Back 4 Blood | Anteprima dello sparatutto co-op dai creatori di Left 4 Dead

Back 4 Blood si è mostrato all'E3 2021 con un nuovo trailer di gameplay incentrato sulla componente competitiva che promette match intensi.

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a cura di Martina Fargnoli

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Non ci sarà un Left 4 Dead 3 nei piani di Valve, ma con Back 4 Blood all’orizzonte, poco male. Il titolo, sviluppato da Turtle Rock Studios e pubblicato da Warner Bros. Games, è in tutto e per tutto un sequel spirituale del famoso sparatutto cooperativo e il video di presentazione della modalità PvP non ha fatto altro che ribadire quelle che sono le origini dello studio. Per chi aspettava da 11 anni Left 4 Dead 3, sapere che ci sarà un nuovo gioco a rinfrescarne la formula e ad estenderne la rigiocabilità non può far altro che lasciare sensazioni positive.

Quando si parla di videogiochi da giocare con gli amici in modalità cooperativa, lo sparatutto lanciato nel 2008 e poi ampliato con un seguito nel 2009 compare in qualsiasi classifica dei migliori giochi da poter giocare in gruppo. Back 4 Blood parte da quelle basi proponendo modalità per un massimo 4 giocatori nella campagna – o da soli aiutati dai compagni IA - e fino a 8 giocatori in PvP, ma non vuole soltanto figurare come una copia del suo più prossimo antenato.

Nei precedenti incontri con Back 4 Blood abbiamo infatti potuto vedere come il team si sia concentrato sul rendere l’esperienza molto più varia rispetto al passato, a partire da un rinnovato sistema di AI Director chiamato Game Director che mescola gli elementi di gioco per non far abituare i giocatori a un unico percorso e a un’unica soluzione quando si tratta di sopravvivere contro nemici della peggior specie. I nemici potranno apparire in altri luoghi e in momenti diversi e gli oggetti in un'area non saranno sempre gli stessi.

Il Game Director di Back 4 Blood farà poi affidamento su un suo personalissimo set di carte con il quale può influenzare le condizioni ambientali, aggiungere sfide e inviare nemici speciali. Prima di ogni partita, anche i giocatori avranno accesso al proprio mazzo con il quale potranno andare a migliorare statistiche come la potenza di attacco, la guarigione, la resistenza o il numero di munizioni. A seconda del personaggio scelto, saranno più consone alcune carte rispetto ad altre, ma per sapere con precisione quale sarà l’impatto di questi nuovi sistemi di gioco bisognerà metterli alla prova.

Per quanto riguarda la modalità competitiva Sciame mostrata all’E3 2021, due team da 4 giocatori si sfideranno in partite frenetiche e caotiche al meglio delle 3, quindi nessun PvP asimmetrico come in Evolve, anche se l’esperienza maturata con lo sfortunato titolo può aver dato una mano nello sviluppo di personaggi con abilità uniche. Come Sterminatori il compito è eliminare gli Infestati e sopravvivere il più a lungo possibile, mentre gli Infestati dovranno far fuori la squadra avversaria il più velocemente possibile. Le partite saranno basate su round e le due squadre si scambieranno i ruoli all’inizio di ogni nuovo round in modo da dare a tutti i team la possibilità di confrontarsi negli stessi ruoli. Non possiamo attualmente esprimerci sul bilanciamento di questi ruoli di attacco e difesa, ma sarà uno degli aspetti cruciali per il successo del gioco.

Uno degli aspetti interessanti è la restrizione dell’area giocabile al crescere della durata del round che forza i giocatori ad abbandonare la posizione sulla mappa. A differenza dei battle royale dove il numero dei giocatori si restringe al chiudersi del cerchio, in un gioco come Back 4 Blood i nemici sono numerosi e possono accerchiare in un attimo gli Sterminatori se non sono ben coordinati. La strategia non è un aspetto secondario, infatti ogni personaggio giocabile possiede abilità uniche e caratteristiche che danno il meglio quando combinate con quelle degli altri giocatori. Il gioco di squadra, ma anche la composizione della stessa, fanno la differenza. Ad esempio ci sono Sterminatori che possiedono la capacità di aumentare la capienza di munizioni per la squadra, la resistenza ai danni o la velocità di movimento.

Anche i 9 Infestati possiedono abilità specifiche a seconda della loro tipologia, ma la caratteristica più sorprendente è la loro capacità di migliorarsi nel corso della partita. Combattendo si ottengono punti che possono essere spesi per acquistare delle mutazioni che funzionano come dei potenziamenti da spendere per migliorare le proprie abilità o persino per influenzare lo sciame di mostri controllati dall’IA amplificandone ad esempio forza e grandezza. Questa meccanica potrebbe rendere imprevedibile la partita, soprattutto per i difensori potrebbe non essere così semplice riuscire ad anticipare con precisione le mosse dell’avversario.

La presentazione dei nuovi Infestati mutati ci ha permesso anche di vedere quelle che sono le loro abilità e, a parte qualche somiglianza con il Boomer e il Tank di L4D, ciò che abbiamo visto in azione è rivolto a separare il gruppo degli Sterminatori in modo da isolarli e colpirli uno alla volta, ad esempio, iniziando l’attacco con il vomito esplosivo del Vomitatore o con la Sputa bile che intrappola il nemico, per poi proseguire l’attacco e colpire i singoli membri della squadra avversaria con i potenti attacchi del Colosso o con lo Stritolatore che, come suggerisce il nome, stritola l’avversario.

Back 4 Blood, oltre ad essere disponibile tramite Xbox Game Pass, sarà giocabile anche sulle console PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One e su PC il 12 ottobre. Chi effettuerà il preordine potrà accedere all’Open Beta in accesso anticipato dal 5 al 9 agosto e ottenere il Pacchetto Skin per Armi Élite Fort Hope. L’Open Beta sarà poi aperta a tutti dal 12 al 16 agosto.

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