L’abbiamo visto ormai infinite volte: la storia dei videogiochi è ricca, anzi, ricchissima di titoli capaci di cambiare davvero le carte in tavola. Prodotti capaci, grazie a piccoli accorgimenti o a stravolgimenti epocali, di portare qualcosa di realmente nuovo all’interno di un’industria in costante evoluzione. Non tutti però sono così fortunati, e alcuni videogiochi finiscono purtroppo nel dimenticatoio o rimangono nella memoria di un numero troppo ristretto di appassionati.
Nell’ultimo episodio di questa rubrica vi abbiamo parlato di Homeworld, forse uno degli strategici più riusciti di sempre, ma oggi cambiamo completamente genere: andremo infatti a raccontarvi di una piccola perla del genere simulazione, che risponde al nome di The Movies. Qualcuno di voi probabilmente se ne ricorderà ma, a oggi, si tratta di un titolo che non ha lasciato grandissime tracce nella storia di questo medium. Proviamo a ripercorrerne insieme parte della storia, cominciando con un salto indietro fino alla prima metà degli anni Duemila…
The Movies, uno spettacolo di simulatore!
Siamo nel 2002 quando, nel corso di un E3 quantomai infiammato, Peter Molyneux di Lionhead Studios presenta al mondo un nuovo interessante progetto: un simulatore che mette il giocatore alla guida di uno studio di produzione cinematografica, gestendo ogni singolo aspetto della vita in un’industria così particolare. Non male, vero? Lo sviluppo durerà più di tre anni e, dopo qualche rinvio, The Movies approderà finalmente sul mercato nel novembre del 2005. Il gioco presenta una struttura di base molto semplice ma che, scavando in profondità e proseguendo con l’avventura, risulterà complessa e appagante al punto giusto. Ci troveremo come detto nei panni di un produttore in procinto di avviare un nuovo studio cinematografico, e sin dalle prime battute avremo la possibilità di personalizzare in lungo e in largo quella che sarà la nostra creatura.
Andremo infatti a scegliere nome e logo della nostra casa di produzione, per poi passare alla costruzione della struttura vera e propria: una prima sezione che rimanda per capirci a titoli come SimCity o a esperienze analoghe, e all’interno della quale dare completo sfogo alla nostra fantasia. Una volta preparati i set, assunti attori e staff e scritte le sceneggiature… Sarà ora di girare!
Anche qui il gioco ci darà modo di curare ogni minimo dettaglio di ogni pellicola, partendo dalla scelta di regista e interpreti fino alle decisioni legate a marketing e promozione: essendo il produttore, del resto, l’ultima parola spetterà sempre e solo a noi. Un fattore quest’ultimo che potrebbe però generare malcontento, con un regista che può non condividere una nostra scelta o un’attrice che non si sente tagliata per un determinato ruolo. Sarà nostro compito pensare anche a questo, facendo in modo di rendere il nostro team sempre soddisfatto… O rimpiazzando tutti con chi non ci vada a creare altri problemi. Ovviamente evitando di mandare in bancarotta lo studio, se e quando possibile.
Il tutto sarà scandito da uno scorrere del tempo che ci accompagnerà, partendo dall’inizio degli anni Venti, in un viaggio attraverso la storia del mondo. Ogni epoca ci verrà raccontata tramite tutta una serie di piccoli accorgimenti davvero ben curati, dall’arrivo di nuovi costumi e nuove tecnologie alla possibilità di realizzare film di generi appena nati. La vera chicca in questo senso è però rappresentata dalla radio: il sottofondo della nostra avventura sarà infatti un accompagnamento musicale in linea con l’epoca che staremo attraversando, alternato alla voce di un DJ che riporterà alcuni degli eventi che hanno caratterizzato proprio quel periodo storico.
Un racconto eccezionale con un pizzico di ironia (intorno agli anni Trenta si parlerà di un pazzo tedesco con delle idee poco condivisibili, e verso il 1969 si accennerà alla conquista della Luna da parte del genere umano) che è possibile cogliere anche in lingua italiana. Già perché The Movies può contare anche su un doppiaggio italiano, peraltro realizzato in maniera davvero attenta, con voci del calibro di Gianni Quillico, Ciro Imparato e Gianni Gaude. Alla luce di tutto ciò viene dunque da pensare che gli ingredienti per un grandissimo successo ci fossero eccome, oppure no?
The Movies: Ciak, (non) si gira!
Uno degli elementi che più colpirono di The Movies fu la possibilità, in fase di ripresa, di passare alla cosiddetta Modalità Avanzata. Il giocatore si trovava qui con il pieno controllo su scene e attori, potendo di fatto realizzare dei piccoli filmati in maniera quasi totalmente libera: una modalità che fungeva, insomma, da piccolo editor video integrato nel gioco. Su YouTube è tutt’oggi possibile ritrovare alcuni esempi, parte di quel fenomeno che allora era noto come machinima e che non ha mai smesso di divertire una certa schiera di pubblico.
Nel giro di un paio d’anni dalla sua uscita, The Movies riuscì a vendere 100.000 copie all’interno del Regno Unito: un risultato discreto, soprattutto considerando la natura tendenzialmente di nicchia del prodotto. In linea generale le vendite globali non furono però particolarmente soddisfacenti, seppur leggermente stimolate dal rilascio di un’espansione dal titolo Stunts and Effects: contenuto che andava ad aggiungere costumi, scene e ovviamente la possibilità di gestire una squadra stuntman in ogni sua componente.
Se The Movies non è riuscito a lasciare impresso il suo nome nella storia dei videogiochi, ciò è avvenuto probabilmente a causa di due fattori sostanziali. Il primo, come detto, è legato al fatto che i videogiochi di simulazione siano un genere circoscritto a una ristretta schiera di giocatori: in un contesto del genere è difficile emergere, anche per il fatto che comunque non mancano moltissime alternative all’interno del mercato.
L’altro può essere legato alla quantità di titoli di altissimo livello usciti nello stesso anno: il 2005 ha infatti visto la pubblicazione di capolavori come Resident Evil 4, Devil May Cry 3, God of War e molti altri. Senza dimenticare un gioco capace di dominare le classifiche di vendita come Guitar Hero e, all’interno del genere dei simulatori, l’esplosione delle espansioni di The Sims 2 e l’uscita di Black & White 2 della stessa Lionhead. Il mercato offriva insomma tante, forse addirittura troppe alternative.
Nonostante tutto The Movies è e resta una perla che merita di essere (ri)scoperta ancora oggi, con lo scorrere del tempo che non ha influito sulla qualità di un’esperienza che risulta sempre e comunque genuinamente divertente. Il nostro invito è perciò quello di provarci, di dare un’occasione a quello che è uno dei videogiochi meglio riusciti del suo genere: pronti a prendere in mano la cinepresa?