Nei primissimi anni '90, e la Commodore Business Machine dominava il mercato europeo del periodo, molti sviluppatori scelgono gli home computer come terreno fertile per concretizzare le proprie idee. Senza ombra di dubbio l’Amiga 500 è la piattaforma che ha vissuto un periodo florido grazie alla qualità del software proposto e alle potenzialità che questo hardware offriva. Di tutti i generi videoludici che ha ospitato il leggendario homecomputer, quelli che hanno regalato ore di divertimento e di intrattenimento puro erano proprio i platform. Ve ne ricordate qualcuno?
In questa carrellata di dieci titoli platform per Amiga, vogliamo riproporvi i più iconici e indimenticabili compagni di tante avventure, per tutti i nostalgici che vogliono rivivere le emozioni del passato.
10. Superfrog
Alternativa a Sonic e Mario, proposta da Team17, l’avventura platform di Superfrog ricalca lo stereotipo fiabesco e ci fa vestire i panni di un principe trasformato in rospo da una strega malvagia che ha rapito la sua innamorata. Grazie ai poteri di una magica bibita, il ranocchio si trasforma in un supereroe e parte alla ricerca della sua dolce metà. Superfrog fu un clamoroso successo sia di critica che di pubblico e da molti è considerato come uno dei migliori platform game presenti sul 16bit Commodore.
9. Arabian Nights
Sviluppato da Krisalis nel 1993, nel gioco si controlla l'eroe Sindbad Junior, un semplice giardiniere testimone involontario del rapimento della principessa Leila - di cui è innamorato - da parte di un demone. Sindbad cerca di salvare la ragazza, ma finisce per cadere a terra svenuto. Rinviene in carcere, accusato di stregoneria e del rapimento della stessa fanciulla che ha cercato di salvare.
I suoi 10 livelli consequenziali presentano vari stili grafici ma tutti ricchi di pericoli e nemici da affrontare. La cura nelle animazioni è estremamente elevata, e ciò lo si evince principalmente negli sprite che animano il personaggio di Simbad, animato a 50 fps.
Inoltre in ogni livello è presente un suggerimento interfacciale in forma di lampadina sulla testa del personaggio, attivabile premendo la space bar, che offre aiuti, indizi o avvertimenti di pericoli immediati.
Lungo i diversi livelli sono presenti molteplici porte segrete alle quali si può accedere accovacciandosi nel punto giusto e premendo il pulsante dell'attacco. Il denaro accumulato permetterà al giocatore di acquistare diversi oggetti chiave dai personaggi secondari lungo il percorso, utili al proseguimento dell’avventura.
8. James Pond 2: Codename Robocod
Pubblicato su Amiga 1991 nel e successivamente convertito per altre piattaforme vede nuovamente il pesce antropomorfo e agente segreto James Pond pronto per una nuova missione.
James Pond, autentica leggenda del panorama videoludico, fa il suo ritorno per la sua più grande avventura in Codename RoboCod. Innumerevoli livelli rompicapo, stanze segrete da scoprire e la una grafica che strizza l’occhio ai cartoni animati in circolazione negli anni ‘90 rendono Codename RoboCod uno dei migliori platform di sempre.
In questa nuova avventura James Pond si lancia di nuovo in battaglia per sventare i perfidi piani del malvagio Dr. Maybe per la conquista del mondo. Grazie alla sua nuova e fantasmagorica tuta robotica, James Pond attraverserà mondi bizzarri, dovrà arrampicarsi, allungarsi, saltare e annientare Orsi Salterini, Automatte, Dervisci Rotanti e Montagne Cioccolatose, senza dimenticare i pittoreschi e strampalati boss che lo attendono alla fine di ogni di fine livello.
7. Leander
Prodotto nel 1991 da una Psygnosis mai cosi aperta alle collaborazioni esterne, Leander è l'opera prima dei Traveller's Tales, gruppo di coders inglesi, qui appunto al loro debutto nel mondo dei videogames. Matthew Simmonds, Timothy Wright e Jon Burton, autori che in Leander realizzano sinfonie che contribuiscono a creare e a rafforzare l’atmosfera onirica del mondo di gioco.
La trama propone una formula semplice ma dal gameplay accattivante. Un cavaliere, una principessa, il cattivone di turno che rapisce quest'ultima, lande desolate, orchi e draghi, insomma uno scenario fantasy dei più classici che fa da sfondo a questo strabiliante platform. Protagonista di quest’avventura fantasy è il principe Leander che dovrà affrontare e sconfiggere il malvagio Thanatos e riportare la pace nel regno, con spada e bombe esplosive di potenza incrementabili attraverso degli upgrade acquistabili nel negozio durante le fasi di gioco. Fu un successo per via delle musiche d'atmosfera, la grafica e la giocabilità.
