Avowed | Recensione - Obsidian sa come si fanno i GDR
Dopo finalmente diversi anni dall'annuncio, sono finalmente pronto per raccontarvi nei minimi dettagli Avowed, l'ultima fatica di Obsidian e Xbox.
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a cura di Andrea Riviera
Managing Editor
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Pro
- Scrittura di grande livello
- Level design sorprendente
- Graficamente buono e con performance lodevoli
- Componente GDR ben integrata
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Contro
- Qualche imperfezione e bug di piccola natura
- Animazioni un po' datate e il doppiaggio poteva essere migliore
Il verdetto di Tom's Hardware
Obsidian Entertainment è senza dubbio uno degli studi di sviluppo più amati dai fan dei giochi di ruolo, d'altro canto sono autori di alcuni tra i migliori titoli del genere come Fallout New Vegas, Pillars of Eternity, KOTOR 2 e anche di esperienze uniche come Grounded o Pentiment. Nella loro storia raramente hanno sbagliato, consegnando sempre esperienze con un'importante cura narrativa e un comparto artistico di altissimo livello.
Da questo punto di vista, Avowed non fa eccezione. Questa nuova IP fantasy ambientata nell'universo di Pillars of Eternity e annunciata ormai nel 2020, rappresenta l'inizio di un nuovo corso per Obsidian, pronta più che mai a compiere quel salto tanto desiderato, anche grazie all'aiuto di Xbox.
Ho giocato ben 60 ore ad Avowed, lo ho concluso al 100% e nonostante non sia un titolo perfetto mi ha ricordato perché amo Obsidian. Solo loro e pochi altri sono ancora in grado di scrivere un gioco così bene e allo stesso tempo realizzare un mondo di gioco così artisticamente ispirato.
Un universo ricco e affascinante
Avowed è ambientato nello stesso universo di Pillars of Eternity, il glorioso CRPG che ha conquistato i fan del genere ormai diversi anni fa. Tuttavia, è meglio che non fraintendiate: non è necessario aver giocato a Pillars of Eternity per apprezzare Avowed, anzi forse è proprio il contrario e non sia mai che quest'ultimo possa in qualche modo spingervi a provare l'amatissimo CRPG. Ovviamente, pur rimanendo un'esperienza indipendente, chi conosce già questo universo narrativo si troverà più a suo agio, anche considerando l'enorme lore presente all'interno dell'avventura.
La storia ci mette nei panni di un emissario dell’Impero di Aedyr, una figura di grande importanza inviata nelle Living Lands, una regione selvaggia e misteriosa, per indagare su una piaga, detta "Piaga dei Sogni" che sta affliggendo la popolazione. A differenza di molti GDR in cui il protagonista è un "signor nessuno” che si costruisce da zero, qui siamo già qualcuno già di rilevante, il che aggiunge un livello di profondità alla narrazione da non sottovalutare. Il nostro rango ci pone in una posizione favorevole, ma è anche vero che le Living Lands sono un territorio che punta all'indipendenza e gli abitanti non vedono di buon occhio la presenza dell'Impero. Come se non bastasse, siamo anche un Deiforme, ovvero una persona che è stata "toccata" alla nascita da un Dio, dando vita a particolari malformazioni sul nostro viso e sulla nostra testa. C'è chi ci vedrà con curiosità, chi ci odierà e chi invece ci idolatrerà. Insomma, avrete capito che sarete voi a dover necessariamente costruire la vostra personalità in base a quanto vi verrà detto.
Seppur la vicenda parta con delle premesse, in realtà ci si rende subito conto di quanto il discorso sia drasticamente più ampio con la presenza di diverse fazioni, delicati intrighi politici e un territorio sull'orlo dell'abisso.
Tutto sembra apparecchiato nel modo giusto da Obsidian per la riuscita di una grande storia fantasy, ma la portata principale rimane la possibilità di forgiare il nostro destino, grazie a un sofisticato sistema di scelte che cambia radicalmente il gioco, impattando sull'intera storia e influenzando non solo il corso della storia principale, ma anche le relazioni con i personaggi e l’evoluzione delle missioni secondarie. La software house americana ha sempre eccelso nella scrittura, e qui dimostrano ancora una volta di essere tra i migliori nel settore.
Un esempio concreto è il prologo: durante questa fase, incontriamo una prigioniera che può essere liberata, ignorata o addirittura uccisa. La scelta che facciamo non si limita a influenzare il prologo, ma ha ripercussioni anche in seguito, con la prigioniera che può diventare un alleato o un nemico in base alle nostre azioni. Questo è solo un esempio basilare, ma vi posso garantire che ci sono decisioni da prendere molto più importanti che vi potrebbero portare persino ad allearvi con l'antagonista del gioco.
Quello che è sempre apprezzabile è che Avowed non utilizza un sistema di karma come in Mass Effect o Fallout. Non ci sono indicazioni chiare su ciò che è “giusto” o “sbagliato”. Le scelte sono lasciate alla nostra interpretazione, il che aggiunge un livello di complessità morale che rende l’esperienza molto più immersiva.
E per farvi capire quanto Obsidian ci tenga alla lore e a conoscere bene l'universo, il gioco offre la possibilità di consultare un'enciclopedia lore non solo nel menu di gioco, ma anche durante i dialoghi, così da poter capire alcuni termini e contestualizzando meglio le scelte di dialogo.
