LA per provare per 180 minuti il nuovo Borderlands?”. Dieci minuti dopo, avevo già preparato la valigia e soprattutto avevo acceso il pc per rigiocarmi i primi due grandiosi capitoli del brand, giusto per rispolverare un po’ la memoria in attesa di poter toccare con mano la nuova produzione Gearbox e 2K.
Anteprima mondiale, dicevamo, ovvero un evento organizzato nei pressi di Hollywood per permettere ad una schiera ristretta (ma non troppo) di persone di giocare per la prima volta in assoluto Borderlands 3. Come spesso capita in queste occasioni, la location era completamente arredata a tema Borderlands, e il publisher ha voluto fare le cose in grande: centinaia e centinaia di postazioni PC che montavano architettura AMD di ultima generazione, in modo tale da garantire a tutti i presenti le miglior prestazioni possibili.
Prima di poterci accomodare sulla nostra poltrona, però, il boss di Gearbox, Randy Pitchford, e Paul Sage, director del gioco, ci tengono a presentarci brevemente il prodotto; “Nuovo ma familiare”, queste le parole usate del CEO di Gearbox per descrivere Borderlands 3. “Abbiamo lavorato molto in questi anni per regalare ai giocatori la miglior esperienza di Borderlands possibile”, e mentre sullo schermo del palco assistiamo al primo hands-off in assoluto, ecco arrivare le prime, importanti novità.
Con Borderlands 3 il mondo del looter shooter più pazzo e frenetico di sempre si espande, uscendo dai confini che ben conosciamo di Pandora per volare verso nuovi, meravigliosi pianeti. Ad oggi non sappiamo quanti saranno, ma possiamo dirvi con certezza che il lavoro del team di sviluppo è orientato verso l’estrema caratterizzazione di ogni aspetto dell’ambiente, che si lega a doppio filo con la narrativa del gioco.
Durante la demo, abbiamo avuto il piacere di giocare una main quest ambientata in una rigogliosa città di Promethea, uno dei nuovi pianeti disponibili, e il colpo d’occhio è stato fantastico. Oltre a un grande salto in avanti per quanto riguarda il lato tecnico del gioco, Gearbox continua a stupire dal punto di vista stilistico, regalandoci ambientazione estremamente caratterizzate e arricchite dalla presenza di personaggi secondari potenzialmente memorabili.
Viene naturale pensare che per spostarsi da un pianeta all’altro avremo bisogno di una nave spaziale, che chiaramente è presente in Borderlands 3 e che avrà un ruolo fondamentale nell’economia del gioco. Si chiama Sanctuary e rappresenta infatti un vero e proprio hub da utilizzare fra una missione e l’altra, all’interno del quale troveremo negozi, ambienti personalizzabili e potremmo familiarizzare con tutte le persone che compongono l’equipaggio. Un’aggiunta molto interessante, che non vediamo l’ora di approfondire.
A livello narrativo – e qui terminiamo con le premesse – Borderlands 3 racconterà la storia di una minaccioso culto chiamato Children of the Vault, capeggiato dai temibili Calypso Twins, i quali come da tradizione incarnano l’anima irriverente del brand e che tramano un piano che andrà approfondito e sventato. I personaggi giocabili rimangono quattro (Amara, Zane, Flak e Moze) ognuno dei quali presenta diverse abilità e caratteristiche. La profondità delle varie build rimane uno dei grandi pregi di Borderlands, e in questo nuovo capitolo tale aspetto verrà ancora arricchito.
Tutte queste informazioni, condensate in una piccola conferenza di circa mezz’ora ci hanno trasmesso una voglia incredibile di giocare, motivo per il quale appena si sono riaccese le luci siamo corsi verso la nostra postazione per poter goderci in prima persona un po’ di sano, pazzo gameplay. Ecco dunque le nostre impressioni, che nonostante siano estremamente preliminare possono sicuramente essere indicative di quello che sarà il prodotto finale.
