Ve lo ricordate Alaloth: Champions of the Four Kingdoms? Avevamo avuto l'occasione di parlarvene ben tre anni fa durante un evento in anteprima a Milano e da quel giorno le informazioni cominciarono a uscire un po' con il contagocce. Un vero peccato, perché il titolo ci convinse tantissimo per la sua cura nei dettagli, tanto da sperare che prima o poi potesse nuovamente tornare in auge, magari con una data di uscita all'orizzonte.
Ebbene, proprio recentemente, Alberto Belli di Gamera Interactive, ci ha mostrato finalmente la versione praticamente completa di Alaloth, lasciandoci davvero con buone sensazioni, non solo per la mole di contenuti, ma anche da un peculiare lavoro di lore e design che ci ha onestamente sorpresi, confermando le già ottime qualità viste nel 2019.
Alla ricerca di Alaloth, tra passato e futuro
La storia di Alaloth: Champions of the Four Kingdoms è ambientata in oscuro mondo fantasy. dove Alaloth, dio traditore, sta cercando di liberarsi per tornare e devastare la vita come la conosciamo. Spetta noi, eroi senza paura, riuscire a recuperare quattro artefatti sparsi per il mondo di gioco e sconfiggerlo, prima che sia troppo tardi.
Tuttavia questo non sarà semplice, perché altri giocatori (comandati dalla I.A.) proveranno a raggiungere lo stesso nostro scopo, per cui non dovremmo combattere solo contro i temibili servi di Alaloth, ma anche contro il tempo e gli altri eroi del regno.
Se avete una certa cultura videoludica o semplicemente siete giocatori datati, allora potreste già aver notato, da queste prime descrizioni, delle similitudini con un grande classico, Moonstone: A Hard Days Knight, celebre ARPG del 1991. Sarete felici di sapere che, in caso, non vi state sbagliando, poiché gli sviluppatori hanno volutamente preso ispirazione dalle grandi pietre miliari videoludiche del passato per dare origine a un titolo che potesse unire moderno e classico in un connubio adatto a tutte le generazioni.
Il nostro destino, tra lore e combattimenti
All'inizio della nostra avventura avremo la possibilità di scegliere la nostra famiglia d'appartenenza, la specie (Umani, Orchi, Elfi e Nani) così come il nostro allineamento caratteriale. Le scelte comporteranno dei cambiamenti nell'interno mondo di gioco, come per esempio quest diversificate. Il team italiano ha lavorato dura mente sul creare un vero e proprio background narrativo, dalle storie delle singole famiglie (più di 40) fino a dialoghi e missioni; insomma, un videogioco che fa della lore uno dei suoi punti di forza.
Va comunque sottolineato che seppur a una prima occhiata, Alaloth: Champions of the Four Kingdoms può sembrare quasi un cRPG, ricordando come stile e ambientazioni giochi quali Baldur's Gate e Planescape: Torment (ma anche al recente Pillars of Eternity) in realtà l'esperienza di Gamera Interactive è un puro Action-RPG isometrico con un sistema di combattimento che comprende combattimenti all'arma bianca e magie, con tanto di possibilità di schivare e parare gli attacchi avversari.
La scelta e l'approccio di gioco, quindi, dipenderà unicamente da noi, potremmo decidere di leggere tutte le descrizioni e ascoltare tutti i dialoghi, oppure banalmente continuare e procedere senza stare a perdere troppo tempo. A prescindere da questo, Alaloth: Champions of the Four Kingdoms vi immergerà in un gameplay piuttosto variegato, comprendente tratti, abilità, crafting e quant'altro.
La vera particolarità a vantaggio dell'esperienza è che il gigantesco (letteralmente gigantesco) mondo di gioco è liberamente esplorabile sin da subito, possiamo quindi iniziare a viaggiare attraverso i quattro regni presenti (ognuno appartenenti a una specie), ognuno dei quali comprendenti di capitale, cinque citta più piccole e sei-sette punti d'interesse ed eventi. Ogni qualvolta che libereremo un'area di combattimento avremo la possibilità di migliorare la nostra reputazione generale e ottenere nuove quest e accesso ad armamenti più potenti.
Tra le svariate situazione in cui ci imbatterà, si potrà comunque godere del fantastico lavoro artistico e di design svolto dagli sviluppatori. Ogni regno ha una sua specifica struttura e un suo rigoroso art style, così come il bestiario promette di essere ben caratterizzato e variegato. Come citato in precedenza, il lavoro sui particolari sembra decisamente di livello e non vediamo l'ora di poterlo "osservare" più da vicino nel prossimo futuro.
Tirando le somme
Alaloth: Champions of the Four Kingdoms è esattamente quello che ci aspettavamo, un prodotto indipendente di alta qualità che puntasse forte sulla rigiocabilità. I ragazzi di Gamera Interactive hanno lavorato sodo per presentare un'esperienza umile, ma anche dall'importante cura nei più piccoli dettagli. A distanza di diversi anni dal suo annuncio, siamo ora giunti a un ultimo grande passo prima della prova della versione definitiva. Ma in base a ciò che abbiamo visto, questa nuova proprietà intellettuale ha tutte le carte in regola per sorprendere e regalare a tutti quello che lo attendevano, un titolo divertente quanto inaspettatamente profondo, potenzialmente capace di essere una delle grandi sorprese di quest'estate.