Assassin’s Creed Odyssey: L’eredita della Prima Lama, recensione del secondo episodio “Eredità Oscura”

Abbiamo recensito il secondo episodio del primo DLC di Assassin's Creed Odyssey: L'Eredità della prima Lama.

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a cura di Yuri Polverino

Come vi avevamo raccontato nel primo appuntamento di questa serie di recensioni dedicate al supporto post-lancio di Odyssey, L’eredità della Prima Lama è il primo di due archi narrativi che espanderanno, appunto, l’universo narrativo del titolo Ubisoft. Come cita il titolo, questa prima nuova storia tenterà di lasciare in eredità ai giocatori qualche spunto per capire come proseguirà la saga, oltre che –probabilmente- terminare in via definitiva le vicende di Kassandra/Alexios. Il primo episodio, Preda, ci presentava una nuova minaccia e un nuova alleato, il prode Dario, “eroe” consumato dalla guerra e dagli ideali che nonostante gli anni continua a seguire. Nel complesso, il DLC ci era sembrato riuscito, andando a toccare le giuste corde sia a livello puramente narrativo che scenico, senza contare una boss fight impegnativa e impreziosita da una sequenza degna di nota.

L’eredità Oscura si presenta invece come un capitolo di transizione, che sviluppa le vicende in attesa del vero atto finale che arriverà a breve. Ricordiamo infatti che ogni “Story Arc” è suddiviso in tre episodi che, a partire dal primo, verranno pubblicati con tempistiche ravvicinate. Cerchiamo dunque di capire se questo secondo atto sarà all’altezza del primo e, soprattutto, cosa dobbiamo aspettarci dal futuro.

La prima, sostanziale differenza rispetto a Preda risiede nel plot degli eventi: se con il primo episodio l’entusiasmo e il mordente derivavano principalmente dal fatto di conoscere nuovi personaggi e derive di trama, con Eredità Oscura invece ci ritroviamo davanti a una sorta di ponte tra l’inizio e l’epilogo della storia. Siamo in Acaia e Dario, assieme al figlio (o figlia, cambierà in base al sesso del protagonista) è ancora intento a combattere l’Ordine degli Antichi, che lo bracca nel tentativo di toglierlo definitivamente di mezzo. Il silente assassino persiano, però, ha escogitato una via di fuga che potrebbe permettergli di fuggire e tentare di crearsi una vita lontana da sangue e battaglie.

L’unico spiraglio fra le fila dell’Ordine è rappresentato dalla fuga via mare, ma le armate tengono comunque sotto scacco tutti i villaggi che potrebbero permettere accesso a navi e imbarcazioni, rovinando di fatto il piano di Dario. Qui entra in gioco il protagonista, che dovrà rintracciare i membri dell’Ordine, eliminarli e permettere così a Dario di fuggire. Chiaramente la vicenda prenderà una piega inaspettata, e non mancheranno dei colpi di scena.

L’anima puramente “transitoria” di questo DLC si avverte anche nello sviluppo degli eventi, che ripercorrono in modo piuttosto familiare quelli della campagna principale. Il cuore dell’esperienza ludica questa volta è rappresentato dalle fasi stealth e dalle tanto amate battaglie navali. Proprio quest’ultime sono la parte decisamente più adrenalinica dell’esperienza, che potrà essere impreziosita anche dal recupero di un’arma devastante. Nel corso della quest principale infatti avremo occasione di installare sul nostro vascello il Soffio della Chimera, un lanciafiamme poderoso che devasterà le navi avversarie. I più intraprendenti potranno ottenerlo anticipatamente, dedicandosi a qualche incarico secondario, avendo quindi a disposizione l’arma anticipatamente rispetto a chi si dedicherà solo alla main quest.

Se la struttura e lo sviluppo de L’Eredità Oscuro sono come dicevamo piuttosto canonici, sul finale assistiamo a un paio di colpi di scena molto significativi: da un lato un avvenimento legato alla vita del protagonista, dall’altro l’emergere di un nuovo nemico che potrebbe cambiare le carte in tavola. Il sistema di scelte morali, in questo caso, gioca un po’ sporco, nel senso che a prescindere dalle scelte che faremo, il gioco prenderà questa direzione. La sensazione è che Ubisoft abbia le idee chiare su dove debba andare la saga, e questo giro di boa ne è la dimostrazione.

Peccato solo per la formula di gameplay che, di fatto, non si rinnova in alcun modo. Rimane invece accattivante la possibilità di dedicarsi ad incarichi secondari per sfoltire le fila nemiche e magari scoprire qualche piccola chicca narrativa. Anche la boss fight finale, per esempio, può essere terminata con due approcci diversi e tutto sommato si rivela magnetica quanto basta, anche se orfana di quel senso di pericolo costante che trovammo in “Preda”. In buona sostanza, lo ripetiamo, Eredità Oscura è in tutto e per tutto un episodio di transizione, con i suoi pregi e i suoi difetti, ma indebolito principalmente dal non essere in grado di appassionare in modo convincente come fece l’esordio di questo primo arco narrativo. L’Eredità della Prima Lama terminerà nel corso del 2019 con il terzo episodio, dopodiché arriverà l’ultimo Story Arc, Il Destino di Atlantide, che esplorerà miti e leggende della prima civilizzazione.

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