Un saluto a tutti i lettori e benvenuti alla nostra nuova rubrica "Alla (ri)scoperta di...", uno spazio dove noi della Game Division di Tom's Hardware vi vogliamo raccontare delle storie molto, molto particolari.
Avete presente quei giochi che, per un motivo o per l'altro, non sono proprio riusciti ad entrare nella storia? Quei titoli che magari non erano neanche troppo male ma un brutto riscontro da parte della critica, delle vendite non proprio entusiasmanti o altri fattori più o meno validi li hanno condannati a finire nel dimenticatoio? Ecco, la nostra intenzione è quella di consigliarvi qualche titolo che a qualche anno dall'uscita meriterebbe almeno un'altra possibilità.
In questo episodio inaugurale vogliamo cominciare parlandovi di un titolo nato con grandissime aspettative ma che, probabilmente, molti di voi avranno rimosso: Spore!
Questione di... Fasi!
Ideato da Will Wright - la mente dietro a SimCity e The Sims, per capirci - il gioco esce nel 2008 e nasce con un concept molto particolare ma altrettanto interessante. Partendo da un microrganismo cellulare dovremo infatti dare vita ad una nuova specie che, evolvendosi, dovrà arrivare alla conquista della Via Lattea.
Un'idea questa che Wright ha sviluppato attraverso cinque fasi, ognuna ispirata ad un'opera differente. La prima ci vede controllare la nostra cellula in un contesto che richiama non poco Pac-Man e nella quale dovremo crescere sempre di più fino ad approdare al secondo step, la fase delle creature, dove piano piano inizieremo a muoverci sulla terraferma in uno stile simile a Diablo. Lo strategico Populous - di Peter Molyneux - caratterizza la fase tribale, mentre per la quarta fase Maxis si rifà direttaemente al suo SimCity per rappresentare la civilizzazione della nostra specie. L'ultimo passo, quello preferito da molti, è la fase spaziale: dopo aver conquistato il pianeta siamo pronti alla conquista della galassia con una flotta pronta a tutto per raggiungere il proprio obiettivo!
Ognuno di questi passaggi prevede un classico sistema di avanzamento tramite il raggiungimento di obiettivi più o meno complessi. Completati tutti i nostri compiti, ci si evolve alla fase successiva. Inizialmente le fasi dovevano essere otto, con Maxis che ha però deciso di ridurle per rendere il gioco meno pesante e più godibile all'utenza.
Parola d'ordine: personalizzazione.
Fatte queste dovute premesse va detta una cosa: in Spore possiamo fare davvero ciò che vogliamo. Sin dall'inizio è infatti chiaro il punto forte del gioco, ovvero l'editing. Nel corso di tutta la nostra avventura ci troveremo infatti davanti alla possibilità di plasmare tutto a nostro piacimento: dalla nostra creatura - che possiamo arricchire man mano con nuovi elementi sbloccabili - ai veicoli passando per gli edifici che popoleranno il nostro pianeta... Fino al pianeta stesso!
Paradossalmente, alcuni potrebbero preferire la fase di creazione dell'esemplare a molti altri aspetti del gioco: Spore ci concede infatti molta libertà, e questo vi permetterà di scatenare la vostra vena creativa come meglio credete.
La libertà è un elemento che caratterizza però anche altri frammenti di gioco oltre all'editing della nostra amata creaturina: l'esplorazione è infatti un altro elemento non da poco che rende Spore un titolo da non sottovalutare. Una caratteristica questa che verrà alla luce soprattutto nella fase spaziale dove, nei panni di un comandante e alla guida di una navicella da noi ideata, dovremo visitare gli altri pianeti della Via Lattea in cerca di missioni, tratte commerciali, alleanze o territori di conquista... La scelta sta a voi!
Già, perché in base a come deciderete di imporvi ci saranno delle conseguenze: un atteggiamento bellicoso porterà gli altri pianeti a respingere un'alleanza con voi, se invece vi mostrerete aperti alla diplomazia riuscirete ad arricchirvi senza sterminare popolazioni aliene.
Un piccolo aneddoto che probabilmente alcuni di voi che hanno già giocato a Spore ricorderanno: esplorando la galassia sarà possibile imbattersi nel pianeta Terra che, assieme agli altri pianeti, va a formare il Sistema Solare. Lodevole è come gli sviluppatori abbiano deciso di collocarlo nella sua posizione reale (angolo: 225,06; distanza: 7.295,43) e come sia effettivamente possibile colonizzare i pianeti al suo interno, così come per tutti gli altri presenti nel gioco.
Non manca ovviamente un nemico, l'impero più potente di tutta la galassia: i perfidi Grox. Queste orride e bellicose creature - che potete anche impersonare smanettando un po' con il gioco - sono la potenza numero uno della Via Lattea, una spietata stirpe di guerrafondai che non si fermerà di fronte a nulla. Per completare il gioco le strade sono due: allearsi con loro o, se vi piace la sfida, dichiarar loro guerra.
Contando che un'alleanza vi renderà odiati dal resto della galassia e che sconfiggerli non ha prezzo noi vi invitiamo a provarci anche se, come recita un simpatico Chuck Norris fact - sì, non vanno di moda da qualche anno - "In Spore, i Grox sono il risultato dell'aver permesso a Chuck Norris di creare una specie, ma è stata resa più debole per rendere il gioco possibile da completare".
I giocatori che vorranno completare il gioco in tutte le sue parti (buona fortuna!) avranno a disposizione 101 obiettivi da raggiungere, tra cui anche uno - "Buffone" - dedicato a coloro che inseriranno un trucco nella console.
Il tutto è arricchito da SporePedia: un database enorme e in continuo aggiornamento che funziona come una vera e propria enciclopedia, all'interno della quale vengono raccolti i dati delle creazioni dei giocatori da tutto il mondo... Ad oggi sono più di 190 milioni, vedere per credere!
Spore 2, anzi no!
Alla luce di tutto ciò la domanda viene dunque spontanea: come mai Spore è finito nel dimenticatoio? Le risposte sono diverse, potremmo iniziare parlando di come Electronic Arts decise di mandare a monte il già annunciato Spore 2 in favore di Darkspore, titolo Action-RPG che stravolge completamente quanto raccontato finora e che, con tutta probabilità, scrive la parola fine sulla serie.
Se non vedremo mai Spore 2 la "colpa" è anche delle vicessitudini che hanno caratterizzato l'uscita del primo capitolo: per evitare la copia illegale del gioco Spore adoperava infatti SecuROM, un sistema di protezione che obbligava gli acquirenti a registrare la propria copia online ogni 10 giorni e di disporre di una connessione internet sempre attiva.
Nel 2008, va detto, questo significava tagliare fuori tutti coloro che non avevano una connessione: una minoranza è vero, ma pur sempre "discriminata" da questo sistema alquanto controverso. In risposta alla mossa di EA, decine e decine di utenti hanno boicottato il gioco valutandolo su Amazon con il punteggio più basso possibile.
Se a questo aggiungiamo qualche bug di troppo e una critica che bolla il gameplay come superficiale e poco curato in alcune parti, abbiamo di fronte tutti i pezzi del puzzle: Spore non è un gioco perfetto, ma forse è stato fin troppo sfortunato. Quello che vi invitiamo a fare è di dargli una possibilità o, se non vi ha convinti dieci anni fa, a dargliene una seconda: se non siete ancora del tutto convinti di procedere all'acquisto, potete ancora scaricare la demo dal sito spore.com!
Concludendo vi invitiamo a dirci la vostra su Spore: quali sono i vostri ricordi legati al gioco? E se non l'avete mai provato, ne siete almeno un po' incuriositi?