Ogni anno su Steam escono puntualmente decine di titoli ispirati al franchise di Warhammer 40K, ma di recente Games Workshop sembra particolarmente generosa con la sua licenza. A distanza di qualche settimana, dopo la versione estesa di Deathwing e la "caotica" espansione di Sanctus Reach (e non dimentichiamo quel Inquisitor fresco di scaffale), è la volta di Warhammer 40,000: Gladius - Relics of War, il primo approccio della saga al genere 4X, realizzato dai ragazzi di Proxy Studios sotto l'egida di Slitherine. Il titolo vedrà la luce ufficialmente il 12 luglio, ma siamo riusciti a provarlo in anteprima in questi giorni; ecco cosa si prova a colonizzare mondi alieni nel nome dell'Imperatore.
Per chi non avesse familiarità con il termine, 4X è un acronimo che definisce le quattro principali attività che accompagnano questo particolare filone di strategici: esplorare (Xplore), espandersi (Xpand), sfruttare (Xploit) e sterminare (Xterminate), in soldoni il connubio tra un gestionale e un RTS, in cui amministrare le risorse e lo sviluppo tecnologico della propria civiltà e al tempo stesso approntare un esercito per conquistare i territori limitrofi a discapito della concorrenza.
Un corretto bilanciamento di queste anime è alla base di una buona esperienza, ma nel caso di Gladius lo sterminio è in cima alla lista delle priorità, e per una buona ragione. Ci sono infatti due modi per vincere un match: completare gli obiettivi della "campagna", ovvero gli eventi che consentiranno alla propria città di assicurarsi la supremazia sulle lande del pianeta Gladius Prime (con tanto di paragrafi testuali per approfondire la vicenda), oppure sbaragliare le altre fazioni, e le due soluzioni in genere vanno a braccetto.
Le richieste della regia per proseguire nella storia possono dare uno scopo diverso dal fare terra bruciata, come installare un avamposto per estrarre beni utili dal terreno, investigare rovine o assicurare un flusso costante di rifornimenti, tuttavia si finirà inevitabilmente per essere invitati a scontrarsi con gli altri eserciti, disertori allo sbaraglio o la pericolosa fauna locale. Dimenticate la diplomazia, il commercio, le alleanze: in Gladius ognuno pensa per sé; vero, è possibile formare squadre da due o più componenti (le mappe ospitano fino a 7 giocatori), ma ciò va definito durante la preparazione della partita e in ogni caso non c'è modo di cambiare schieramento o condividere le risorse una volta in game.
Una scelta forse poco felice a livello di design, in quanto limita non poco il potenziale ventaglio di strategie che il giocatore può concretizzare, ma in termini di "lore" non potrebbe essere più azzeccata. Suvvia, siamo nell'universo di Warhammer 40K, voi ce li vedreste gli orchi a barattare cibo e minerali con gli umani? O la guardia imperiale a scambiare quattro chiacchiere con i Necron? E quel Capitolo sbarcato per conto proprio a due passi dall'accampamento? Sicuramente traditori. Gli unici alieni buoni sono quelli morti e Proxy Studios è riuscita a tradurre nel migliore dei modi questa filosofia in Gladius, aderendo quanto meglio ai canoni del genere senza snaturare la fonte originale.
L'azione si svolge a turni, durante i quali la fazione attiva può impartire ordini alle proprie unità e gestire la produzione della propria fortezza, vuoi arruolare truppe, avviare la costruzione di nuovi edifici oppure acquisire una delle caselle della griglia esagonale adiacenti alle mura di cinta, dove poter in seguito erigere ulteriori impianti. Il ritmo delle battute iniziali è piuttosto lento, ma non appena si ha modo di costruire una caserma e finanziare le prime ricerche la mole di opzioni si amplia a dismisura.
Gli aggiornamenti tecnologici sono prevalentemente di natura bellica e comprendono strutture di reclutamento, soldati, veicoli, armi ed equipaggiamento aggiuntivo, tattiche (temporanei power-up validi per il turno in corso), agevolazioni logistiche e sistemi di monitoraggio, un compendio ricco di sfaccettature che consente di tirare su dozzine di unità diverse, ognuna delle quali vanta un ruolo ben preciso e svariate abilità per farsi valere sul campo di battaglia.
