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Assassin's Creed Crossover Stories | Recensione

Assassin's Creed Crossover Stories è un contenuto gratuito che promette di unire le ultime linee temporali della saga.

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a cura di Raffaele Giasi

Senior Editor

DISCLAIMER: Attenzione, questo articolo contiene alcuni spoiler relativi alla trama di Assassin's Creed Odyssey, e Assassin's Creed Valhalla. La lettura dell'articolo, dunque, presuppone che si sia terminata la campagna principale di entrambi i giochi.

Annunciato a sorpresa nel corso delle ultime settimane, e disponibile gratuitamente, per tutti i giocatori a partire dallo scorso 14 dicembre, Assassin's Creed: Crossover Stories è un pacchetto di missioni aggiuntive disponibile sia per Assassin's Creed Odyssey, che per Assassin's Cred Valhalla, che si propone l'obiettivo, affascinante, e decisamente ambizioso, di far incontrare i personaggi di Kassandra e Eivor, sebbene tra i due ci sia una differenza di almeno 4 secoli. Prospettandosi, almeno nelle idee dei fan, come quello che potrebbe essere un esempio del futuro progetto “Infinity”, che promette un'esperienza di gioco sviluppata su più archi temporali, Crossover Stories arriva, in realtà, per celebrare il secondo anno di supporto ai contenuti di Valhalla, lasciandoci al contempo felici e amareggiati. Vediamo il perché.

Il destino del mysthios

Accessibile dopo la fine del primo capitolo, la missione Crossover di Assassin's Creed Odyssey è, in realtà, un contenuto da endgame fatto e finito. Non tanto per la difficoltà della missione in sé, ma in quanto essa si propone, a tutti gli effetti, come la conclusione dell'avventura originale di Kassandra (da ora ci riferiremo solo a lei per motivi di continuità), raccontandoci quelli che sono gli ultimi giorni che quest'ultima deciderà di trascorrere in Grecia, almeno sino al suo incontro nel presente con Layla Hassan.

Stanca delle sue avventure in giro per la Grecia, la mysthios deciderà che è il momento di prendersi una pausa salpando, così, alla volta dell'inedita isola di Corfù. Qui, dopo mesi e mesi di nullafacenza e ozio, verrà quindi raggiunta da Barnaba ed Erodoto, che prometteranno alla mysthios quella che si prospetta la più grande caccia al tesoro della sua vita! Ovviamente, le cose non andranno per il verso giusto, e quella che si preannuncia da subito come una ricerca alquanto “strana”, finirà ben presto per trasformarsi in qualcosa di più complesso e pericoloso, che metterà Kassandra sui binari di una nuova prospettiva di vita.

Mancando del tutto del concetto di “crossover”, l'avventura aggiuntiva proposta da Ubisoft per Assassin's Creed Odyssey ha, più che altro, il sapore di un nuovo trampolino di lancio, come se l'azienda si fosse resa conto di avere per le mani un personaggio il cui potenziale era stato sbrigativamente sprecato dal finale del gioco.

Kassandra, infatti, è sostanzialmente immortale, ed Ubisoft aveva congelato un po' questo concetto, offrendoci come unica motivazione alla sua lunga esistenza, il solo scopo di conservare e proteggere il misterioso Bastone di Ermete Trismegisto, onde trasferirlo a Layla Hassan alle porte di Atlantide, ed ora in possesso di Basim Ibn Ishaq. Stop, qui Kassandra era stata archiviata, lasciandone “congelata” la vita in modo quasi inspiegabile e, soprattutto, insensato.

Dove era stata la mysthios dopo l'incontro con Pitagora? Cosa aveva fatto dopo aver conosciuto gli Occulti grazie a Dario, e dopo aver sigillato Atlantide? Ad oggi non era dato saperlo, ed è piacevole, o quanto meno doveroso, che Ubisoft si sia ora prodigata di dare al personaggio un nuovo scopo, che forse tornerà utile anche al futuro della serie.

Senza voler fare alcuno spoiler sulla trama, vi diremo, semplicemente, che con questo piccolo DLC, Kassandra ottiene un nuovo ruolo all'interno della cronologia di Assassin's Creed, potendo, da ora in poi, virtualmente apparire in qualsiasi altro titolo della serie ambientato prima del 2020, il che spiegherà anche la sua presenza in Inghilterra nel IX° Secolo, ai tempi di Eivor.