Un fantasy bello anche da giocare
Avowed però non è solo bello da vivere, ma anche da giocare. La sua base è quella di un action RPG in prima persona (anche se si può giocare interamente in terza, volendo) piuttosto classico. Il combat system è sorprendentemente dinamico e vario, con la possibilità di cambiare armi e stili di combattimento in tempo reale. Si può passare da una spada e scudo a un arco o a una bacchetta magica con facilità, rendendo i combattimenti fluidi e divertenti. Mi aspettavo qualcosa di più legnoso e soprattutto più grezzo, invece devo ammettere che anche l'impatto dei colpi è migliorato notevolmente rispetto all'ultima prova. Certo, permangono le classiche criticità dei combattimenti melee in questo tipo di giochi, ma in generale non posso considerarmi insoddisfatto.
Le magie sono un altro aspetto spettacolare del gameplay. Da palle di fuoco a meteore, le abilità magiche non solo sono potenti, ma anche visivamente impressionanti. A esseri onesti i maghi risultano significativamente più potenti rispetto ad altre classi come i guerrieri. Forse Obsidian dovrebbe un attimo rivedere il bilanciamento, a mio modo di vedere aumentando i danni delle armi a distanza ravvicinata.
I quattro companion sono invece un po' deludenti. Se a livello di scrittura e di utilità nell'esplorazione risultano ottimi, nei combattimenti sono pressoché inutili. Non è possibile dargli molti comandi e l'impossibilità di personalizzare il loro equipaggiamento è secondo me una mancanza che si poteva ovviare. Contro i nemici più aggressivi ci avrebbero potuto dare una mano aggiuntiva e invece spesso e volentieri finiamo sul combattere praticamente da soli.
Quello che è importante sapere è che i nemici non scalano con il nostro livello. Le zone sono cosparse di nemici più o meno potenti e con un po' di strategia è volendo possibile abbattere anche creature più temibili. Per migliorarsi, oltre che salire di livello, è possibile recarsi a un qualsiasi nostro accampamento per craftare armi più potenti con i materiali che è possibile reperire in giro o altrimenti acquistare equipaggiamenti più notevoli dai mercanti. I materiali in generale non mancano mai, perché come vedremo più tardi, l'esplorazione è talmente fatta bene che difficilmente non raccoglieremo tutto ciò che ci capita a tiro.
Avowed non è un open world, ma offre diverse quattro macroaree estremamente dense e ricche di contenuti. Ogni area è progettata con un livello di dettaglio al di sopra delle mie aspettative, con numerosi segreti, missioni secondarie da scoprire, bauli nascosti, mappe del tesoro, segreti e tanto altro. Non veniamo mai guidati, anche perché le zone sono pensate così bene, che è difficilmente non scoprire tutto ciò che l'area ci pone davanti. In generale le dimensioni del gioco sono praticamente il doppio di quelle viste in The Outer World, giusto per darvi un'indicazione più chiara. Non mancano città e avamposti, oltre che mini boss da sconfiggere.
Ad avvalorare il piacere dell'esplorazione è il level design che si è dimostrato eccellente, con una forte attenzione alla verticalità e alla possibilità di raggiungere luoghi nascosti. Inoltre, le magie possono influenzare l'ambiente di gioco, come congelare un lago per creare un passaggio o utilizzare il fuoco per distruggere ostacoli, introducendo anche particolari elementi metroidvania nella struttura ludica.
Il gioco più "solido" di Obsidian
Anche graficamente Avowed sorprende ed è un passo avanti notevole per Obsidian. Realizzato con Unreal Engine 5, il gioco offre ambientazioni dettagliate e visivamente accattivanti. Le macroaree sono ricche di texture e effetti visivi, con un'illuminazione e un'atmosfera che contribuiscono a creare un mondo immersivo. Su Xbox Series X sono presenti tre modalità grafiche, una quality mode a 30fps, una modalità bilanciata (solo per chi ha un TV con VRR) a 40fps e una modalità performance a 60fps. Tutte e tre sono ben ottimizzate e la performance mode rimane abbastanza ancorata ai 60fps con un livello di dettaglio tutto sommato accettabile.
Tuttavia, non mancano alcune criticità. Le animazioni facciali durante i dialoghi sono un po' rigide e alcune animazioni di movimento risultano datate. Inoltre, il gioco da me testato non è stato esente da piccole imperfezioni, anche se non particolarmente gravi. Nonostante questi problemi, il comparto tecnico nel complesso è solido, con un frame rate stabile e una resa visiva impreziosita da un comparto artistico davvero fenomenale. Le ambientazioni sono varie e ben caratterizzate, con un'attenzione ai dettagli che rende il mondo di gioco credibile e affascinante.
Le musiche sono un altro punto di forza, con una colonna sonora che accompagna perfettamente l'atmosfera del gioco. Non siamo ai livelli di Jeremy Soule (compositore di The Elder Scrolls), ma le tracce sono comunque riconoscibili e contribuiscono a immergere il giocatore nel mondo di Avowed. Peccato per un doppiaggio inglese poco curato, soprattutto per quanto concerne i companion.
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