Ubisoft sta trattando con EA e Xbox per vendere le proprie IP?

Crisi Ubisoft: azionista rivela contatti segreti con EA e Microsoft per possibili acquisizioni. L'azienda conferma "revisioni strategiche in corso" ma nega irregolarità.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Ubisoft, casa di franchise iconici come Assassin's Creed (Shadow è preordinabile su Amazon) e Far Cry, si trova ora al centro di una tempesta di speculazioni riguardanti possibili trattative di acquisizione con giganti del settore. La situazione, emersa dalle dichiarazioni di un azionista di minoranza, solleva interrogativi sul futuro dell'azienda e sulla trasparenza della sua dirigenza in un momento di evidente difficoltà finanziaria.

AJ Investments, attraverso il suo CEO Juraj Krúpa, ha lanciato un'accusa che ha scosso il mercato azionario: Ubisoft starebbe conducendo trattative riservate con colossi come Microsoft, Electronic Arts e altri attori del settore per una possibile cessione dei suoi preziosi franchise. "La dirigenza sta tenendo deliberatamente all'oscuro il pubblico e gli investitori", afferma Krúpa, citando un report confidenziale di MergerMarket che documenterrebbe questi contatti.

Secondo l'azionista di minoranza, queste mosse sarebbero sintomatiche di una gestione aziendale profondamente problematica, incapace di adattarsi alle evoluzioni del mercato e di arrestare il declino economico che sta caratterizzando gli ultimi esercizi fiscali di Ubisoft.

I numeri raccontano una storia chiara: l'ultimo anno fiscale ha visto un drastico calo dei ricavi per la casa francese. Krúpa non usa mezzi termini nella sua analisi, definendo l'azienda "terribilmente mal gestita" e sottolineando come gli investitori stiano ormai pretendendo una tabella di marcia concreta per invertire la rotta.

"Gli azionisti esigono chiarezza sulle iniziative che verranno intraprese per garantire la ripresa della compagnia", ha dichiarato l'investitore, puntando il dito contro l'incapacità del management di adattarsi efficacemente alle nuove tendenze del mercato videoludico, sempre più orientato verso modelli come il game-as-a-service e le esperienze multiplayer persistenti.

La reazione di Ubisoft alle accuse non si è fatta attendere. In una nota ufficiale, l'azienda ha confermato l'esistenza di "diverse revisioni e opzioni strategiche" attualmente in corso, sostenendo però che queste valutazioni siano già state comunicate pubblicamente nell'ultimo rendiconto trimestrale.

Il publisher francese ha inoltre precisato che "il Consiglio di Ubisoft ha istituito un comitato indipendente incaricato di supervisionare questo processo", con l'obiettivo dichiarato di "massimizzare il valore delle proprie attività e dei franchise a beneficio di tutti gli azionisti e investitori". Un tentativo, questo, di rassicurare il mercato sulla trasparenza delle proprie operazioni.

Un futuro incerto tra acquisizioni e ristrutturazioni

La dichiarazione di Ubisoft si conclude con un impegno formale: "In conformità con le normative, informeremo i mercati nel caso in cui dovessero materializzarsi delle transazioni". Una frase che, pur nella sua neutralità, non smentisce la possibilità che trattative di vendita siano effettivamente in corso.

Il momento appare particolarmente delicato per l'editore francese, che negli ultimi anni ha faticato a ritrovare lo slancio creativo e commerciale che lo aveva caratterizzato nella precedente generazione di console. Titoli come Skull and Bones e XDefiant, lanciati recentemente dopo lunghi cicli di sviluppo, non sembrano aver ottenuto il successo sperato per risollevare le sorti aziendali.

Mentre gli investitori e gli appassionati osservano con attenzione, resta da vedere se Ubisoft manterrà la propria indipendenza o se diventerà l'ennesimo publisher storico ad essere assorbito dai giganti dell'industria, in un settore dove la concentrazione proprietaria appare ormai una tendenza inarrestabile.

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