Age of Mythology: Retold | Recensione - Il ritorno di un classico
Age of Mythology ritorna con Age of Mythology: Retold, una riedizione del titolo RTS che ha conquistato milioni di giocatori.
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a cura di Lorenzo Quadrini
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Seguendo un filone più che apprezzato (o comunque, che io sto apprezzando moltissimo), Microsoft continua nella sua opera di riedizione ed ammodernamento dei suoi classici RTS, arrivando finalmente anche ad Age of Mythology.
Per i più giovani o i meno avvezzi ai titoli strategici in tempo reale, Age of Mythology è uno spin-off della saga di Age of Empires, rilasciato nell’ormai lontano 2002 ed oggi completamente aggiornato da World’s Edge, software house nata nel 2019 con il preciso compito di supervisionare tutti i lavori inerenti al franchise.
L’approccio scelto per questo Age of Mythology: Retold è meno conservativo di quanto fatto con gli altri titoli della saga, complice la volontà di proporre un titolo che possa essere più appagante anche per i giocatori “giovani”. Non che Age of Mythology sia invecchiato così male, anzi tutt’altro. Se si esclude l’impatto quasi violento della grafica dell’epoca, il gameplay dei grandi classici degli RTS di fine anni 90 e inizi 2000 è ancora oggi fruibile e molto complesso. Penso non soltanto agli Age of Empires, ma anche ai meravigliosi - e difficilissimi - Empire Earth.
Un nuovo Age of Mythology
Ad ogni modo, fruibile o no, è chiaro che l’età pesava sul titolo e per questo motivo Age of Mythology: Retold decide di cambiare vestito, con alcuni interessanti innesti.
Il titolo è un RTS classico, ambientato in un periodo storico non meglio precisato dove alcune delle più grandi civiltà dell’antichità condividono la stessa linea temporale: greci, nordici, egizi e atlantidei. Un grande mischione che funzionava e funziona alla grande ancora oggi, nel quale il giocatore dovrà gestire sia la fase di produzione delle risorse e costruzione degli edifici, sia quella militare di difesa e attacco dei centri abitati avversari. A rendere il tutto ancora più interessante è la presenza delle divinità e dei pantheon collegati alle quattro civiltà, i quali contribuiscono enormemente a differenziare, anche all’interno dei pochi popoli giocabili, lo stile di gameplay e di approccio alla vittoria.
Giusto per fare un esempio: scegliendo Crono avremo come nazionalità quella atlantidea, ma con grosse differenze in termini di abilità rispetto ad altri stessi atlantidei, visto che con il cattivissimo dio del Tempo potremo spostare le costruzioni già edificate.
Ancora, cambiare Era equivale come sempre a compiere un salto tecnologico che si esplica nella scelta di ulteriori divinità e sotto-divinità, ampliando il novero dei poteri utilizzabili (oltreché di tutte le tecnologie ed unità militari).
Poteri divini e bilanciamento
Diversamente dalla versione originale, Age of Mythology: Retold punta molto a far utilizzare i poteri divini, ora non più presenti in versione una tantum ma semplicemente vincolati ad un cooldown (nonché ad un aumento progressivo di costo). Il costo è rappresentato dal favore divino, una risorsa che sostanzialmente sostituisce il metallo di Age of Empires. Personalmente trovo questo approccio più veloce e dinamico un ottimo modo di modernizzare il titolo senza stravolgerlo del tutto. Chiaramente utilizzare i poteri divini in maniera costante è una grossa differenza rispetto al passato, ma è anche vero che nella mia esperienza - e in quella di tanti altri giocatori della mia generazione - l’utilizzo unico del potere divino spesso si risolveva nel non utilizzo dello stesso.
Allo stesso modo anche i poteri degli Eroi e delle creature mitologiche è aumentato, diventando centrale nell’economia bellica del prodotto. Chiunque sia un minimo preparato agli RTS sa già che il combattimento si basa di solito su un complicatissimo schema alla “sasso, carta e forbice” e chiaramente Age of Mythology: Retold non fa eccezione. Posso però garantire che le variabili in gioco sono talmente tante da portare il fruitore ad una scelta oculata sia nelle fasi offensive che in quelle difensive, nonché nella produzione stessa delle unità.
Tutto oro quel che luccica insomma? Per quanto mi riguarda si, con il solo neo del bilanciamento. Come immaginabile, tutti questi poteri divini, tutti questi Eroi e queste creature mitologiche possono avere impatti devastanti sul campo di battaglia, certo non sempre uguali in termini di capacità offensiva o di pura forza. Insomma, alcuni poteri sono nettamente migliori di altri, anche perché Age of Mythology: Retold non è propriamente un titolo nel quale sperimentare guerre di attrito. Si tratta comunque di cose che potranno essere cambiate in corso d’opera e che anzi hanno necessità di una prima fase di rodaggio.
Leggermente più preoccupante la difficoltà della IA, piuttosto bassa in generale e semplicemente imbrogliona ai livelli massimi. Si tratta di un grande classico: ho già menzionato Empire Earth e non ho mai dimenticato i terrificanti cheat del computer nelle partite offline. Age of Mythology: Retold non è così sbilanciato, ma potrebbe non essere immediato per il giocatore trovare subito la quadra di quanto è impegnativo e quanto non lo è.
Tecnicamente divino
Visivamente il titolo è una vera bellezza, con una cura del dettaglio ed una proposta grafica di altissimo livello. Da grande fan dello stile della saga, non posso che complimentarmi per questo lavoro di cesello, nel quale tutte le unità presentano una forte caratterizzazione senza rinunciare alla rievocazione del glorioso passato. E se i modelli di unità ed edifici sono oggettivamente belli, le animazioni lo sono ancora di più. Le costruzioni vengono distrutte in maniera dinamica, gli animali ingrassano (producendo anche più cibo), i poteri divini sembrano vere calamità soprannaturali, tanto sono piene di luci ed effetti e i combattimenti risultano in una tavolozza di colori e movimenti - senza rinunciare ad una buona comprensione dell’azione di gioco.
Se devo sforzarmi a trovare un difetto, questo è forse da scovare nel comparto audio, ancora acerbo per quanto concerne le traduzioni dei dialoghi (sono in italiano, ma forse erano meglio in inglese), spesso sbagliati e sovente interpretati da voci diverse. Potrebbe comunque essere un difetto che verrà corretto in sede di successiva patch, assieme ad altre piccole sbavature inerenti alla localizzazione. Nulla da dire invece sulle musiche, che personalmente non riescono a toccare le vette di lirismo di Age of Empires 2, ma fanno il loro dovere.
Voto Recensione di Age of Mythology: Retold
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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Visivamente di grande impatto
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Buona reinterpretazione dei poteri divini
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Grande profondità di gioco
Contro
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IA non sempre all’altezza
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Localizzazione e dialoghi poco curati
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Qualche lavoro da fare sul bilanciamento