Battlefield 2042 è incerto ma promettente | Provato

Dopo aver provato la beta aperta di Battlefield 2042 per molte ore, abbiamo scoprendo molte delle novità ideate e realizzate con cura dal team di DICE.

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a cura di Lorenzo Ardeni

Come potremmo dimenticare gli anni in cui, oltre che a decidere se PlayStation 4 fosse meglio di Xbox One, si discuteva su chi, tra Battlefield e Call of Duty, fosse lo sparatutto in prima persona migliore. Ironia della sorte, con il tempo entrambi i franchise si sono andati un po’ a perdere in errori banali, tanto che la serie di Activision si è riuscita davvero a riprendere soltanto negli ultimi anni.

Per l’FPS di DICE, tuttavia, non è andata proprio allo stesso modo: dopo quella meraviglia di Battlefield 4, ci siamo ritrovati tra le mani un Hardline senza anima e poi dei capitoli che cercavano in qualsiasi modo di dare nuova vita al franchise, riuscendoci soltanto in parte. Va da sé che l’annuncio di Battlefield 2042 ci ha lasciati molto contenti (seppur con un pizzico di timore), soprattutto perché il contesto ludico gettava delle premesse molto più simili a quelle del quarto capitolo della serie, amatissimo dagli appassionati.

Avendo avuto modo di provare per molte ore la open beta di Battlefield 2042, abbiamo scoperto non solo in che modo DICE ed EA hanno riportato in vita la serie, dopo anni di assenza, ma anche qual è la direzione che vogliono fargli prendere. Sebbene manchi più di un mese dal rilascio, e la versione che abbiamo provato era una beta con una singola modalità e una sola mappa a disposizione, spezziamo con tanta difficoltà una lancia a favore del titolo: Battlefield 2042 è senza dubbio molto divertente e confezionato con innata cura, sebbene ci siano ancora delle incertezze abbastanza evidenti.

La struttura ludica, focalizzata nel comparto multiplayer su larga scala, si presenta sin da subito come una diretta proposizione della vecchia ed efficace modalità conquista. In All-out Warfare abbiamo avuto modo di scoprire la mappa Orbital in tutta la sua grandezza. L’area di gioco è moderatamente estesa e senza dubbio ben caratterizzata, soprattutto se considerate le enormi mappe dei titoli passati. DICE è riuscita a strutturare Orbital tenendo ben a mente la necessità di distinguere correttamente ogni sua frazione, dato che la modalità di gioco aveva lo scopo di conquistare parti della mappa - in perfetto stile “Dominio” di Call of Duty - portando a zero i punti della squadra avversaria.

Ogni partita, almeno su PlayStation 5, Xbox Series X e PC, sarà di ben 128 giocatori, quindi 64 per squadra: il risultato è uno scontro massiccio come pochi altri, di dimensioni mastodontiche sotto ogni punto di vista sia per quanto riguarda il numero di soldati in campo, sia per l’estensione geografica della mappa, che trae vantaggio dai team più corposi in gioco. Di conseguenza, hanno un ruolo importantissimo i veicoli, in questo caso essenziali per spostarsi da un punto a un altro ed eventualmente attaccare strategicamente alcuni obiettivi.

Interessantissimi gli eventi ambientali, situazioni casuali che contribuiscono a creare una letale sinfonia di esplosioni, motori di jet, proiettili che vagano e alleati che gridano per farsi salvare. Su Orbital, per fare un esempio, potrebbe partire un countdown al cui termine un razzo posizionato sulla mappa partirà in cielo. Al contrario, se lo scontro si fa particolarmente acceso e durante la fase di accensione dovesse ricevere troppi colpi, potrebbe esplodere fragorosamente causando non poca distruzione e alterando - seppur sensibilmente - lo stato della mappa.

La furia degli eventi ambientali

Ancor più rara è però l’apparizione di un tornado vicino una delle coste, che avrà un effetto molto pronunciato sullo scontro tirando a sé veicoli e giocatori, e dando il via a un conflitto apocalittico al suo interno. La sua presenza ci fa però da monito alla fisica generale degli oggetti, stavolta largamente ampliata al fine di creare un’esperienza quanto più realistica possibile. Peccato che durante il periodo di beta abbiamo notato una moltitudine di bug e glitch che riguardavano proprio la fisica di gioco.

Gli eventi ambientali possono però variare da una mappa a un’altra, ed è proprio la casualità della loro apparizione a renderli ancor più interessanti. Questo, soprattutto perché possono verificarsi rare situazioni in cui vengono concatenati: in Orbital, ad esempio, il tornato potrebbe far esplodere il razzo se dovesse apparire durante la fase di accensione. Siamo davvero curiosi di vedere in che modo DICE ha realizzato e differenziato queste dinamiche ludiche all’interno delle altre mappe a disposizione.

Un gunplay promettente, ma anche a rischio

Il sistema di combattimento, assieme alla suddivisione della mappa di gioco in aree, è l’elemento che più ci ha ricordato cosa caratterizzava la serie. Così come nei precedenti capitoli, anche in Battlefield 2042 ci saranno classi predefinite di personaggi da impersonare, ognuno con il suo aspetto, le sue abilità caratteristiche e il suo arsenale. Quest’ultimo elemento è completamente personalizzabile, offrendoci di fatti la possibilità di selezionare un fucile d’assalto piuttosto che un altro oppure, ad esempio, di passare direttamente al più classico cecchino.

