E rieccoci con un nuovo episodio della rubrica con cui noi di GameDivision, con il nostro fare un po’ nostalgico e con tanta voglia di scavare nel passato, ripercorriamo la storia di alcuni titoli che in un modo o nell’altro hanno lasciato un segno nell’industria del videogioco. Prodotti più o meno celebri, magari non sempre di successo, ma che sono riusciti a trasmettere e comunicare un messaggio assicurandosi un posto nel cuore dei videogiocatori.
Il titolo di cui parleremo oggi non ha certo bisogno di presentazioni: si tratta infatti di un prodotto che ha davvero rivoluzionato il mondo dei videogiochi come pochi altri prima di allora. In occasione del suo ventesimo anniversario - sì, sono davvero vent’anni - eccoci oggi a riscoprire quell’incredibile capolavoro che è stato GTA III. Dopo avervi parlato di Vice City e San Andreas, è dunque arrivato il momento di ricordare da dove tutto ha avuto inizio: cominciamo con un salto indietro nel tempo, fino al 1999…
GTA III, il crimine in 3 dimensioni
Siamo alla fine dello scorso millennio, in un’annata che vede l’uscita di moltissimi capolavori che ancora oggi riecheggiano nella memoria di ogni appassionato di videogiochi. Titoli come Silent Hill, System Shock 2 e Final Fantasy VIII giusto per citarne qualcuno, a coronamento di un periodo d’oro per un’industria la cui crescita non accennava ad arrestarsi.
In questo scenario Rockstar Games non era ancora la realtà enorme che oggi tutti conosciamo, e anzi si era appena affacciata sul mercato con il chiacchieratissimo Grand Theft Auto II. Un gioco dai toni estremamente scanzonati e autoironici, che proprio per questo suo non prendersi troppo sul serio riuscirà a ritagliarsi una buona fetta di pubblico. Si trattava comunque di una nicchia non eccessivamente fornita, e l’enorme potenziale del prodotto richiedeva assolutamente un salto di qualità.
Quando DMA Design (oggi conosciuta come Rockstar North) venne acquistata da Take Two e affidata a Rockstar Games, lo studio si trovò per le mani un’incredibile mole di risorse - economiche ma soprattutto creative, con un team di 23 talentuosissimi sviluppatori - con cui poter lavorare in maniera ancora più accurata al suo prossimo progetto. La tecnologia ormai lo permetteva: i tempi erano maturi per un GTA in tre dimensioni.
Del resto un prodotto come Shenmue, anch’esso come GTA 2 uscito a fine 1999, aveva dimostrato quanto si potesse realizzare in termini di libertà, interazione ed esplorazione. Utilizzando il motore di gioco RenderWare con l’obiettivo di creare un mondo «Vivo e pulsante in tre dimensioni», queste le parole del produttore Leslie Benzies, i lavori cominciarono a inizio 2000 tra gli studios di New York e quelli di Edimburgo. Un anno dopo il progetto proseguiva secondo i piani: il team aveva ultimato città, veicoli, armi e si stava apprestando a concludere lo sviluppo delle varie meccaniche di gioco. La versione PlayStation 2 di GTA III uscirà nel Nord America il 22 ottobre 2001, seguito quattro giorni dopo dal rilascio su territorio europeo. E sarà qualcosa di mai visto prima: l’impatto culturale e non solo del gioco sarà infatti devastante, ma su questo torneremo in un secondo momento.
GTA III ci mette nei panni di Claude: un criminale che, a seguito di una rapina dove viene tradito dalla compagna Catalina, si trova arrestato e in viaggio verso il carcere di Liberty City. Un attacco al convoglio permetterà al nostro protagonista di fuggire, per cominciare una nuova avventura in una città ricca di personaggi, situazioni e luoghi tutti da scoprire. Nel corso del nostro viaggio faremo infatti conoscenza di alcuni nomi che diventeranno poi frequenti all’interno della serie: dalla famiglia Leone a Toni Cipriani, passando per Phil Cassidy, Donald Love e molti altri.
