Per spiegare il finale di Alan Wake bisogna accettare il fatto che la storia del gioco, come singola, non ha una spiegazione completa, ma la trova solo in relazione al tutto. Un tutto che, a distanza di oltre 10 anni dall'uscita del gioco, prende il nome di Remedy Connected Universe e, oltre a coinvolgere tutti (o quasi) i titoli di Remedy Entertainment, è frutto delle evoluzioni dell'intrattenimento dell'ultimo decennio.
Era infatti il lontano 14 maggio 2010 quando il gioco arrivò a rapirci con le sue atmosfere a metà tra Twin Peaks e X-Files. Netflix come lo conosciamo oggi e la sua grande iniezione seriale di continuity nel mondo dell'intrattenimento ancora non esistevano. La Marvel aveva appena fatto uscire al cinema Iron Man 2 e una cosa come un multiverso condiviso, da più produzioni e da più media, era un concetto ancora troppo grande e astratto da digerire. Nonostante questo, Sam Lake, la mente creativa di Remedy dietro ad Alan Wake, aveva concepito il gioco come se fosse una vera e propria serie TV da giocare, ma non solo. L'intero gioco infatti era stato disseminato di indizi su universi finzionali (come la trasmissione Night Springs ad esempio) che espandevano il gioco di Lake e lasciavano il giocatore con più domande che risposte.
Volendo fantasticare un po', si potrebbe quasi dire che non ci trovavamo più davanti al classico binomio Sviluppatore--->Videogioco, ma eravamo di fronte ad uno sviluppatore che creava il videogioco di uno scrittore che a sua volta scriveva di mondi che diventavano realtà, nella sua finzione, ma che finivano per influenzare lo sviluppatore stesso, nella nostra realtà, portandolo a creare un contesto ancora più ampio in cui far vivere le sue storie. Una giostra degli scambi in cui scivolare da cavallo era semplice come tuffarsi in un lago. In questo articolo cercheremo quindi di ripercorrere il viaggio di Alan, dal titolo del 2010 fino all'odierna Remastered, passando per Control e tentando di dare una spiegazione al finale dell'avventura e a tutti gli interrogativi lasciati irrisolti dal gioco.
Cosa succede in Alan Wake?
Prima di cominciare, se non l'avete mai fatto, recuperatevi la serie TV Bright Falls, un vero e proprio prequel di Alan Wake in 6 puntate (raccolte nel video qui sopra), rilasciate a cadenza settimanale per pubblicizzare l'uscita del gioco. La serie mostra la discesa nell'oscurità del giornalista Jake Fischer, e di altri abitanti di Bright Falls che si trasformano in Posseduti, le creature umanoidi fatte d'ombra che rappresentano i principali villains del gioco.
Primi avvenimenti
Come avete potuto facilmente intuire dal prequel, il gioco è ambientato nella cittadina di Bright Falls (ndr. Avete notato che nei luoghi che hanno "Falls" nel nome - come Gravity Falls o Gideon Falls - accadono sempre cose strane?) dove lo scrittore Alan Wake e sua moglie Alice Wake si recano per passare un periodo di riposo lontano dallo stress della città. La permanenza di Alan in città è divisa in 6 episodi (+ i 2 dei DLC) in cui lo scrittore viene messo di fronte ad eventi inquietanti che sembrano coinvolgere tutti gli abitanti del luogo.
Dopo aver incontrato una strana donna che gli consegna le chiavi di un cottage sul lago, Alan e la moglie Alice raggiungono la casa ma hanno un litigio che porta Alan ad uscire di casa. Delle urla però lo richiamano dentro e affacciandosi dalla balconata sul retro fa giusto in tempo a vedere Alice mentre affonda nel lago. Così si tuffa per salvarla, ma al suo risveglio si ritrova perso nella foresta e dovrà affrontare i Posseduti grazie al potere della luce.
La verità sul lago Cauldron
Aiutato dall'amico Barry, Alan cercherà di far luce sul mistero della scomparsa della moglie e soprattutto su quello del palombaro luminoso che compare di tanto in tanto nel suo viaggio. Durante il percorso scoprirà che il lago Cauldron è un luogo di potere ed è in grado di far avverare le fantasie di determinate personalità con una forte vena creativa. Sul fondo del lago però dimora un entità oscura e antica che in passato ha sfruttato prima lo scrittore e poeta Thomas Zane (il palombaro) e poi la band metal Old Gods of Asgard formata dai fratelli musicisti Thor e Odin Anderson, per poi liberarsi di loro. Ora vuole fare lo stesso con Alan e sfruttarlo come ha fatto con Zane per trarne dei vantaggi e diventare sempre più potente. Alan però, seppur in maniera passiva, si rende conto dell'inganno e inserisce Zane nella sua storia, la storia del gioco, per farsi aiutare nella lotta contro l'oscurità.