Battlefield 2042 offre una così una personalizzazione libera del proprio soldato libera, estesa e decisamente chiara. Di fatti, consideriamo una scelta ottima quella di inserire i menu adibiti al cambio di personaggio e set proprio sotto la mappa di gioco (dove, peraltro, viene visualizzato in tempo reale l’andamento del conflitto). L’intero sistema è strutturato decisamente bene, soprattutto a livello di user experience, dato che cambiare arma è non solo immediato ma anche facile da comprendere.

La croce degli accessori è la novità che cercavamo

La più interessante introduzione di Battlefield 2042 è senza dubbio la possibilità di cambiare gli accessori di un fucile tenendo premuto un tasto e accedendo a un comodo menu a croce. Qui, potremo ad esempio alternare rapidamente un mirino da lunghe distanze a uno per gli scontri ravvicinati, o cambiare un caricatore rapido con uno esteso con due semplici click. Questa aggiunta offre non solo varietà al gameplay, ma anche una maggiore libertà strategica, in quanto non dovremo necessariamente morire per poter modificare il nostro fucile.

Tramite questa introduzione sarà quindi più facile adattarci a ogni situazione. Anzi, il gioco sembra quasi invogliarci di premere il tasto T della tastiera per cambiare la dotazione del nostro fucile. Nonostante questo sistema funzioni ancora molto bene e doni quel pizzico di novità che il gunplay degli FPS necessitava da ormai moltissimo tempo, ammettiamo che rimangono alcuni dubbi. Non abbiamo notato grandi cambiamenti quando cambiavamo alcune parti delle armi, e ci siamo chiesti molto spesso se il problema risiede negli accessori presenti durante la beta o se si tratta di un reale problema di realizzazione. 

Necessita un ulteriore analisi anche il time to kill, che per il momento pare sin troppo sbilanciato. Parliamo di tutte caratteristiche che, chiaramente, saranno valutate più approfonditamente quando Battlefield 2042 sarà rilasciato, ma ci teniamo a segnalarvi quanto notato durante il periodo di beta. A lasciarci basiti sono anche i punti di respawn: così come negli altri capitoli della serie, potremo lanciarci nello scontro o nelle zone conquistate dalla nostra squadra o di fianco a degli alleati.

Tuttavia, con una moltitudine di giocatori nella mappa potremo spesso apparire in situazioni di svantaggio e morire rapidamente. Di conseguenza, l’opzione migliore potrebbe sembrare quella di lanciarci sul campo di battaglia da una frazione alleata, cosa che potrebbe però rallentare molto i ritmi di gioco per via del tempo necessario per raggiungere il confine con un’area nemica. Di fatti, il gameplay di All-out Warfare in Orbital è molto più lento di quanto ci saremmo aspettati, nonostante la grandezza dei server e delle aree, e speriamo che nella versione finale del gioco ci siano modalità più frenetiche con un time to kill più onesto.

Voi siete riusciti a guidare gli elicotteri?

Non proprio fantastico neanche il sistema di guida, sorprendentemente difficile da gestire per i velivoli e inutilmente complesso per auto, quad e furgoni. Sebbene molti di voi potrebbero pensare che non si tratta di una meccanica importante, ai fini di un normale apprezzamento del gioco, dobbiamo considerare che la modalità provata è davvero molto estesa. Spostarsi a piedi da un punto A a un punto B può richiedere molti minuti passati soltanto a correre e saltare massi, facendoci strada tra il fogliame prima di arrivare a destinazione.

I veicoli servono sia a spostarsi rapidamente (e in squadra, fattore da non sottovalutare) e sia ad attaccare o difendere un punto di interesse. Sono uno dei tanti elementi che dona varietà a quel complesso sistema che prende il nome di Battlefield 2042 e che, a nostro avviso, necessita una cura ancor più certosina anche di questi piccoli dettagli. L’impressione generale che la beta ci ha dato è senza dubbio positiva, non possiamo affatto negarlo.

Di Battlefield 2042, c'è ancora molto da vedere

Nonostante l’esagerata presenza di bug e glitch, queste ore di gioco ci hanno ricordato davvero molto i capitoli più amati della serie, come Battlefield 3 o Battlefield 4, e questo è un segnale molto positivo. Battlefield 2042 ci è parso la promessa di un nuovo inizio, molto difficile da mantenere ma che può portare a risultati davvero molto importanti. Le settimane di rinvio sono state probabilmente una scelta molto azzeccata, da parte di EA e DICE, soprattutto perché allo stato attuale la beta non è definibile pienamente “accettabile”, da un lato tecnico.

Sebbene anche lo sviluppatore si sia espresso in merito nelle ultime ore, affermando che la build della beta è vecchia di molti mesi e quella attualmente in lavorazione è molto più stabile, dobbiamo vedere con i nostri occhi ciò che ci riserverà DICE. Restiamo quindi in attesa di poter provare in modo più approfondito Battlefield 2042 soprattutto perché, dopo quanto visto finora e considerate le novità, siamo davvero curiosi di scoprire tutte le altre modalità di gioco.

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