Negli anni '90, mentre i PC dominavano il mercato con titoli rivoluzionari come Doom e Wolfenstein 3D, un piccolo studio chiamato Bungie stava silenziosamente cambiando le regole degli FPS su Apple Macintosh. Quella serie, chiamata Marathon, avrebbe gettato le basi per ciò che lo studio avrebbe poi realizzato con Halo, realizzando uno dei franchise più iconici nella storia dei videogiochi. Dopo oltre vent'anni di silenzio, Bungie ha annunciò, nel 2023, il ritorno di Marathon, la cui presentazione completa è prevista per oggi alle 19:00, suscitando curiosità, e nostalgia, tra i veterani del gaming.
Nel 1994, quando il genere FPS stava ancora definendo i suoi contorni, Marathon fece il suo debutto su Mac introducendo una serie di elementi innovativi che lo distinsero immediatamente dalla concorrenza. Ambientato nell'anno 2794, il gioco poneva i giocatori nei panni di un anonimo ufficiale di sicurezza a bordo della nave colonia UESC Marathon, la quale si trovava sotto attacco da parte di una razza aliena chiamata S'pht. Quello che rese Marathon rivoluzionario fu proprio il suo approccio alla narrazione, sviluppata attraverso una serie di terminali informatici dove il protagonista riceveva messaggi dalle tre IA della nave, gettando le basi per quella "lore scritta" che molte software house sfruttano per raccontare l'universo di gioco delle proprie opere.
Durante l'avventura, si scopriva che gli S'pht erano in realtà controllati dagli alieni Pfhor (il primo che dice "figli di K'Merr" vince una bambolina), manipolati a loro volta da Durandal, una delle intelligenze artificiali della nave, diventata senziente e malvagia. Questo intreccio narrativo, parecchio più complesso di quello che può sembrare leggendolo oggi, rappresentava una novità assoluta per l'epoca, tanto che in molti considerarono Marathon superiore a Doom sotto molti aspetti, soprattutto sotto il versante narrativo.
Il successo portò al seguito Marathon 2: Durandal nel 1995, disponibile sia per Mac che, per la prima volta al lancio, per Windows. Il gioco riprendeva la storia 17 anni dopo il primo capitolo, con Durandal che rapiva il protagonista e lo portava sul pianeta Lh'owon, patria degli S'pht, manipolandolo per fargli recuperare una antica IA che gli permettesse di liberarsi dai vincoli dell'universo stesso.
Oltre ai miglioramenti grafici e di gameplay, Marathon 2 introdusse una serie di modalità multiplayer che sarebbero diventate pilastri della serie Halo: Deathmatch, Team Deathmatch, King of the Hill e l'originale "Kill the Man with the Ball" (poi ribattezzata Oddball in Halo). Il titolo, inoltre, includeva anche una campagna cooperativa, una caratteristica indubbiamente all'avanguardia per l'epoca.
La trilogia si concluse nel 1996 con Marathon Infinity, uscito nuovamente in esclusiva per Mac. In questo capitolo, dopo che i Pfhor liberarono un'entità antica chiamata W'rkncacnter, minacciando conseguentemente l'intera galassia, il protagonista si ritrovò a saltare attraverso linee temporali alternative per impedire il disastro. Il gioco fu ancora una volta acclamato da pubblico e critica, arrivando a vincere numerosi premi, fra i quali quello di miglior gioco Mac da CNET's Gamecenter. Introdusse anche il sistema Forge, che permetteva ai giocatori di creare livelli personalizzati, concetto che Bungie avrebbe ripreso, e ampliato, più di un decennio dopo in Halo 3.
Il nuovo Marathon: una rivisitazione per l'era moderna
Il Marathon annunciato da Bungie nel 2023, però, rappresenta una svolta significativa per lo studio che, dopo aver abbandonato Halo per concentrarsi su Destiny, ha deciso di cimentarsi nel popolare genere degli "extraction shooter". In questa nuova incarnazione, i giocatori vestiranno i panni di mercenari cibernetici chiamati Runners sul pianeta alieno Tau Ceti IV, lo stesso che veniva menzionato come colonia umana nel primo Marathon del 1994.
A differenza dei suoi predecessori, questo sarà un gioco esclusivamente online, dove i giocatori dovranno recuperare del bottino mentre affrontano nemici controllati dall'IA e da altri giocatori. Bungie ha dichiarato di voler rendere questo genere più accessibile a un pubblico più ampio, pur mantenendo la profondità, e l'ottimo gunplay, che ha caratterizzato tutte le loro produzioni.
Quanto ai collegamenti con la trilogia originale, Bungie ha mantenuto un certo mistero, affermando che non si tratta di un sequel diretto. Lo studio ha comunque promesso che i fan di lunga data troveranno riferimenti entusiasmanti, mentre i nuovi giocatori non avranno bisogno di conoscere la lore precedente per godersi l'esperienza. Tau Ceti IV rappresenta l'unico legame esplicito finora confermato, un pianeta che appare abbandonato dagli umani che un tempo lo abitavano.
A differenza di quanto molti fan hanno teorizzato nel corso degli anni, non esiste un legame concreto tra Marathon e Halo, nonostante i numerosi simboli e riferimenti presenti nella serie Xbox. Si tratta piuttosto di easter egg inseriti da Bungie come omaggio alla propria storia. Rimane da vedere se ci sarà invece qualche connessione con Destiny, l'altra grande proprietà intellettuale dello studio, anche se al momento pare che, anche in questo caso, si tratterà per lo più di citazioni ed elementi cosmetici condivisi fra i due franchise.
Con la presentazione completa prevista per oggi, una Closed Alpha in arrivo e l'uscita per PC, PS5 e Xbox Series in data ancora da definire, resta da vedere come Bungie reinterpreterà per l'era moderna una serie che ha definito gli sparatutto narrativi degli anni '90 e che, nonostante il lungo silenzio, non ha mai smesso di influenzare il DNA creativo dello studio.