Tolti i due battaglioni di fanteria che presidiano le fasi iniziali di colonizzazione, l'intera forza armata deve prima essere sbloccata completando le opportune ricerche. Servono dunque ingenti risorse da investire nello sviluppo, senza dimenticare quelle necessarie per il dispiegamento dell'attrezzatura di supporto (avamposti, scanner, attacchi orbitali...) e del mantenimento delle truppe schierate. Ci sono un sacco di numeri da tenere d'occhio, tra scorte di cibo, minerali, energia elettrica, "scienza", influenza e morale dell'esercito, ma in compenso gestire il tutto è molto intuitivo; a secco di corrente? Basta schiaffare un'altra centrale e passa la paura. La santità del nostro operato è messa in discussione? Di corsa a lodare l'Imperatore nella nuova cattedrale.
In Gladius non ci sono equilibri finanziari da bilanciare, è sufficiente che l'offerta sia superiore alla richiesta e si procede a gonfie vele. Un espediente un tantino grossolano ma ideale per chi non mastica il genere, adatto tra l'altro per concentrarsi completamente sull'aspetto militare della campagna. Nella fasi avanzate del conflitto può infatti capitare di ritrovarsi con qualcosa come 20-30 unità attive, spesso impegnate su più fronti: rintracciarle singolarmente sulla mappa turno dopo turno rischia di diventare una faccenda annosa, tuttavia grazie alla comoda interfaccia è possibile passare in rassegna la compagnia con pochi, semplici click. Un sistema di notifiche ci tiene inoltre aggiornati sulle iniziative degli avversari ai danni delle nostre truppe e si hanno sempre a portata di sguardo gli obiettivi da completare, lo stato delle produzioni in corso, le risorse in entrata, la disponibilità delle varie abilità e un glossario in caso ci si dimentichi di qualche nozione in particolare.
La visuale di gioco si presenta esaustiva, schematica e leggibile al punto giusto, ma senza risultare troppo affollata, lasciando anzi una buona fetta di schermo libera per ospitare i continui scontri a fuoco. Unità e caselle sono caratterizzate da colori vivaci e modelli ben definiti, ricchi di dettagli, così da poterle identificare al volo mentre si scorre il cursore; Proxy Games non sembra aver lesinato neanche sull'effettistica: ogni bolter, dakka, fucile al plasma, propulsore e colpo d'artiglieria ha il suo caratteristico suono, piuttosto curato tra l'altro, rendendo le schermaglie particolarmente chiassose (ed esaltanti).
Data l'impronta aggressiva del gameplay, i fronti sono in perpetuo movimenti o gli ingaggi rapidi. I soldati, i veicoli e persino le fortificazioni possono salire di livello sconfiggendo le truppe nemiche (anche contribuendo solo in parte al combattimento o stazionando nelle vicinanze), e lo fanno pure rapidamente, tuttavia non è la forza dei singoli a garantire la vittoria, bensì tattica e strategia, e un'efficiente catena di rifornimenti per sopperire alle perdite. Certo, una squadra di Terminator di livello 10 è in grado di vaporizzare qualunque avversario gli capiti tra le grinfie, eppure bastano un paio di plotoni di Space Marine ben equipaggiata e posizionata per fiaccarli e costringerli alla fuga (opzione da non trascurare, visto che le unità possono lentamente curarsi se lasciate in un angolino tranquillo).
Insomma, a dispetto di una facciata caciarona e superficiale, Warhammer 40,000: Gladius - Relics of War funziona e regala un sacco di soddisfazioni. Nella beta da noi provata, delle quattro fazioni solo gli Space Marine erano disponibili, ma ciò è bastato a convincerci e adesso non vediamo l'ora di provare gli orchi, la guardia imperiale o i Necron e scoprire le loro meccaniche uniche.
Proxy Games e Slitherine stanno intavolando un titolo avvincente e ricco di fascino, rivolto tanto ai fan del brand che non hanno mai approcciato i 4X, quanto ai veterani del genere che alla diplomazia preferiscono la distruzione indiscriminata, ma dovranno risolvere un paio di bug in queste settimane che ci separano dal debutto sugli scaffali digitali di Steam, come alcune funzionalità dell'interfaccia che cessano temporaneamente di funzionare (come l'anteprima dei danni prima di una battaglia, obbligando ad attaccare alla cieca), oppure la storia che non prosegue nonostante il completamento degli obiettivi (o forse ci è sfuggito qualcosa, chissà); in 10 ore poi il gioco è crashato diverse volte. Appuntamento dunque per il mese di luglio, con l'analisi completa di questa nuova, promettente avventura sotto il vessillo dell'Imperatore.
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