L'incontro con Eivor

Se, dal punto di vista narrativo, Odyssey si è quindi dimostrato “stimolante”, per quanto non così appagante, duole dire che con Valhalla le situazione non è così rosea. La missione Crossover offertaci per Eivor, infatti, risulta come null'altro che un mero fanservice, mancando totalmente di offrire un qualsiasi spunto al giocatore, che sia anche solo relativo alla vita del norreno, più che del destino degli assassini del presente, siano essi Layla o Basim. Convocato da Valka, la veggente del villaggio di Ravensthorpe, Eivor si imbatterà in Edyt, un'altra veggente, ma proveniente dall'isola di Skye, in cerca di un aiuto per contrastare un male che pare essersi abbattuto sull'intera popolazione.

Su Skye, infatti, sembrerebbe essere discesa una maledizione che tormenta gli abitanti con incubi terribili, ed a cui, stando a Valka, parrebbe in qualche modo collegata anche Randvi. Temendo per la propria amica/amante, Eivor decide quindi di partire alla volta di Skye, con lo scopo di rintracciare Randvi e mettere fine alla piaga degli incubi che affligge la popolazione, offrendo così a Edyt l'aiuto che sta cercando, pur senza voler beneficiare di alcuna alleanza o vantaggio per la propria gente, come invece era accaduto per i DLC a pagamento ad oggi pubblicati.

Arrivato a Skye, come immaginerete, finirà per imbattersi in Kassandra, protagonista di Assassin's Creed Odyssey, ritrovata a 400 anni dalla sua ultima avventura, e giunta in Europa per i motivi che vi verranno spiegati nella Crossover Stories del capitolo greco di Assassin's Creed, e che verranno solo vagamente accennati dalla missione di Valhalla.

L'incontro, che almeno sulla carta prometterebbe faville (non dimentichiamolo: abbiamo qui due dei personaggi più “forti” tra i vari protagonisti della serie), è in realtà un mero pretesto per una piccola avventura che, per altro, finirà per trasformarsi involontariamente in una nuova caccia al tesoro.

Senza spoilerare nulla in merito, vi basti sapere che, salvo qualche battibecco tra i due personaggi, le occasioni di incontro tra Eivor e Kassandra sono davvero poche, e sarà il norreno a mandare avanti la quest, con Kassandra che entrerà in ballo solo in poche circostanze, e comunque senza un reale impatto narrativo.

Fanservice e nulla più

La cosa che più lascia perplessi qui è l'assoluta inutilità del contenuto in termini narrativi, che non mette e non toglie nulla a nessuno dei due personaggi, e che non si prende la briga né di incuriosire il giocatore con nuove informazioni, né tantomeno di coinvolgere i bistrattati assassini della timeline presente. Una situazione abbastanza imbarazzante, specie considerando che, con Kassandra, parliamo effettivamente dell'unico personaggio esistente nella serie ad aver percorso, in vita, quasi l'intera cronologia di Assassin's Creed il che, anche solo per l'incontro noto avuto con Dario, e gli Occulti, la renderebbe di un interesse fondamentale per qualsiasi personaggio del presente, o anche solo per Basim, giacché questi è l'attuale possessore e custode del Bastone di Ermete Trismegisto.

Questo immane spunto narrativo, tuttavia, sembra però non interessare a nessuno, men che meno ad Ubisoft, che ha invece optato per un blando e vago pretesto, utile giusto come seguito per quella che è la missione Crossover greca, e che non pare avere altra giustificazione che ribadire il ritorno di Kassandra sul tavoliere narrativo della serie, offrendo ai giocatori un piacevole rendez vous, e nulla più.

In sostanza, la situazione è così riassumibile: per quanto il vero “crossover” tra le serie sia presente in Assassin's Creed Valhalla, è la storia presente in Odyssey ad essere davvero utili ai fini della lore di Assassin's Creed. Al netto di questo, sappiate che i due contenuti possono comunque essere giocati indipendentemente ma a patto, ovviamente, che sappiate quanto meno chi sia il personaggio di Kassandra.

Piccola nota a margine: a differenza di quanto visto in Odyssey, la Crossover Stories di Valhalla richiederà, per essere avviata, che il vostro insediamento sia a livello quattro. Solo allora avrete accesso all'apposita quest che, da lì in poi, può essere giocata in qualsiasi momento.

Le isole

Dal punto di vista di meccaniche, missioni, o anche solo scenario, va detto che c'è molto poco da segnalare. Ambo le isole che fanno da scenario alle missioni si comportano, infatti, come qualsiasi altro contenuto già visto per i due titoli, con poche differenze anche in termini estetici rispetto a quello che è il canone proposto dai due titoli originali.