Leander è da considerarsi un titolo di spicco per l’hardware ospitante, per la sua programmazione impeccabile e le sue caratteristiche peculiari. Sviluppato per il chipset originale OCS, Leander è memorizzato su due floppy disk densi di pura fantasia tramutata in codice. In questo titolo è presente un forte sperimentalismo innovativo per l’epoca, una voglia di osare e di imboccare nuove strade. Traveller's Tales poggiano le fondamenta della loro prima creatura su di una tipologia di gioco ben collaudata, come quella del platform game, delineandone però i contorni con una significativa impronta adventure, fino ad ottenere un perfetto connubio tra queste due tipologie di gioco, un dualismo in cui l'una non sovrasta mai l'altra.
L’attenzione del videogiocatore è catturata dall’opulenza dei dettagli grafici, visione che non perde colpi in uno scrolling a 50 fps che si dimostra perfetto sotto ogni punto di vista, persino nelle scene più gremite. Leander, attraverso il suo viaggio, regala dunque grandi emozioni e ottimo divertimento, caratteristica, quest'ultima, che non viene mai meno, anche a fronte di sezioni non proprio facili da superare.
6. Turrican 3: Payment Day
Sviluppato da Factor 5, Turrican è diventato una delle più grandi serie di videogiochi d'azione di tutti i tempi, annunciato in tutto il mondo per il suo mix di battaglie contro boss giganteschi, enorme design dei livelli esplorativi e, naturalmente, l'indimenticabile colonna sonora di Chris Huelsbeck! Pubblicato su Amiga nel 1993, l’ultima avventura, facente parte dell’omonima trilogia del celebre platform fantascientifico con elementi sparatutto a scorrimento, ci vede nuovamente nei panni del solitario Bren McGuire che indossa nuovamente la sua tuta Turrican per combattere nuovamente le orde di macchine malvage che minacciano la pace.
Rispetto ai due predecessori, questo terzo capitolo presenta grafica e animazioni molto più curate a scapito della longevità dei e della componente esplorativa quasi assente. Altro importante cambiamento è la sostituzione della rotazione dello sparo a rotazione con il rampino che permette a Turrican di raggiungere i punti più alti presenti nei livelli, come avviene in Bionic Commando o in Just Cause.
5. Global and Gladiators
Per quanto sembri improbabile esistono diversi videogiochi a tema McDonald. Noto anche come Mick and Mack: Global Gladiators, è un platform sviluppato da Virgin Interactive nel 1992 per Sega Megadrive e successivamente distribuito su Sega Master System, Game Gear e infine anche su Amiga. Il titolo, ispirato al franchise McDonald, vede come protagonisti Mick e Mack.
Questo titolo licensed action-platform venne realizzato da personaggi importanti come David Perry, Mike Dietz, Tommy Tallarico, David Bishop e Steve Crow, le cui carriere sono legate a titoli di successo come Cool Spot (1993), Disney's Aladdin (1993), RoboCop Versus The Terminator (1993), e la saga di Earthworm Jim.
Analogamente a McDonald's Treasure Land Adventure rispetto a Dynamite Headdy, Global Gladiators può essere considerato la "prova generale" del ben più noto Cool Spot, titolo con cui condivide diversi aspetti: da buona parte delle dinamiche di gioco alla struttura di diversi stage, passando per fluidità di scrolling e animazioni.
Nella modalità giocatore singolo, il giocatore controlla Mick o Mack e lo deve guidare attraverso quattro mondi: Slime World, Mystical Forest, Toxi-town and Arctic World. Ogni mondo è diviso in vari livelli, e per passare da uno all'altro è necessario raccogliere un certo numero di loghi. In questa avventura sono guidati da Ronald McDonald, che però fa solo due apparizioni: una all'inizio del gioco, e l'altra alla fine.
4. Rodland
Platform sviluppato da Jaleco e pubblicato da Storm su Amiga nel 1990, Rodland ci immerge in un in un villaggio fiabesco dove vivono le sorelle Tam e Rit, alle prese con i concittadini divenuti improvvisamente malvagi, che hanno catturato la loro mamma e l'hanno rinchiusa in cima alla torre dei Maboots. Per fortuna Tam e Rit hanno ereditato le Verghe di Shesanomo dal capovillaggio e le scarpe arcobaleno dal loro papà. Armate di questi doni si sentono capaci di affrontare la torre usando le verghe contro i nemici e le scale create dalle scarpe arcobaleno per arrampicarsi sulla torre.
Chiaramente ispirato agli arcade come Bubble Bobble, in questo platform per uno o due giocatori si controllano due fatine, che con la loro “verghe di Sheesanomo” - due bastoni magici che consentono loro di sopraffare i nemici - per ripulire ogni livello e continuare il loro viaggio verso la torre di Maboots, dove è rinchiusa la loro madre. Oltre ai bastoni magici, le fatine possono avvalersi di una scala magica - in maniera molto analoga agli arcobaleni già visti in ”Rainbow Islands” di Taito - che può essere utilizzata ovunque i giocatori desiderino, permettendo loro di raggiungere altre piattaforme o di scappare dai nemici che li inseguono. Al di là delle apparenze, sebbene questo titolo sembri essere un mero clone di Bubble Bobble, garantisce molte ore di divertimento in compagnia, un must per chi possedeva un computer Amiga.