Borderlands 3, Mayhem is Coming
Abbiamo avuto a disposizione due sessioni di gameplay da circa novanta minuti l’una, le missioni erano le stesse, ma i personaggi giocabili no. In un primo momento abbiamo dunque affrontato le attività con Zane, personaggio molto forte e votato all’attacco, per poi virare su Amara, Sirena che si dedica principalmente al supporto grazie alle sue abilità magiche. Ed è proprio dalle abilità che vorrei partire nel raccontarvi questo primo contatto con Borderlands 3, semplicemente perché, non appena iniziata la partita, mi sono immediatamente immerso nei menù di crescita del personaggio per carpire quante più informazioni possibili.
Mi sono trovato davanti ad una struttura non complicata, ma ricca di possibilità: ogni personaggio avrà a disposizione tre Action Skills, ovvero abilità uniche che se utilizzate in battaglia daranno vantaggi considerevoli. Ognuna di queste AS (uso l’acronimo per comodità), potrà essere sviluppata assegnando Skill Points (che si guadagnano salendo di livello) a singoli aspetti. Ogni personaggio, infine, potrà utilizzare una AS per volta, tranne Zane che di default ne può equipaggiare due, rinunciando però ad una granata. Qualche esempio concreto? Le AS di Zane che abbiamo testato sono state due: la prima produceva un clone olografico statico in grado d’infliggere danni ai nemici, e che poteva anche essere usato per “entrare” nei panni del clone da quelli di Zane, magari per organizzare un attacco particolare. L’altra invece era la Sentinella, ovvero un robot che una volta lanciato sul campo di battaglia si fionda sul nemici per ucciderli e stordirli. Assegnando Skill Points ad ognuna di questa abilità, si poteva aumentare i parametri di danno o resistenza, piuttosto che attivare abilità passive in grado per esempio di applicare un buff ai danni d’arma di fuoco di Zane per un breve periodo di tempo.
Senza perderci in un elenco infinito di cosa si può fare e cosa no, mi preme dirvi che questo sistema apre ad opzioni di personalizzazione potenzialmente infinite, che trovano il loro scopo principale nel permettere a giocatori che utilizzano lo stesso personaggio di giocare assieme, utilizzando build completamente diverse.
Esplorato il menù di personalizzazione, inizio a girovagare per questa fantastica città “aliena” per scoprire che una mega-corporazione tiene sotto scacco gli abitanti e che noi, con l’aiuto di due personaggi secondari, dovremmo aiutare a risolvere la situazione. Per farlo ci scontreremo con nemici armati fino ai denti e con un boss, tanto piccolo quanto ostico, che ancora una volta ci farà capire di che pasta è fatto Borderlands.
Il gameplay, dopo pochi minuti, si conferma la vera pietra miliare dell’intero franchise: immediato, frenetico, ma soprattutto magnetico; lo shooting è schizofrenico ma in qualche modo ragionato, e la profondità (o la follia) data dalle varie armi è un tocco di classe irrinunciabile. A proposito di armi: se state leggendo quest’articolo, diamo per scontato che sappiate cosa sia Borderlands e di conseguenza quanto sia rappresentativo nella categoria dei looter shooter (di cui abbiamo parlato diverse volte, anche in video). L’unicità di Borderlands è data principalmente dal fatto che la quantità di loot a schermo è semplicemente incredibile, caratteristica alla quale si collega in modo diretto l’architettura delle varie armi. Nella produzione Gearbox infatti potremmo trovare migliaia di armi diverse, con abilità veramente uniche e letteralmente fuori di testa. Borderlands 3 aggiunge alla ricetta la possibilità di cambiare modalità di fuoco dell’arma, che talvolta si traduce in “da colpo singolo a raffica”, oppure anche in cambio di danno elementale (da fuoco a ghiaccio, per esempio), per finire con una svolta radicale che può essere rappresentata dall’alternarsi di pallottole e granate. In più, alcune armi quando devono essere ricaricate verranno lanciate sul campo di battaglia e si trasformeranno in “cose” diverse. Anche qui, un esempio pratico: abbiamo utilizzato uno shotgun che una volta lanciato verso gli avversarsi esplodeva, oppure una mitraglietta che una volta toccato il suolo si moltiplicava in piccole copie che sparavano agli avversari, oppure un cecchino che si trasformava in una granata che ricalcava lo stile di una pallina pazza che rimbalzava in tutto l’ambiente di gioco.