La signora della luce e l'origine dell'oscurità
Grazie ad un indizio nascosto in una canzone degli Anderson, Alan capisce che deve cercare la signora della luce, ovvero Cynthia Weaver, una donna anziana terrorizzata dal buio e che vive in una centrale elettrica. Arrivato da Cynthia, la donna rivela ad Alan la verità: Thomas Zane, conscio dei poteri del lago Cauldron e distrutto dal dolore della perdita di Barbara, la donna che amava affogata accidentalmente nel lago, ha provato a riportarla in vita scrivendo della sua resurrezione. Scrivere però significa sacrificarsi e rendere una storia credibile può risultare complesso. Zane non lo aveva capito e il suo racconto aveva perso di coerenza. Così, invece di Barbara, il lago gli ha restituito un involucro di Barbara al cui interno dimora l'oscurità (che poi è lo stesso personaggio che ha ingannato Alan all'inizio). Dopo accadde qualcosa che nemmeno Cynthia seppe mai spiegare (ma che noi spieghiamo più avanti) e Zane sparì insieme all'isola sul lago con il cottage. Prima di sparire però le consegnò un regalo per Alan, un piccolo interruttore di una lampadina chiamato Clicker. Zane aveva scritto di questo avvenimento, segno che anche lui stava cercando un modo per sfuggire all'oscurità e forse è proprio Alan la sua via di fuga.
Il finale di Alan Wake
Con questa consapevolezza Alan parte per il cottage deciso a scrivere un finale credibile per il suo romanzo, Departure, e sfruttare i poteri del lago per distruggere l'oscurità una volta per tutte. La presenza oscura però riesce a farlo precipitare nel lago dove vede in uno specchio la "versione malvagia" di se stesso chiamata Mr. Graffio. In questa dimensione oscura Alan riesce però a raggiungere Zane e vede un ricordo dello scrittore. Vede l'uomo che urla contro Barbara dicendole che è tornata "sbagliata" e in preda all'ira la accoltella. Poi si mette la tuta da palombaro e si cala nel lago scomparendo nell'oscurità.
Dopo questo ricordo compare Barbara con un buco al posto del cuore e dice ad Alan di smettere di lottare perché lei è troppo forte. Alan però inserisce il clicker nel buco sul suo petto e preme l'interruttore riempiendola di luce. Rimasto solo, Alan torna alla macchina da scrivere e scrive il giusto finale per la sua storia evitando di fare l'errore di Zane. Così Alice riemerge dal lago, ma lui si sacrifica e rimane intrappolato a scrivere nel cuore dell'oscurità.
Il gioco si chiude con l'enigmatica frase di Alan che mentre scrive si accorge di una cosa importante: "Non è un lago... È un oceano."
Il Segnale e Lo Scrittore, cosa succede nei DLC?
Esistono due episodi extra che continuano il viaggio di Alan nel luogo oscuro, Il Segnale e Lo Scrittore, e ripartono proprio dal finale del gioco principale.
Perso nel luogo oscuro sul fondo del Lago Cauldron, Alan dovrà farsi strada in questa realtà allucinata che miscela luoghi reali a fantasie ed è dominata da Mr. Graffio, la versione malvagia di Wake. Alan sembra infatti intrappolato in un eterno loop mentale dove Mr. Graffio si prende gioco di lui cercando ogni modo per farlo cedere alla follia. Fortunatamente Zane riesce ad aiutarlo anche nel luogo oscuro e a mostrargli una strada per procedere che porta ad un faro.
Ne Lo Scrittore infatti, Alan dovrà raggiungere il faro mentre il luogo oscuro si fa sempre più pressante e la mente dello scrittore comincia a perdere pezzi tanto da vedere Alice che gli dice di odiarlo. Fortunatamente Zane è di nuovo pronto a salvare la situazione e sprona Alan ad un ultimo sforzo per chiudere la battaglia con Mr. Graffio. Questo però riesce a scagliargli contro delle versione oscure dei suoi amici, come Barry o gli Old Gods of Asgard, che lo scrittore riesce fortunatamente a sconfiggere. Ed infine sconfigge anche Mr. Graffio con un proiettile di luce.
Dopo questo lungo cammino nelle tenebre, Wake raggiunge il faro, scende all'interno della sua scala e si ritrova nel cottage, di fronte alla sua macchina da scrivere e al suo corpo. Ripreso il possesso delle sue membra quindi, si siede e toglie l'ultima pagina del romanzo Departure che lo ha portato fino a quel punto. È arrivato finalmente il momento di scrivere un nuovo romanzo chiamato Return.
Alan Wake, il finale spiegato
Quello che avete letto fino ad ora è, a grandi linee, quello che succede nel gioco e nei suoi DLC. Alan Wake però è un gioco davvero complesso e pieno di segreti e ad un'occhiata più attenta si può scoprire una verità ancora più profonda che sposta la storia intorno all'enigmatico personaggio di Thomas Zane.
