Activision Microsoft: a Xbox preoccupa di più Candy Crush che Call of Duty

In una recente itervista, Phil Spencer ha affermato che nell'acquisizione di Activision Xbox è più preoccupata per Candy Crush che COD.

Avatar di Gianluca Saitto

a cura di Gianluca Saitto

A quasi un anno dall'annuncio dell'acquisizione di Acvitision, Blizzard e King da parte di Microsoft siamo ancora in ballo con tutta una serie di discussioni sulla mossa di Xbox. Ad oggi l'acquisizione non è ancora ufficialmente conclusa, con l'Unione Europea che sta vagliando in questi mesi tutta l'operazione. Nel frattempo il chiacchiericcio attorno all'operazione è ancora molto accesso, e capita spesso che siano proprio i colossi dell'intrattenimento interessati a uscirsene fuori, delle volte, con nuove interessanti dichiarazioni.

A tal proposito, di recente è stato lo stesso Phil Spencer a tornare a parlare dell'acquisizione durante una lunga intervista con la redazione di The Verge. In uno spezzone della chiacchierata, il CEO di Microsoft Gaming ha affermato che il motore principale che ha spinto la compagnia di Redmond ad acquistare il trittico Activision, Blizzard e King è stato Candy Crush, e non la saga di Call of Duty come in molti hanno fin da subito pensato.

Nello specifico Spencer si riferisce a tutto un mercato mobile che, prima di aver annunciato l'acquisizione, era un settore su cui Xbox era abbastanza carente. Per questo Spencer non si limita a citare solo Candy Crush, ma si dice molto attirato anche da altri titoli per dispositivi mobile come Diablo Immortals e Call of Duty Mobile, i quali garantirebbero alla compagnia un numero spaventoso di giocatori attivi.

A supporto di ciò Phil Spencer ha genuinamente ammesso che Xbox e Microsoft non hanno una forte presenza sui dispositivi mobili al momento, e questa cosa deve cambiare. Non è la prima volta che la compagnia di Redmond strizza l'occhio al mondo mobile, e basti pensare anche a come sta portando avanti con grande forza il proprio progetto per il cloud gaming, che in questi anni si sta basando molto proprio sull'utilizzo di dispositivi come tablet e smartphone.

Leggi altri articoli