Il tutto in un fantastico mondo che, finalmente, abbracciava le tre dimensioni: il risultato finale è un prodotto che ancora oggi, contestualizzato al periodo di uscita, riesce a colpire per la ricchezza e la cura dei singoli particolari che lo compongono. A questo aggiungiamo tutta una serie di elementi di contorno divenuti ormai leggendari: dai numerosi easter eggs all’immancabile selezione musicale capace, come in tutti i capitoli della serie, di creare e rievocare un’atmosfera davvero unica nel suo genere. GTA III era insomma arrivato, e fu un capolavoro su tutta la linea.
GTA III: un’eredità immortale
Critica e pubblico furono immediatamente concordi nel promuovere a pieni voti il nuovo titolo targato Rockstar Games: fu infatti il gioco più venduto del 2001 negli Stati Uniti, riuscendo nel 2007 a toccare le 6.55 milioni di copie solo sul territorio americano e le 15 milioni in tutto il mondo.
A livello di impatto culturale ci troviamo di fronte a qualcosa di mai visto prima: Grand Theft Auto III farà immediatamente parlare di sé per la grande libertà finalmente offerta al giocatore, in un “simulatore di vita criminale” che ovviamente farà molto discutere per i motivi che sentiamo ormai ripetere da decine di anni. Sì, il gioco contiene comportamenti e situazioni violente: ma si tratta pur sempre di GTA, e alla fine di un videogioco… Giusto? Non secondo l’opinione pubblica, con numerose testate e associazioni intente sin da subito a boicottare il gioco, reo di “istigare gli utenti a commettere atti violenti venendo per questo premiati”.
Si tratterà della prima grossa campagna mediatica contro i titoli Rockstar, che negli anni successivi verranno sistematicamente presi di mira e accusati di fornire modelli scorretti al suo pubblico di riferimento. Una frase già di per sé comica per un concetto che meriterebbe un approfondimento a parte, che potete trovare sempre sulle pagine di GameDivision.
Tornando al gioco, stiamo parlando di un prodotto che diede in sostanza il via a un filone, sia interno che esterno alla realtà rappresentata da Rockstar Games. Sono infatti davvero molti, soprattutto in quegli anni, i brand che hanno provato a riproporre dei cloni di GTA raccogliendo risultati perlopiù altalenanti. Pensiamo a titoli come True Crime, Saints Row, Just Cause e tanti altri: tutti prodotti che devono molto a GTA, e soprattutto a quel tanto rivoluzionario capitolo in tre dimensioni.
Allo stesso tempo GTA III ha come detto dato il vero e proprio via alla serie come la conosciamo oggi. I due seguiti, Vice City e San Andreas, sono infatti prodotti che partono dalla medesima base riuscendo ad alzare ulteriormente e sempre di più l’asticella con una qualità di livello incredibile. Il successo di questi ultimi porterà spesso il terzo capitolo ad apparire quasi trascurato da parte degli appassionati, ma di certo non dai videogiocatori più attenti.
GTA III è spesso sottovalutato se paragonato a ciò che è venuto dopo, ma si tratta sempre e comunque di un titolo che ha realmente rivoluzionato la storia dei videogiochi. Un’opera imprescindibile e senza tempo, con l’annuncio della GTA Trilogy The Definitive Edition che ha risvegliato in tutto il mondo l’interesse anche per questo capitolo della saga Rockstar. Grazie a questa operazione sarà infatti possibile portare un capolavoro di questo calibro non solo a una nuova generazione di giocatori, ma anche a quella che l’ha vissuto in prima persona e che potrà (ri)scoprirlo in una veste rinnovata ad hoc.
Noi di GameDivision non vediamo l’ora e, concludendo come sempre con l’invito a raccontarci la vostra personale esperienza nei commenti, vi salutiamo ricordando nuovamente che sì: GTA III compie vent’anni. E noi, da giocatori davvero appassionati, non possiamo che dire grazie.
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