In questi giorni si è parlato parecchio della fine degli accordi fra Activision Blizzard e NetEase, escludendo il territorio cinese, dal punto di vista editoriale, per quanto concerne i titoli della nota compagnia, che non saranno più disponibili in Cina dal 23 gennaio 2023. La fine di questa collaborazione ha però ispirato una reazione piuttosto curiosa ed estremamente provocatoria da parte di NetEase, qualcosa che forse bolliva in pentola da un po’ ha trovato la sua strada verso il mondo in modo del tutto inaspettato.
La mancata e futura pubblicazione, in Cina, di videogiochi come Heartstone, Overwatch 2, World of Warcraft, Diablo 3 e molti altri capisaldi made in Blizzard, è ormai ufficiale, dati gli ultimi sviluppi fra le due compagnie. Alcuni dipendenti d appassionati, però, hanno notato un curioso cambiamento fra i ranghi di NetEase, la quale sta reagendo alla situazione scegliendo di mettere davanti la provocazione a tutto il resto.
Le prime avvisaglie di questa cosa sono state notate (e riportate prontamente sul web) al bar di della compagnia cinese di Hangzhou, dove è comparso sul menù il cosiddetto “tè verde di Blizzard”, anche se il suo nome è stato scritto con un termine gergale dell’idioma cinese che può trasformare il nome in “tè della puttana”. Il tutto al prezzo di 13 Yuan con un gioco di parole, anche qui, che nel dialetto locale potrebbe significare anche ritardato o idiota, se pronunciato in un certo modo.
Così Twitter è stato invaso da post che dimostrano proprio questa cosa, sottolineando un probabile attacco nei confronti di una Blizzard che, dal canto suo, non è stata troppo gentile in generale durante questo distacco.
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