Insomma, l’avrete capito, Borderlands 3 è veramente un gioco unico, che ad ogni secondo di gioco regala emozioni. Non dimentichiamoci infine le boss fight, anch’esse sopra le righe, che ci metteranno davanti a nemici di alto rango unici e con pattern d’attacco diverso. D’altronde però come dice lo slogan del gioco (Mayhem is coming!) scatenare il panico sarà sempre la soluzione migliore.
A livello tecnico, Borderlands 3 rimane ancorato ai 60 fps con un livello di dettaglio notevole: le texture sono più rifinite e più numerose rispetto al passato, e lo stile del cell shading aiuta a creare un mondo estremamente immersivo. Non sappiamo come si comporterà su console, ma la versione PC è veramente ottima. Di seguito la configurazione utilizzata per la prova: processore AMD Ryzen 7 2700X, scheda grafica AMD RX Vega 64 – queste le uniche informazioni disponibili.
Prime impressioni
Tre ore non è certamente un quantitativo di tempo sufficiente a sviscerare un titolo come Borderlands 3, ma la sessione di gameplay che abbiamo avuto la fortuna di giocare ha messo in chiaro diverse cose. In primis la qualità del prodotto, indiscutibile e certificata da una continuità che trova sfogo in questo terzo capitolo, che si arricchisce di molte cose potenzialmente riuscite. Una su tutte i nuovi pianeti e la nave spaziale; bisognerà valutare quanti saranno i nuovi ambienti esplorabili, e da quante macro-aree sarà composto ogni singolo pianeta. Quel che abbiamo visto, però, ci ha sicuramente convinto. Interessante anche il sistema di Action Skills e le nuove features delle armi: questo è pieno stile Borderlands, che si conferma anche un design delle ambientazioni mozzafiato, unito ad una caratterizzazione del mondo di gioco e dei personaggi semplicemente sensazionale.
Rimane da capire come sarà strutturato l’endgame, e come Gearbox vorrà gestire il post lancio. Anche in questo caso, le sensazioni sono positive e aver potuto parlare con il team di sviluppo ci ha rassicurato molto, traspare passione e competenza, ampiamente già dimostrata con i due giochi precedenti, ma avere in conferme in questo senso è sempre positivo.
Infine, in Borderlands 3 il gioco cooperativo sarà ancora una volta l’anima della produzione, e il team di sviluppo nel tentativo di limitare i casi di “ninja looting” ha studiato un sistema opzionale che permetterà a giocatori di livello differente di condividere la partita e il loot ma senza che questo sia univoco. Più precisamente: ogni utente vedrà armi, nemici e boss del proprio livello, in modo tale da non dover scendere a compromessi con il proprio compagno di team qualora quest’ultimo fosse di livello differente ma volesse comunque condividere la sessione di gioco.
Dall’altra parte invece rimane viva quella che Gearbox definisce “Classic Mode”, che abbiamo imparato a conoscere nelle precedenti iterazioni. Borderlands 3, viste le premesse, vuole essere una ottima continuazione della saga ma al contempo un perfetto entry point per i neofiti; terminata la presentazione, siamo corsi verso la nostra postazione per poterci dedicare alla tanto desiderata sessione di gameplay.
Insomma sembra proprio che ci siano tutti gli ingredienti per una ricetta vincente, anche perché una volta finita la nostra sessione di gameplay la voglia di continuare a giocare era veramente fortissima, e per un gioco come Borderlands 3, questo è il segnale più positivo in assoluto. Appuntamento dunque alla recensione, che arriverà a settembre, a ridosso dell’uscita del titolo. Nelle prossime settimane comunque continueremo ad affrontare l’argomento: fateci sapere cosa ne pensate utilizzando lo spazio nei commenti, se avete dubbi, domande o magari siete curiosi di sapere qualcosa in più rispetto a qualche elemento del gioco, quello è il posto giusto.
Borderlands 3 uscirà il 13 settembre su PC, Xbox One e PlayStation 4.
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