Insomma, se Corfù sarà soleggiata, brillante, e avvolgente nella sua rigogliosa natura, un po' come ammirato un buona parte dell'Ellade proposta da Odyssey; Skye sarà invece grigia, piovosa, quasi tenebrosa come buona parte dell'entroterra inglese offertoci da Valhalla. Anche in termini di attività secondarie, queste due Crossover Stories offrono molto poco, e comunque solo concetti e soluzioni che i giocatori, a questo punto, avranno già ampiamente masticato e digerito.

C'è solo una differenza sostanziale: se da un lato Corfù ci si era proposta in tutta la sua maestosa interezza, l'isola di Skye di Valhalla è, invece, inspiegabilmente monca, e priva della sua parte sud. Ubisoft, in sostanza, ha optato per una soluzione simile a quella proposta con il DLC “L'Ira dei Druidi”, in cui anche l'Irlanda ci era stata offerta priva di alcune zone esplorabili.

Il perché di certe scelte, specie in un gioco che abbonda di zone esplorabili, non ci è dato saperlo, ma va detto che la cosa procura un certo fastidio. Plausibile, infatti, che molti di voi giocheranno i due contenuti in rapida sequenza, possedendo già una copia di Odyssey, ed essendo ormai già a buon punto con Valhalla. In questo senso, è impossibile non fare un confronto tra i due contenuti che non sia semplicemente narrativo, anche considerando che l'estensione delle due mappe è più o meno simile, cosa che non è comunque così rilevante ai fini dell'esperienza, visto che l'esplorazione, in entrambi i DLC, rappresenta un mero contentino per chi ha la fissa del completismo, e non influenza in alcun modo l'esperienza di gioco. I due contenuti, infatti, non hanno nella mappa di gioco alcun pretesto ludico o narrativo, e la loro esplorazione, in fin dei conti, comporterà un vantaggio solo in termini di loot.

Per il resto, diremmo che le due isole non hanno nessuna reale importanza ai fini dell'esperienza, ed anche se esse si propongono con qualche attività extra, e persino un paio di missioni secondarie, la realtà dei fatti è che potrete bellamente ignorare paesaggi, punti di sincronizzazione e quant'altro, tirando dritti per la vostra strada. Insomma, se le due missioni fossero state ambientate su di un'isola o sulla mappa originale, non avrebbe fatto alcuna differenza.

Un problema di dissonanza

A questo punto, è doverosa una piccola parentesi. A differenza di quanto fatto fino ad ora dove la canonicità di certi personaggi e di certe scelte prese dal giocatore veniva confermata o contraddetta dal team di sviluppo al di fuori dei giochi (e solo parzialmente attraverso i documenti e le informazioni incluse nei sequel), queste Crossovers Stories sono il primo esempio in cui Ubisoft si scontra con le conseguenze di demandare ai giocatori alcune scelte in game, non ultima, quella del protagonista.

Senza girarci troppo attorno, se con Odyssey potrete vivere questo Crossover sia con Kassandra che con Alexios, a seconda della scelta che avete effettuato ad inizio gioco, con il contenuto offerto da Valhalla dovrete per forza interfacciarvi con Kassandra, poiché è lei, canonicamente, la vera protagonista dell'avventura Greca, dove è invece Alexios a rivestire il ruolo di Deimos. Se la cosa ha assolutamente senso, questo crea un impatto decisamente stabilizzante su quei giocatori che (come chi vi scrive) hanno scelto di vestire i panni di Alexios nel corso di Assassin's Creed Odyssey.

Dopo aver speso come minimo un centinaio d'ore in giro per l'Ellade assieme alla versione maschile del protagonista di Odyssey, avere a che fare con Kassandra ha un effetto straniante il che, come intuirete, smorza anche moltissimo quella che è la fascinazione che può derivare tra un incontro del personaggio ed il nostro Eivor (che sarà invece uomo o donna a seconda della vostra scelta in Valhalla).

Ora, se questo fosse un inciampo una tantum, causato da una situazione che, quasi certamente, non era stata immaginata ai tempi dello sviluppo di Odyssey, allora diremmo che il problema è minore, o comunque soggettivo. Tuttavia ciò ci ha suggerito comunque una riflessione: cosa succederà quanto AC continuerà ad espandersi come “game as service” con il progetto Infinity?

