BlizzCon 2019, il presidente si scusa per il caso "Blitzchung"

Prima della cerimonia di apertura del BlizzCon 2019 il presidente Brack è tornato sul caso Blitzchung scusandosi con il pubblico e ammettendo alcuni errori.

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a cura di Luca Salerno

Prima di dare il via alla cerimonia di apertura del BlizzCon 2019, il presidente di Blizzard J. Allen Brack ha voluto scusarsi davanti al pubblico per la penalità inflitta nei confronti del giocatore di Hearthstone Chung "Blitzchung" Ng Wai che alla fine di un torneo aveva espresso il proprio sostegno alle proteste di Hong Kong contro il governo cinese con cui l'azienda intrattiene dei rapporti commerciali.

"Siamo stati troppo veloci nel prendere la decisione e come se non bastasse siamo stati troppo lenti nel darvi spiegazioni" ha aggiunto Brack poco prima dell'apertura del BlizzCon 2019 in corso all'Anaheim Convention Center, nella città omonima della California. "Non siamo stati all'altezza degli standard che noi stessi ci siamo dati" ha aggiunto il presidente di Blizzard.

Brack ha continuato poi a parlare del caso: "Blizzard ha avuto l'occasione di unire il mondo in un importante momento degli eSport ma l'abbiamo sprecata. Mi dispiace e me ne assumo tutta la responsabilità".

Il presidente dell'azienda ha poi promesso un cambiamento di rotta per il futuro: "Quando facciamo le cose al meglio riusciamo a creare un luogo d'incontro per permettere ai giocatori di incontrarsi andando aldilà delle barriere che li dividono - ha detto - Faremo ancora meglio in futuro e intendiamo dimostrarlo con le nostre azioni. Tutti hanno il diritto di esprimere la propria opinione in qualsiasi luogo".

Nei primi giorni di ottobre Blizzard aveva sospeso inizialmente per un anno Chung "Blitzchung" Ng Wai negandogli anche i premi in denaro che si era aggiudicato. In seguito alle proteste l'azienda aveva deciso di rivedere la penalità nei confronti del giocatore riducendo la sospensione dai tornei a sei mesi e restituendogli i premi. C'erano voluti però un paio di giorni prima che Blizzard intervenisse con un comunicato ufficiale sulla vicenda, quando le proteste contro la decisione dell'azienda erano già scoppiate vedendo la partecipazione di tanti gruppi della comunità di giocatori e l'intervento di alcuni politici americani del Congresso.

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