Immagine di Atelier Yumia: The Alchemist of Memories & the Envisioned Land | Recensione
Recensione

Atelier Yumia: The Alchemist of Memories & the Envisioned Land | Recensione

Atelier Yumia: The Alchemist of Memories & the Envisioned Land presenta esplorazione dinamica e combattimenti ibridi tra action e strategia.

Avatar di Martina Fargnoli

a cura di Martina Fargnoli

Editor

  • Pro
    • Mondo di gioco vasto e affascinante...
    • Ritmo del combattimento più dinamico...
    • Possibilità di creare le proprie strutture
  • Contro
    • ...ma col rischio di ripetersi in alcune fasi dell’esplorazione
    • ...ma difficoltà non bilanciata

Il verdetto di Tom's Hardware

8
Atelier Yumia: The Alchemist of Memories & the Envisioned Land è un capitolo che prova a rinnovare la serie senza tradire le sue radici. L'open world, il sistema di alchimia ampliato e il combat system più dinamico offrono spunti interessanti, anche se non sempre perfettamente bilanciati. L'esplorazione, seppur affascinante, soffre di alcune sezioni ripetitive, e il sistema di combattimento, nonostante la maggior fluidità, risulta spesso troppo permissivo. Tuttavia, il cast ben caratterizzato, l'esplorazione di temi più maturi, la profondità dell'alchimia e la costruzione degli Atelier aggiungono valore all’esperienza. Un titolo che che saprà comunque catturare l’attenzione degli amanti della serie e di chi cerca un JRPG dal ritmo più rilassato.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Atelier Yumia: The Alchemist of Memories & the Envisioned Land

Atelier Yumia: The Alchemist of Memories & the Envisioned Land

Dopo l’ottimo successo della trilogia di Atelier Ryza, che ha attratto un pubblico occidentale molto ampio, c’era grande attesa per Atelier Yumia: The Alchemist of Memories & the Envisioned Land. La serie Atelier si associa ad avventure leggere, grande focus sull’alchimia e a un’atmosfera rilassata, ma Atelier Yumia: The Alchemist of Memories & the Envisioned Land prova a portare il franchise verso un tono più cupo, un’esplorazione più aperta e un sistema di combattimento più dinamico.

Dato l’approccio open-world e un sistema di combattimento rinnovato, Gust e Koei Tecmo Games cercano di dare forma a un Atelier diverso ma che riesce comunque a mantenere la sua essenza. Il titolo, in uscita il 21 marzo su PC e console, prende il meglio della trilogia di Ryza e aggiunge nuove idee, anche se la loro realizzazione potrebbe non accontentare tutti.

Alchimia: un bene o un male?

Atelier Yumia: The Alchemist of Memories & the Envisioned Land si svolge in un mondo dove l’alchimia non è assolutamente ben vista, anzi è considerata la causa della rovina dell’Impero d’Aladissian, un tempo potente e prospero. Questo cataclisma improvviso ha trasformato l’alchimia in un tabù. La protagonista, Yumia Liessfeldt, scopre di appartenere a un’antica famiglia di alchimisti e decide di indagare le verità dietro la leggenda dell’Impero perduto. Yumia, la cui vita stessa è segnata da una profonda tragedia, si unisce al gruppo di ricerca incaricato di esplorare i misteri di queste terre, cercando di guadagnarsi con fatica la fiducia dei propri compagni di viaggio.

Il suo ruolo è essenziale: essendo l’unica in grado di controllare il mana della regione, spetterà a lei aprire la strada al gruppo, bonificare le aree pericolose e fornire strumenti utili per le fasi di ricerca in un viaggio che è scoperta di sé e del passato perduto di Aladissian. Gli eventi si dipanano lentamente: tra la scoperta e l’allestimento del proprio Atelier, la conoscenza dei compagni di viaggio e la padronanza delle varie meccaniche di alchimia e combattimento, la trama impiega un po’ a ingranare. Tuttavia, il cast di personaggi risulta ben caratterizzato e le dinamiche che si sviluppano tra di loro rendono piacevole scoprire le sfumature delle loro personalità.

Un mondo più aperto

Si capisce subito che ci si trova all’interno di un vasto Impero dalla grandezza dell’Open World, il più grande della serie, che abbandona completamente le mappe a zone. All’inizio, l’esplorazione è limitata a una sola regione, ma con il progredire della storia si sbloccano nuove aree liberamente esplorabili. Il mondo di gioco è vasto e ricco di missioni secondarie, materiali da raccogliere, segreti e puzzle ambientali da risolvere. La raccolta di materiali e la ricerca di punti di interesse possono però alla lunga diventare dei passaggi ripetitivi, soprattutto quando il gioco ci costringe a percorrere zone che, in alcuni casi, mancano di elementi che incentivino davvero l'esplorazione, limitando quindi la sensazione di scoperta che è invece ben marcata quando si entra per la prima volta in una nuova regione. Il ritmo di gioco dipende molto dalle scelte del giocatore, il che potrebbe risultare un po’ dispersivo per chi era abituato a una formula più classica e lineare.

Il level design si distingue comunque per una verticalità mai vista prima nella serie e i nuovi spazi aperti sono facilmente esplorabili grazie a tutta una serie di abilità e strumenti pensati per ridurre il più possibile i tempi morti. Yumia può scalare con agilità le pareti affidandosi al wall jumping, può spostarsi tra le zipline o grazie a una moto, e può raccogliere materiali usando il suo bastone e fabbricare oggetti essenziali in modo rapido con la sintesi rapida.

