Ark: Survival Evolved è uno dei pochi videogiochi di sopravvivenza a raccogliere un grandissimo seguito in pochissimo tempo. Vuoi per le sue meccaniche di base particolarmente strutturate, vuoi per l'ambientazione ai confini della realtà che siamo abituati a vedere. Fatto sta, questo videogioco ha fatto parlare di sé e continuerà a farlo con la nuovissima versione per Nintendo Switch.
Il pericolo è dietro l'angolo...
L'idea su cui poggia Ark: Survival Evolved è piuttosto semplice: un personaggio (creato da un'editor prima dell'inizio della partita) si ritrova disperso su un'isola e ha l'obiettivo di sopravvivere in un ambientazione variegata, misteriosa e quasi surreale.
I giocatori devono quindi costruire una base con tutti i materiali trovati in giro (come pezzi di legna e rocce). Gli accampamenti possono essere provvisti di focolare (utile per riscaldarsi e cucinare) e sono pienamente utili per conservare tutto lo stretto necessario per sopravvivere nella natura incontaminata. Gli utenti, inoltre, hanno l'obbligo morale di difendere la propria baracca da possibili attacchi nemici con trappole e animali addomesticati.
Per effettuare costruzioni sempre più grandi è doveroso progredire di livello. Il sistema messo a punto dagli sviluppatori è abbastanza lineare, infatti l'esperienza viene raccolta con il conseguimento di tutte le attività. Al passaggio del livello successivo, l'utente può sfruttare i punti abilità per aumentare le statistiche del proprio alter-ego e sbloccare nuovi progetti, utili per dare vita al villaggio dei nostri sogni.
Le modalità di gioco presenti sono due: la prima permette di giocare contro altri giocatori (PvP), mentre la seconda consente di prendere parte a una continua battaglia contro i mostri (PvE). In base alla propria scelta iniziale, il sistema di gioco cambia radicalmente. Nel primo caso è necessario sopravvivere contro tutti i giocatori in carne e ossa sulla mappa, mentre nella seconda modalità è doveroso affrontare tutte le insidie e fare squadra con gli altri dispersi. Sembra tutto molto semplice a parole, ma ogni modalità necessita di pazienza e spirito di sopravvivenza.
A tutto questo si aggiunge la componente survival. La salute del nostro selvaggio può essere messa a repentaglio con ferite, caldo, freddo, stanchezza e altre variabili. La grande difficoltà di questo gioco è proprio quella di mantenere il proprio personaggio in perfetta salute - impresa tutt'altro che semplice. Per resistere alla natura incontaminata, è doveroso quindi raccogliere bacche, cacciare e cucinare. Tuttavia, bisogna stare attenti alla decomposizione degli alimenti, altrimenti si rischia di perdere il proprio raccolto nel giro di pochissimo tempo.
All'interno della grossa isola sono presenti tantissimi animali preistorici, dai carnivori agli innocui erbivori. Questo titolo permette di addomesticare i dinosauri e sfruttarli per difendere il proprio accampamento oppure banalmente per aiutarvi nell'attraversare l'enorme mappa di gioco. Per esempio, esiste il metodo chiamato taming che prevede lo stordimento dell'animale - attraverso una fionda o un arco - e successivamente nutrirlo con determinati alimenti.
Ottimizzazione estinta...
Sembra tutto bello e parecchio interessante. Tuttavia ci sono diverse problematiche che rovinano l'esperienza generale, a partire dai legnosi server di gioco. Iniziare una partita in Ark: Survival Evolved è un'ardua impresa perché non solo ci sono difficoltà nell'entrare in un determinato server, ma anche nel restarci dentro fino alla fine della propria avventura. Oltre a tutto questo si aggiungono alcuni problemi puramente tecnici, infatti casualmente il videogioco in questione si chiude inspiegabilmente rimandandovi nella schermata principale della console.
In termini puramente prestazionali, - secondo i test condotti da Digital Foundry - questa versione di gioco gira a una risoluzione dinamica. Quando la console è collegata alla sua dock station, il titolo gira a una risoluzione massima di 360p; in modalità portatile, invece, i valori scendono inesorabilmente a 304x170 pixel. Il frame-rate, per fortuna, rimane ancorato su 30 fotogrammi al secondo.
Il comparto grafico di questo titolo rappresenta - purtroppo - un difetto perché ambientazioni, elementi poligonali e personaggi sono caratterizzati da texture di bassissima qualità. Gli sviluppatori, probabilmente, hanno optato per questa soluzione per rendere questo titolo il più fluido possibile, ma il loro lavoro non è stato sufficiente per ottenere un risultato finale in linea con i videogiochi del momento. Per farvi un esempio, la versione di Nintendo Switch perde la sfida con le controparti realizzate per Android/iOS e PC.
Se siete particolarmente interessati all'acquisto di questo videogioco, vi consigliamo caldamente di temporeggiare e attendere qualche patch che risolva i fiumi di problemi che affliggono la creatura di Studio Wildcard e Abstraction Games. Al prezzo odierno, inoltre, è assolutamente sconsigliato l'acquisto.