Bloodstained: Ritual of the Night Provato, Castlevania è tornato!

Abbiamo avuto l'occasione di provare in anteprima la demo E3 di Bloodstained: Ritual of the Night e siamo pronti a dirvi la nostra!

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

È il 1997, anzi no il 2019! Chiusi in una stanza, con quello schermo davanti, ci è sembrato solo per un momento, di essere dinanzi a Castlevania Symphony of the Night e invece non è altro che Bloodstained: Ritual of the Night, un metroidvania ispirato alla serie di Konami e sviluppato da molti ex membri della nota saga, compreso il maestro Koji Igarashi.

Non per altro, il gioco distribuito da 505 games è definibile come un vero e proprio seguito spirituale di Castlevania, tanto da essere molto atteso dai fan stessi. Il gioco riprende stili, musiche e mette in scena numerosi riferimenti, tra cui spiccano anche diversi personaggi.

Abbiamo avuto il piacere di provare la stessa demo che verrà portata all'E3 e che corrisponde alla versione praticamente definitiva del gioco e siamo pronti a dirvi le nostre impressione sull'oretta di gioco che abbiamo avuto a disposizione.

Un difficile cammino

Lo sviluppo di Bloodstained: Ritual of the Night non è stato assolutamente semplice, subendo rinvii continui e facendo sorgere spesso il dubbio della riuscita del gioco stesso. Per fortuna dal lontano Kickstarter sono cambiate molte cose e grazie al supporto e feedback dei fan e di 505 Games il gioco è profondamente cambiato, migliorando praticamente sotto ogni aspetto e risultando molto meno legnoso dall'ultimo sguardo ricevuto dalla stampa.

Oggi, non solo siamo qui per confermare questo ma anche per elogiare un prodotto che potrebbe davvero sorprendere i fan di Castlevania e regalargli un'esperienza profondamente simile, oltre che con tantissimi riferimenti.

La nostra prova è durata circa un'ora e abbiamo avuto l'occasione di vedere qualche ambientazione diversa, appartenenti alle prime quattro-cinque ore di gameplay. Innanzitutto un breve ripasso della trama; sicuramente  in questi anni vi sarà capitato di leggere più volte il plot, ma un breve ripasso non fa mai male.

Impersoniamo Miriam, un'orfana facente parte di un gruppo di alchimisti. La ragazza è colpita da una maledizione legata alla cristallizzazione demoniaca che trasforma la pelle in cristallo. L'obiettivo della nostra eroina è quello di fermare la maledizione superando un castello pieno di demoni per cercare di uccidere Gebel, l'evocatore di demoni e responsabile della maledizione stessa.

Miriam, combina sia tecniche di combattimenti all'arma bianca che incantesimi. Ovviamente tutti gli armamenti hanno un determinato livello d'attacco ed è per questo importantissimo esplorare i livelli per trovare le armi migliori. Gli scenari di gioco che abbiamo visto ci sono sembrati ben costruiti e strutturati, con collegamenti sensati e posti segreti da scoprire.  Gli incantesimi hanno invece caratteristiche diverse e possono essere utilizzati sia per attaccare i nemici che per superare alcuni puzzle ambientali.

Se pensate che i combattimenti si riducono a questo, vi sbagliate di grosso. È importante padroneggiare velocemente tutte le meccaniche legate al combat system, perché se contro le creature comuni la difficoltà del gioco rimane standard, è contro i boss che dovete davvero impegnarvi per riuscire a primeggiare, sfruttando schivate e scivolate.

Bloodstained: Ritual of the Night, quindi, non è un metroidvania semplice, richiede pazienza e dedizione per essere apprezzato e questo può divenire un pregio per chi cerca un gioco con un livello di sfida tutto sommato tarato verso l'alto.

Il gioco promette anche di personalizzare l'equipaggiamento nel suo complesso, con cappucci, vesti e anelli, ognuno con le sue statistiche. Nella versione finale sarà presente anche un sistema di crafting, che tuttavia non siamo riusciti a vedere durante la nostra prova.

Lo stile paga

Una delle grandi critiche che ricevette Bloodstained tempo fa, fu quella che si riferiva al comparto stilistico, grafico e tecnico. Per fortuna Koji Igarashi e il suo team si resero conto che il gioco meritava di essere rivisto, per questo motivo il gioco cambiò totalmente.

Siamo oggi felici di dirvi che ciò che abbiamo visto ci ha convinto positivamente. Il gioco è bello da vedere, da ascoltare e soprattutto fluido, abbandonando quella legnosità che lo contraddistingueva fino a poco tempo fa. Per quanto ci riguarda siamo riusciti a giocare solo una parte del castello di Gebel ed esplorare un vascello, ma se la qualità di quel poco che abbiamo visto si districherà anche nel resto del gioco possiamo stare tranquilli sul prodotto finale.

Verdetto preliminare

Questa prova è stata in parte utile per scacciare le paure che avevamo per alcune caratteristiche del titolo, Bloodstained sembra davvero essere il seguito spirituale di Castlevania da sempre cercato dai fan, sia per stile che per combat system. Tuttavia, è ancora troppo presto per trarre delle conclusioni, anche perché il titolo sembra davvero enorme e profondo. Per questo motivo rimandiamo il nostro giudizio per la recensione che arriverà durante giugno e magari anche verso un ultimo provato che avremo occasione di testare durante la fiera losangelina dell'E3 2019. Ricordiamo che Bloodstained: Ritual of the Night uscirà il 18 giugno per Xbox One, PlayStation 4 e PC, il 28 giugno, invece toccherà alla versione Nintendo Switch.

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