Questa funzione permette di creare oggetti direttamente dal menu senza dover tornare all’atelier.  Gli oggetti includono munizioni, kit di riparazione e materiali da campo, rimuovendo ogni eccessiva interruzione nell’esplorazione. Gli strumenti creati in questo modo vengono riposti in uno zaino con spazio limitato, all’interno di questa griglia, bisognerà capire come disporre gli oggetti all’interno degli slot per portare sempre con sé ciò che si ritiene necessario.

Un elemento chiave del gameplay, che influenza anche l’esplorazione, è il sistema di Energia. Come alchimista, Yumia possiede uno strumento chiamato Energy Core, che le consente di immagazzinare il Mana di cui ha bisogno per eseguire svariate azioni. Ad esempio se la protagonista cade da una grande altezza, il danno che subirebbe viene assorbito dall’energia ancora in suo possesso. L'energia può essere ripristinata nel tempo o tramite dei generatori. Sbloccando poi vari santuari sparsi nel mondo di gioco sarà possibile potenziare l’energy core.

Inoltre, sono presenti zone molto pericolose dense di mana, Le Manabound Areas, che corrodono lentamente chi vi si avventura. Yumia, protetta dall’energy core, vi si può avventurare facendo però sempre attenzione a non esaurire tutta l’energia per non incorrere in un debuff. Purificando queste aree si sbloccano nuove missioni e si avanza nella storia e nell’esplorazione dell’Impero d’Aladissian.

Alchimia, Mana e costruzioni

Durante l'esplorazione, ci si imbatte in Geyser di Mana, che non sono altro che punti specifici sulla mappa che rilasciano una quantità di mana accumulato nelle profondità della terra. Entrandovi in contatto si otterranno delle particelle necessarie per sbloccare varie ricette. Altre ricette possono essere sbloccate trovando delle fialette contenenti delle memorie. Per sintetizzare gli oggetti si accede al sistema alchemico delle sintesi più complesse. Abbiamo trovato questo sistema di sintesi forse più macchinoso del necessario.

Ogni oggetto sintetizzabile possiede tre nuclei alchemici principali, che determinano il tipo e la qualità dei parametri posseduti dall'oggetto.  Per avviare la sintesi andrà prima attivato l’Alchemy Core fornendo un ingrediente principale. Una volta avviata questa procedura ​​si possono aggiungere ingredienti agli slot alchemici cercando di generare via via aree di risonanza maggiori. Migliore è la qualità dell’oggetto e più in linea sarà con la natura del nodo alchemico, maggiori saranno i benefici e la qualità finale dell’oggetto.

Nuove possibilità di crafting si legano a doppio filo all’albero delle abilità, in un sistema che si espande e aggiunge nuovi elementi a mano a mano che guadagniamo più esperienza e scegliamo su quale area di crescita concentrarci.

Le nostre capacità di creazione però non sono limitate solo alle sintesi di nuovi oggetti perché in Atelier Yumia: The Alchemist of Memories & the Envisioned Land potremo dar vita proprio a costruzioni di interi atelier. Utilizzando un banco da lavoro si possono creare mobili, strumenti legati alla sintesi e persino modificare pareti e soffitti per migliorare il livello di confort di una struttura. Per chi non volesse perdere troppo tempo in questa feature del gioco è disponibile un catalogo con strutture pre-impostate che è facile posizionare e costruire con un click.

Sistema di combattimento

Il combat system è ora più dinamico, abbandonando il classico turno statico per un sistema ibrido tra action e strategia. Ogni personaggio ha un proprio stile di combattimento, con attacchi fisici o magici, ravvicinati o a distanza. Pur non essendo i personaggi liberamente controllabili in tutte le direzioni, si possono spostare tra diversi piani o scivolare a destra e a sinistra per evitare gli attacchi in arrivo. Gli attacchi cambieranno automaticamente in base alla zona di attacco in cui si trova il personaggio, dando sulla carta modo di approcciare con diverse strategie uno scontro ma nella realtà gli scontri sono facilmente superabili premendo i tasti senza stare troppo a ragionare.

L’impianto strategico si fonda tutto per lo più sull’esporre il nemico a una debolezza attaccandolo con il tipo di azione corrispondente a quella indicata dall’icona sopra la sua testa. Ciò permette di stordire il nemico riducendone le statistiche e reimpostando i suoi tempi di cooldown, rendendolo così un facile bersaglio. Stordire i nemici permette di sfruttare anche le Friend Actions, attacchi combinati che consumano le cariche di uno specifico oggetto utilizzato scelto per attaccare. A parte la spettacolarità dell’azione, però, non ne abbiamo percepito una funzione così dirompente.

I combattimenti contro boss e creature più forti richiedono attenzione ai pattern nemici e una gestione oculata delle risorse, rendendo ogni scontro sicuramente più interessante e stimolante nello sfruttare parate ed elusioni. Tuttavia, la difficoltà ci è parsa tarata verso il basso e la rapidità con cui i personaggi salgono di livello ci ha sempre posti in situazioni in cui chiaramente c’era uno squilibrio in nostro favore. Un aspetto che invece potrebbe risultare confusionario è quando si affrontano numerosi nemici su più fronti e i personaggi della squadra si dividono in modo autonomo rendendo alcune battaglie più caotiche del dovuto. 

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite. Vuoi accedere?


Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.