Nell'ipotesi in cui sarà ancora forte la volontà, da parte dello sviluppatore, di creare delle esperienze ruolistiche e personalizzabili, e premessa la possibilità che ci possano essere altri personaggi inclini ad “incontrarsi” nel corso del tempo, non sarebbe forse meglio correre il rischio, ed optare per la scelta, di volta in volta, di un protagonista univoco per fattezze e sesso? Certo, si scontenterebbe qualcuno, ma giacché siamo negli anni di The Last of Us 2, che ha avuto il coraggio di imporre al giocatore certe scelte in termini di protagonisti e narrazione, forse è il caso che Ubisoft ci rifletta un po' su, quanto meno per tenere un po' in ordine quello che, di per sé, è uno dei più caotici universi narrativi de mondo dei videogame, Kingdom Hearts permettendo.

Tirando le somme...

Questo esperimento Crossover per la serie di Assassin's Creed è un compito che Ubisoft è riuscita a svolgere solo a metà, giacché gli spunti narrativi sono, ad ora, molto pochi ed anzi paradossalmente la parte più interessante della storia deriva da Assassin's Creed Odyssey, e non da Valhalla, benché sia quest'ultimo il capitolo che, almeno allo stato attuale, è al centro delle attenzioni dello sviluppatore.

Il perché è facilmente intuibile: come vi abbiamo raccontato, è con Odyssey che la serie ci propone una nuova prospettiva narrativa e, per quanto la cosa nasca e muoia (almeno per ora), all'interno di questo esperimento, è evidente che il nuovo status quo di Kassandra potrebbe essere uno dei temi portanti dell'esperienza di Infinity o, quanto meno, proporsi come spunto narrativo per futuri capitoli della serie.

Come se non bastasse, anche al netto del piacere che si può avere dal vedere Eivor e Kassandra battibeccare, è stato sempre Odyssey ad offrirci l'impatto emotivo più grande, specie considerando il tempo che era trascorso dalle nostre ultime scorribande elleniche. Tornare ad avere a che fare con Kassandra/Alexios, e poter tornare ad ammirare i colori e le suggestione della penisola ellenica, regala un trasalimento notevole, specie in contrapposizione a quello che è il generale “grigiore” offerto invece da Valhalla, il cui colpo d'occhio generale, per quanto buono, non riesce ad essere a livello di quanto offerto dal suo predecessore, anche al netto del salto generazionale su console.

Anche dal punto di vista esplorativo, non ci sono paragoni tra la splendida Corfù ed il grigiore dell'isola di Skye. Anche se le due isole sono, sostanzialmente, una riproposizione di asset e modelli dei due titoli principali, e non dispongono di chissà quale meraviglia architettonica o naturalistica tale da renderle memorabili, è comunque Corfù a uscirne vincitrice, forse anche in termini di esplorazione e varietà ambientale, pur chiaro che ambo le mappe sono solo il pretesto per offrire, ai giocatori, qualche ora di gioco in più ed un po' di nuovo loot.

Voto Recensione di Assassin's Creed Crossover Stories | PlayStation


7

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • – Lo spunto narrativo offerto da Odyssey è notevole... – Tornare in Grecia è bellissimo – I battibecchi tra Eivor e Kassandra sono divertenti – Sono gratis

Contro

  • – ...peccato non venga esplorato a sufficienza – Le due nuove isole sono un'aggiunta utile, ma non memorabile – La “stories” contenuta in Valhalla è puro fanservice – Addio Alexios

Commento

Le Crossover Stories di Assassin's Creed sono un'occasione un po' sprecata, che ha davvero senso se e solo se si ha la voglia (o anche solo la pazienza), di giocare entrambi i contenuti, partendo ovviamente da Odyssey. Non è chiaro quale e quanto impatto esse avranno sulla trama futura della serie ma, per quanto riguarda i due titoli in sé, è un po' triste constatare che nessuno dei due contenuti comporti un reale risvolto narrativo per la timeline presente, che è ormai ingarbugliata come quella passata, e conta ora un personaggio, Basim, che certamente avrebbe ogni interesse nell'esplorare il rapporto tra Kassandra ed il Bastone di Ermete Trismegisto. Al di la di questo, e di quelle che sono mere chiacchiere da giocatori, ambo i contenuti offrono un minimo di un paio d'ore di gioco, una buona dose di nuovi posti da esplorare, ed anche un po' di loot di alto livello, il tutto gratuitamente il che, come sempre, non può che far piacere.

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