Thomas Zane era uno scrittore che ha visitato Bright Falls e soggiornato nella stessa casa sul lago Cauldron di Alan negli anni 70. Dopo che sua moglie Barbara affogò tragicamente nel lago per motivi sconosciuti, fu spinto da Emil Hartman che all'epoca era il suo aiuto scrittore, ad usare i poteri del lago per riscrivere la realtà e riportare in vita la moglie. Ci riuscì, ma quella che tornò non era sua moglie ma solo un involucro umano contenente la Presenza Oscura che dimorava in fondo al lago. Zane, capite le intenzioni malevole della presenza, la pugnalò al cuore ma ne uscì solo oscurità. Così uso il potere del lago per scrivere se stesso e tutto quello che aveva causato quegli eventi fuori dall'esistenza, per questo motivo l'isola e il cottage spariscono per un determinato periodo (è l'avvenimento che Cynthia non riesce a spiegare). Decise inoltre di creare uno scrittore, Alan Wake, che un giorno sarebbe arrivato a Bright Falls e avrebbe distrutto la presenza oscura.
In pratica, Zane capisce di non essere abbastanza forte per sconfiggere la Presenza Oscura e crea uno scrittore fittizio, con trascorsi simili ai suoi, che grazie ai poteri del lago diventa realtà e che un giorno sarebbe riuscito a uccidere la Presenza Oscura. Tutto questo grazie al Clicker, un dispositivo dotato di poteri magici che Zane inserisce nel passato del suo eroe.
Poi prende la Barbara Oscura e la trascina nuovamente sul fondo del lago indossando la tuta da palombaro con cui faceva le immersioni. Il suo corpo scompare e tutto quello che rimane di lui è della luce dentro la tuta. Zane diventa infatti un entità che vive tra più universi, un argomento molto caro a Remedy.
Durante gli eventi di Alan Wake, Alan inserisce Zane nella sua storia perché avverte che può aiutarlo a combattere l'oscurità. Così facendo innesca una sorta di loop in cui lo scrittore (Zane) crea un'opera (Alan) convinta di essere uno scrittore che crea un'opera (Zane). Una specie di Uroboro reso possibile dal lago Cauldron che annulla le differenze tra realtà e finzione.
Una interpretazione del finale
Volendo provare a filosofeggiare un po', si potrebbe pensare ad Alan Wake come: Una storia sulla difficoltà del creare storie e sui pericoli del mestiere dello scrittore, creatore di storie per eccellenza.
Provate ad esempio a pensare al lago Cauldron come una metaforica vasca di creatività in cui uno scrittore come Alan (o Zane) nuota ideando sempre nuove storie da leggere e vivere. Cosa succede però quando lo scrittore fatica a trovare nuove idee? Quando si blocca? Quando non riesce a stare a galla? Affonda. E non ci sono costumi da palombaro abbastanza spessi per proteggersi quando si affonda in quel luogo oscuro nascosto nelle profondità della propria mente. Laggiù tutto è distorto e allucinato. Gli amici diventano nemici e non ci si riconosce nemmeno più allo specchio, tanto che si finisce per combattere contro se stessi.
Chi scrive, per passione o per lavoro, sa bene quanto è difficile riuscire ad emergere da un posto del genere ma è importante affrontare i propri demoni e iniziare nuovamente da capo. Da un foglio bianco. Una bracciata per volta, fino a tornare a galla.
Control: ovvero come creare un altro gioco per spiegare Alan Wake
Ci sarebbe ancora tanto da dire per spiegare Alan Wake e tutti i suoi retroscena. Dall'identità di Mr. Graffio fino alla verità sugli Old Gods of Asgard, ma tutto quello che potremo dire riporta a Control, l'ultimo titolo di Remedy e che toglie finalmente ogni dubbio sul Remedy Connected Universe.
In Control infatti (e nella sua espansione AWE) viene raccontata la storia di Jesse Faden e della misteriosa Agenzia che indaga sugli Altered World Event (Bright Falls è pregna di questi eventi) e sugli oggetti del potere (come le pagine del manoscritto di Alan). In pratica Control, oltre a dare una base al Remedy Connected Universe, va finalmente a spiegare quello che è successo a Bright Falls, innestando la storia di Alan in un mondo ancora più grande di quello che poteva sembrare e di cui pare che sia stata scalfita solo la superficie.
E allora forse le ultime parole di Alan avevano un senso. Forse si riferivano proprio a tutto quello che ancora ci aspetta. Come se durante il finale, Alan - Sam Lake - Wake si fosse accorto che c'è ancora tanto da raccontare. E a noi, non resta che prepararci a nuotare, perché quello che ci attende "Non è un lago... è un oceano."