Alla (ri)scoperta di… Crash Team Racing!

Nuova puntata della rubrica dove Game Division vi accompagna alla riscoperta dei titoli più belli del passato: oggi tocca a Crash Team Racing!

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a cura di Michele Pintaudi

Editor

Per un giocatore che ha avuto la fortuna di vivere il mondo videoludico degli anni Novanta sono tanti, tantissimi i titoli in grado di lasciare un segno indelebile nel cuore. Pensiamo a capolavori come Resident Evil, Silent Hill, Spyro e tanti altri, fino ad arrivare alla riscoperta di oggi: Crash Team Racing.

Bentornati ad un nuovo episodio della rubrica con cui noi di Game Division puntiamo a riscoprire insieme a voi tutti quei titoli che hanno fatto la storia dei videogiochi ma che, talvolta, tendono a finire nel dimenticatoio per moltissimo tempo prima di godere di una meritatissima seconda occasione. Nell’ultima puntata vi abbiamo raccontato di un titolo incompreso quanto speciale come Broken Age: oggi cambiamo completamente genere, spostando la nostra attenzione su uno dei racing game più amati dell’era della prima PlayStation. Facciamo dunque un passo indietro, fino al 1997…

Ricordi indelebili, pronti a tornare.

La prima PlayStation, come tutti converranno, possiede ancora oggi quell’aura di fascino e nostalgia capace di emozionare milioni di videogiocatori in tutto il mondo. Personaggi come Solid Snake e Lara Croft, ad esempio, sono icone legate in maniera indissolubile al brand in questione: un brand che probabilmente non smetterà mai di farci battere il cuore. Tra le decine di personaggi memorabili troviamo Crash Bandicoot, indimenticata mascotte creata da Naughty Dog e protagonista di una serie di platform da sempre annoverati tra i migliori di sempre.

Dopo il grandissimo successo di Cortex Strikes Back - secondo capitolo della serie - il team di Santa Monica iniziò a pensare ad un nuovo progetto legato al bandicoot più famoso al mondo, da sviluppare in contemporanea a Crash Bandicoot 3: Warped. Era il 1997, e quando Sony si vide proporre un racing game con protagonisti i personaggi del platform di Naughty Dog decise pressoché immediatamente di supportare il progetto.

Con le dovute proporzioni del caso e puntando molto sul potenziale di un’idea del genere, PlayStation poteva arrivare ad avere un titolo in grado di competere direttamente con un altro emblema di quegli anni: Mario Kart, serie di grande successo che stava monopolizzando il genere dei party racing game.

Crash Team Racing, così venne chiamata la nuova esclusiva PlayStation, uscì verso la fine del 1999 ed ottenne sin da subito un ottimo riscontro da parte di critica e pubblico. In molti ne lodarono le meccaniche e, seppur evidenziando la forte influenza da parte di alcuni titoli di casa Nintendo, una grande originalità: Naughty Dog ce l’aveva fatta, un’altra volta!

Il gioco era infatti un mix di azione, colori e divertimento allo stato puro: una perfetta combinazione di elementi in grado di intrattenere i giocatori per tanto, tantissimo tempo. Chi vi scrive, ad esempio, ancora oggi si ritaglia volentieri lo spazio per un paio di partite ad uno dei racing game più particolari mai concepiti.

Il successo di Crash Team Racing sta proprio nella sua semplicità: pochi altri titoli possono infatti vantare una così ampia gamma di caratteristiche accessibili in maniera così immediata. Diverse sono le sfide presenti nel gioco a partire dalla modalità Avventura dove ci troveremo nei panni di Crash e dei suoi amici nella veste di difensori della Terra, minacciata dall’arrivo del malvagio Nitros Oxide intenzionato a distruggerla e trasformarla in un gigantesco parcheggio. I nostri protagonisti, per impedire questa catastrofe, dovranno determinare chi è il miglior corridore del pianeta, per poi sfidare il perfido antagonista ad una gara senza esclusione di colpi. Seguono le classiche modalità quali prove a tempo, sfide e battaglie multigiocatore: forse il vero e proprio cardine di un titolo passato alla storia come uno dei più completi nel suo genere.

Le meccaniche di CTR, per quanto basilari, riescono a coinvolgere il giocatore in maniera praticamente immediata: tra un power up e l’altro, ogni gara riesce infatti ad acquisire una sua unicità e a trasformarsi in un’esperienza sempre capace di divertire. Se ci pensiamo bene, escludendo alcune eccellenze come Mario Kart 8 Deluxe, il mercato di oggi sente la mancanza di un prodotto del genere…

All’inferno e ritorno.

La questione legata alla cessione dei diritti di Crash Bandicoot a Activision è questione di vecchia data ormai nota a tutti: il brand passa dunque di mano e, piano piano, smette di godere dell’impatto che poteva vantare nelle prime indimenticabili rappresentazioni. Il personaggio di Crash rimarrà vivo soltanto nei ricordi dei giocatori, con Crash: Mind over Mutant del 2008 che sarà per diverso tempo l’ultimo titolo con protagonista il bandicoot più celebre e amato al mondo. Fino al 2016.

All’interno di Uncharted 4, grandissima avventura targata Naughty Dog, appare infatti in una sezione il primissimo Crash Bandicoot: segnale che, forse, qualcosa si stava muovendo per un ritorno in grande stile. Nel mese di giugno, nel corso dell’E3 di Los Angeles, ecco finalmente il grande annuncio: Vicarious Entertainment era al lavoro sul remake della trilogia originale, che sarebbe uscita l’anno seguente con il titolo Crash Bandicoot N.Sane Trilogy!

Fu un vero colpo al cuore per i fan di tutto il mondo, che con il passare degli anni avevano ormai perso ogni speranza di rivivere una delle più belle avventure tra quelle che avevano segnato la loro infanzia o adolescenza. Il successo commerciale del titolo fu immediato, tanto da giungere in seguito anche alla pubblicazione dei titoli per la prima volta su Xbox One, Nintendo Switch e PC.

Le cifre parlano di più di 4 milioni di copie vendute: un risultato strabiliante, a testimonianza dell’affetto che ancora oggi il pubblico riserva ad uno dei personaggi che ha contribuito a scrivere una pagine molto importante della storia del videogioco. Numeri del genere, uniti ad un numero di richieste sempre crescente da parte degli appassionati, hanno portato ad un altro annuncio, sempre multipiattaforma, nel corso dell’ultima edizione dei Game Awards: un remake di CTR, sviluppato per l’occasione dalla software house canadese Beemox.

Il prossimo 21 giugno sarà dunque la volta di Crash Team Racing Nitro-Fueled, che grazie ad una serie di novità unite a tutti quegli elementi che hanno reso il titolo originale qualcosa di indimenticabile, potrà finalmente permettere ai giocatori di tutto il mondo di scoprire – o riscoprire – uno racing game più amati di sempre.

La speranza è che un prodotto del genere riesca a soddisfare i fan storici ma, allo stesso tempo, conquistare la nuova generazione di videogiocatori che, almeno per ora, potrebbero non aver ancora avuto la fortuna di vivere un’esperienza come quella regalata da CTR. In attesa della prossima estate, vi lasciamo invitandovi a dirci la vostra raccontandoci quali sono i vostri ricordi più belli legati a Crash Team Racing: pronti a tornare in pista?

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