Titoli che nessuno vede, nascondi nell’ombra, sviluppatori che rimangono segregati nelle librerie degli store online. La lunga storia di chi cerca di portare avanti un progetto, che all’apparenza sembra essere un nulla di fatto, ma poi diventa una piccola perla da scoprire. Vorrei cominciare a raccontarvi di Animal Valley in modo semplice, non perché questa debba essere una recensione, anzi perché non lo è affatto.
E’ un racconto di come qualcosa di semplice si presenta a te, e diventa piano piano un pensiero nella tua testa. Gli ultimi mesi non sono stati semplici per il rapporto con i videogiochi, sembrava quasi di avere un’apatia generalizzata verso il media, non c’era molto di emozionante. Tra impegni personali, lavoro e studio, non sempre si ha la testa per prendersi quelle ore di tempo per videogiocare e immergersi completamente senza pensieri tra titoli nuovi da esplorare o anche recuperi di vecchi titoli. Sono sicuro che almeno una volta sia capitato un po’ a tutti.
Poi scopro quasi per caso Animal Valley, nulla di complicato, un titolo che sembra uscito dai primi anni 90 e che subito mi cattura. Non so spiegarvi neanche il perché, eppure qualcosa è scattato nella mia testa, che mi ha fatto pensare che forse era ora di provare qualcosa di nuovo e di diverso da quello che il mercato mi stava proponendo negli ultimi tempi, ma questo è un altro discorso. Se dovessi rispondere alla domanda cos’è Animal Valley? Forse vi direi che è un angolo zen dove coltivare il proprio pensiero. Lo scopo del gioco in fin dei conti è semplice. Stanchi della vita di città, vi ritirate in campagna dove avete ereditato un campo da coltivare.
Stranamente la coltivazione sarà monotematica e prevederà soltanto mele. Non so spiegarvi il perché fatto sta che l’idea mi intrigava e non poco. Così il mio viaggio è iniziato e solo dopo poche ore ne volevo sempre di più. Sapete no? Quell’assuefazione che non sapete come togliervi dalla testa, ma volete per forza capire dove le vostre azioni vi porteranno. Un po’ come è capitato con Death Stranding, chi l’avrebbe mai detto che saremmo diventati tutti dei fattorini, attenti al percorso da fare, cronometrando ogni passo che compivamo.
Cosa coltiviamo oggi?
Ovviamente c’è da dire che l’impianto ludico di Animal Valley fa molto più riferimento a titolo come Animal Crossing, per citare qualcosa di più nuovo, o se volete ancora più simile ad un Harvest Moon. La scala di complessità è sicuramente più bassa, se non quasi nulla, dato che le azioni che potremo compiere all’interno del titolo sono davvero esigue e si concentrano principalmente nella gestione delle nostre piante.
Le nostre giornate saranno stranamente veloci all’inizio, facendo passare il tempo, dormendo all’interno della nostra camera. E’ qui che mi sono cominciato a porre le prime domande, “perché sto velocizzando il gioco?”, “come mai ho voglia di vedere come crescono le mele?”. Insomma, sembrava quasi che volessi velocizzare il processo per capire dove volesse andare a parare.
Le mele d’altronde crescono da sole, ma se non ce ne prendiamo cura rischiano di marcire, oppure mangiate dai corvi. Mi sono reso conto quindi che non stavo semplicemente facendo delle azioni meccaniche, ma stavo prendendomi cura di qualcosa. Lo so, ad una prima lettura può sembrare strano, eppure ogni giorno che passavo all’interno di Animal Valley volevo che le mie piante crescessero e mi dessero dei frutti, cercando quelle con le mele più grandi.
AH! Un piccolo particolare, randomicamente, potrebbe spawnare una mela d’oro che se venduta vi può frustrare un bel gruzzoletto, inutile dire che ad ognuno di esse, i miei occhi brillavano, ma non tanto perché potevo completare una parte dei task che il gioco mi proponeva, ma perché sapevo che grazie a quei soldi avrei potuto comprare dei nuovi semi o degli irrigatori automatici per i miei alberi che crescevano.
Coltiva, pesca...ripeti!
Quando sembrava che tutto stesse per finire, invece, il mondo intorno a me si è aperto e dal mio meleto, sono andato ad esplorare le terre ad Est che mi hanno portato verso una serie di nuovi posti da esplorare, facendomi scoprire il vero potenziale del gioco. Ho scoperto che si poteva pescare, portare a termine delle fetch quest e aiutare gli abitanti di un piccolo villaggio. L’idea di partire da un piccolo meleto e diventare il vicino perfetto, era quasi un sogno che si avverava.
La pesca ad un certo punto ha preso quasi il posto della mia attività da coltivatore, eppure il pensiero di innaffiare le piante ogni qual volta mi alzavo era sempre presente. Così, prima di partire per il completamente della mia enciclopedia dei pesci, giro completo del meleto, per raccogliere la frutta e innaffiare gli alberi.
Ad un certo punto mi sono accorto che il tempo passava troppo velocemente, di conseguenza dal voler a tutti i costi far passare i giorni, per far crescere gli alberi, volevo che il tempo si fermasse in modo da avere più ore a disposizione per pescare in completa tranquillità. Da qui la mia voglia di capire ancora di più perché ero cosi incollato a queste meccaniche, e forse una risposta c’è, ma non la si può trovare dentro il titolo. Non sarà di certo lo sviluppatore a darmi una risposta.
Quindi ecco che per come è cominciato questo racconto, ad un certo punto terminerà. Cosi come è terminata la mia avventura con Animal Valley, dopo aver completato tutto, con un’enciclopedia completa, e con tutte le task completate. Forse non avevo bisogno di un titolo diverso, avevo solo bisogno nuovamente di prendermi del tempo per me. Credo che sia un’esperienza condivisa quella di dover staccare ad un certo punto, e trovare qualcosa che permetta di farci uscire dalla routine. Un po’ come il protagonista del gioco aveva bisogno di distaccarsi completamente dalla vita quotidiana, anche noi ogni tanto abbiamo bisogno di prenderci una pausa, e goderci magari una pescata in riva al lago.
Cosa ci rimane
Animal Valley è solo un piccolo racconto, una piccola prova di uno sviluppatore indipendente che non è riuscito ad arrivare al grande pubblico, ma che sono certo può trovare tanta positività in chi cerca qualcosa dal ritmo compassato, e magari anche in chi cerca obiettivi da completare. E’ peculiare come questo titolo venga da Itch.io, per chi non lo conoscesse è un famoso sito che permette di pubblicare i propri lavori in maniera completamente indipendente. Itch è ormai casa di tantissimi sviluppatori e personalità che si stanno facendo largo all’interno delle community perché capaci di portare avanti nuove idee, o magari reinterpretare in chiave moderna anche vecchie idee del passato. Per citarvi un piccolo esempio, è da Itch che nasce tutto il movimento degli horror in grafica PS1. Texture quasi inesistenti, eppure c’è chi aldilà di tutto questo, mette le proprie idee davanti alla tecnica.
Animal Valley è invece un racconto diverso, ritmo unico e obiettivi completamente distanti. Forse perché era anche un modo di trovare la serenità per chi lo ha sviluppato, in fondo lo diciamo da sempre, dalla nostra mente nascono le cose che vorremo per noi. Insomma, se siete capitati qui, fidatevi di me, e date un occhio ad Animal Valley. Potrebbero diventare il vostro passatempo preferito, e poi magari ci scambieremo le foto dei nostri meleti, in modo da capire chi ha il frutteto migliore.