3. Parasol Stars: Rainbow Island
Sviluppato da Taito e anche conosciuto come Bubble Bobble III, Parasol Stars: Rainbow Islands 2 ha per protagonisti Bub e Bob in forma umana e non più nella loro tipica forma di draghetti sparabolle. Diversamente dai primi due giochi però, non era un titolo coin-op, ma fu sviluppato invece per PC Engine. Le uniche conversioni per computer, create da Mick West, furono per Atari ST e per Amiga, entrambe pubblicate dalla Ocean nel 1992. Quella per C64 non vide mai la luce.
Non ci è dato sapere se Taito volesse farne un arcade oppure no, tuttavia sembra che il legame con il mondo dei coin-op venga enfatizzato da alcuni dettagli che i game designer hanno inserito: infatti i classici "continue" sono qui chiamati "crediti", e il metodo per ottenerne di nuovi, oltre al punteggio, è quello di raccogliere dei bonus a forma di monete da 100 yen, come quelle usate nelle gettoniere dei cabinati del Sol Levante.
Nonostante il gameplay all’apparenza elementare, esattamente come i suoi predecessori, questo platform richiede dedizione e maestria. A differenza dei titoli precedenti, dove si utilizzavano gli arcobaleni, qui i teneri Bub e Bob si faranno strada con degli ombrelli e delle gocce d’acqua.
Il gameplay e i controlli sono ottimali, e non fanno sentire la necessita di un joystick a due pulsanti. É un must have per via della sua divertente modalità cooperativa. Con il suo accattivante stile grafico tondeggiante, allegro e coloratissimo, Parasol Stars rimane un esempio di giocabilità pura e gameplay organizzato quasi alla perfezione.
2. Shadow of the Beast
Un titolo che spremeva al massimo le potenzialità dell’Amiga era proprio Shadow of the Beast, titolo platform di Psygnosys che catapulta il videogiocatore in uno scenario suggestivo, facendolo viaggiare attraverso lande desolate e oscure. La storia del gioco parla di un uomo di nome Aarbron che, rapito da bambino, viene trasformato con la magia in un mostro umanoide, mezzo uomo e mezzo capra, per poter servire il malvagio Maletoth. La memoria di quando era bambino ritorna all'improvviso, e Aarbron si ricorda dell'esecuzione di suo padre, decide di vendicarsi di Maletoth.
Il titolo ci propone un gameplay semplice che non regge il confronto con quello di un coin-op, ma riusciva comunque a stupire e a risultare ostico: i combattimenti erano basati suo colpire al momento giusto il mostro di turno che arrivava frontalmente.
Questo action a scorrimento laterale è divenuto popolare negli anni soprattutto per il suo alto livello di difficoltà, e per il suo per lo scrolling in parallasse su 12 livelli, mai visti fino ad allora in giochi al computer. Persino la musica, composta da David Whittaker, che faceva uso di strumenti campionati di alta qualità, testimonia l’eccelsa maestria compositiva raggiunta dal risultato finale su hardware.
Capolavoro ed ultimo titolo della trilogia sviluppata da Psygnosis, Shadow of the beast III: Out of the shadow con cui la serie raggiunge il suo apice attraverso un gameplay e un tecnicismo grafico che hanno fatto la storia dei platform per Amiga. Niente a che vedere col discutibile remake del 2016 uscito su PS4.
1. Another World
Sviluppato da Delphine Software nel 1991, già autori del celebre Flashback, Another World è un titolo platform con elementi action, la cui storia narra la straordinaria avventura di Lester Knight Chaykin, uno scienziato che viene trasportato accidentalmente in un altro mondo mentre lavorava a un acceleratore di particelle. Perso in uno strano pianeta, senza alcuna idea di come potersela cavare, Lester dovrà sopravvivere in un ambiente ostile, affrontare i pericolosi abitanti del luogo e risolvere enigmi creativi ed originalissimi per questo genere di giochi. Nel corso della sua avventura, Lester dovrà vedersela con bestie feroci ed esseri alieni e lottare per la sua sopravvivenza.
La contestualizzazione sci-fi, la giocabilità con una difficoltà, ai limiti dell’assurdo e musiche da Oscar e la caratterizzazione grafica del gioco con le sue schermate fisse composte da sfondi semistatici e la grafica poligonale in due dimensioni, hanno stabilito dei canoni per molti sviluppatori indipendenti che hanno voluto omaggiare il titolo con degli eredi spirituali. The Way ne è un esempio.
Per chi non ha avuto modo di approcciarsi a questo straordinario platform e per i nostalgici che vogliono riviverne l’avventura, è disponibile nella sua riedizione in combo con Flashback, disponibile su PS4, Xbox One e Nintendo Switch, oppure alla versione riveduta e corretta per dispositivi Android e IOS.
Quali platform avete giocato su Amiga 500 e quali vi sono rimasti nel cuore?
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