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Apartment Story, l'indie simulativo più strano dell'anno | Recensione

Apartment Story è uno di quei titoli che rientra in quella categoria di esperienze indie che sanno sorprendere con la loro originalità.

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a cura di Giulia Serena

Editor

Ogni tanto capita di imbattersi in esperienze videoludiche talmente particolari da farti chiedere: "Ma cosa ho appena giocato?". Ebbene, Apartment Story, sviluppato da Blue Rider Interactive, è uno di quei titoli, rientrando in quella categoria di esperienze indie che sanno sorprendere con la loro originalità. Disponibile su Steam dal 26 settembre 2024, questo gioco mescola elementi narrativi, simulativi e persino thriller, creando un mix che è difficile inquadrare e ancora più difficile dimenticare.

A prima vista, Apartment Story potrebbe sembrare un altro titolo narrativo indipendente di nicchia. Tuttavia, bastano pochi minuti per rendersi conto che il gioco è tutt’altro che convenzionale: si svolge interamente in un appartamento, dove il protagonista, Arthur, si trova a vivere una quotidianità tutt'altro che ordinaria. Il vostro obiettivo principale? Sopravvivere. Ma non aspettatevi di trovarvi davanti a un The Sims in versione indie.

Le necessità di Arthur, come fame, igiene e divertimento, devono essere costantemente monitorate e gestite, ma ogni azione che compirete sarà molto più dettagliata rispetto a quello che ci si aspetta da un simulatore di vita. Mangiare, per esempio, non significa solo aprire il frigo e selezionare un pasto pronto: dovrete scegliere gli ingredienti, prepararli, impiattare, sedervi a tavola e mangiare. Ogni piccolo gesto è descritto con minuzia, quasi come se il gioco volesse immergervi nella routine quotidiana del protagonista, senza lasciare spazio a semplificazioni.

Questa attenzione al dettaglio rende Apartment Story incredibilmente realistico. Fare una doccia, per esempio, non è un’azione che si svolge in automatico: dovrete svestirvi manualmente, entrare nella doccia, insaponarvi e risciacquarvi. L'obiettivo è quello di farvi sentire parte del mondo di gioco in maniera totalizzante, anche se il mondo è limitato ai confini di un semplice appartamento.

Il thriller si nasconde dietro la porta

Eppure, c’è di più dietro la patina di realismo simulativo: Apartment Story non è solo un simulatore di vita, ma esplora anche tematiche decisamente mature. Molti dei modi in cui Arthur può divertirsi sono riservati a un pubblico adulto, come accedere a siti web "vietati ai minori" o fumare qualcosa di più di una semplice sigaretta. La natura adulta del gioco si mescola poi con un’atmosfera di sottile inquietudine, creando un'esperienza che oscilla tra il rilassante e il disturbante.

La svolta narrativa arriva, infatti, dopo qualche ora di gioco, quando Arthur riceve una visita inaspettata. Alla porta bussa una ragazza, l'ex coinquilina del protagonista, alla ricerca di qualcosa nascosto nella stanza dell’attuale compagno di appartamento di Arthur. Senza svelare troppo, possiamo dire che l’arrivo di una pistola e di una terza persona trasforma il gioco in un thriller che non ti aspetteresti. La tensione aumenta, e da quel momento in poi, Apartment Story assume sfumature decisamente ansiogene.

Nonostante ciò, la narrazione è ben dosata anche considerando la durata totale del gioco di meno di 3 ore, mantenendo sempre un equilibrio tra momenti di quiete e colpi di scena. La sensazione di trovarsi intrappolati all'interno di quattro mura si fa sentire, ma il gioco non risulta mai opprimente, anzi. L'ambientazione domestica riesce a trasmettere una certa tranquillità, soprattutto nelle prime fasi di gioco, quando vi troverete a gestire le azioni quotidiane di Arthur. 

Feeling retrò

Visivamente, Apartment Story abbraccia uno stile grafico volutamente retro, che richiama titoli come GTA: San Andreas e altri giochi della fine degli anni ’90. La scelta stilistica, ovviamente, non è casuale: l’estetica spartana si sposa perfettamente con l’atmosfera generale del gioco, che sembra voler rievocare un’epoca passata, senza però scadere nel nostalgico fine a se stesso. Questo stile grafico, insieme al design generale dell’appartamento, contribuisce a creare un senso di intimità e accoglienza, pur essendo tutto piuttosto essenziale.

Come vi ho accennato, il gioco si conclude in circa due o tre ore, il che potrebbe sembrare poco per alcuni giocatori abituati a esperienze lunghe decine - se non centinaia - di ore. Tuttavia, questa brevità è perfetta per il tipo di esperienza che offre. Non parliamo di un gioco che si dilunga o cerca di aggiungere contenuti inutili: è conciso e va dritto al punto, mantenendo alta l’attenzione del giocatore dall’inizio alla fine. È un’esperienza, dunque, che può essere vissuta in modo rilassante, soprattutto se approcciata con lo spirito giusto: magari una sera tranquilla, con degli amici o davanti a una pizza.

Nonostante l'atmosfera claustrofobica e il ritmo di gioco piuttosto lento, Apartment Story riesce, infatti, a rilassare, in parte grazie alla familiarità del setting domestico. Anche i momenti più tesi non riescono a scalfire del tutto il senso di tranquillità che pervade il titolo. Insomma, se amate le esperienze narrative e i giochi che esplorano la quotidianità in modo inusuale, troverete in questo gioco qualcosa di affascinante e decisamente coinvolgente. 

Un'esperienza semplice ma complessa

Apartment Story è, quindi, un gioco che sfida le convenzioni e si prende dei rischi, sia dal punto di vista tematico che strutturale. Ovviamente non è un titolo perfetto: nella mia esperienza di gioco ho incontrato svariati bug, alcuni dei quali mi hanno costretto a riavviare il gioco più volte, e il gameplay è estremamente basilare, tanto da non presentare nemmeno un dialogo doppiato. 

Al netto di ciò, si tratta di un titolo che vale la pena aggiungere alla propria libreria, soprattutto se amate supportare gli sviluppatori indie. Non è adatto a tutti, specialmente per via delle sue tematiche adulte, ma se siete in cerca di un’avventura breve, intrigante e vagamente disturbante, allora è un’esperienza che vi consiglio vivamente di provare.

Voto Recensione di Apartment Story


7

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Simulazione molto dettagliata

  • Esperienza originale e coinvolgente

  • Stile retrò

Contro

  • Problemi tecnici

  • Gameplay estremamente basico

Commento

Apartment Story, pur essendo un gioco breve, non manca di momenti di tensione che aggiungono profondità all’intera esperienza, concorrendo con il suo gameplay estremamente simulativo per renderlo immersivo. Il suo stile grafico retrò e le tematiche adulte lo rendono unico, ma sicuramente non adatto a tutti. Se cercate qualcosa di diverso dai soliti titoli mainstream e apprezzate le esperienze che escono dagli schemi, questo gioco merita decisamente una chance.
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