L'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft sta trovando non pochi ostacoli sulla sua strada. Tutto il blocco occidentale delle antitrust ha rinviato più volte la decisione definitiva e in Nord America le cose non stanno andando come previsto, con la Federal Trade Commission che ha scelto la linea dura per evitare che l'affare vada in porto. E ora, oltre agli enti regolatori, anche alcune aziende hanno cominciato a esprimersi contro questa acquisizione.
Dopo le proteste di Sony, che è ovviamente coinvolta in prima persona su questo deal, ora anche Google e NVIDIA hanno deciso di schierarsi contro l'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft. Per quanto riguarda il produttore di GPU, i dirigenti si sono concentrati sulla possibilità di rendere più accessibili i videogiochi, mentre invece per Alphabet (la parent company dietro Google) il problema è relativo alla possibilità che a Redmond possano avere un vantaggio scorretto nei mercati del cloud (anche se Google ha dato il ben servito a Stadia), degli abbonamenti e degli smartphone.
Se le lamentele di Sony sembrano campate per aria, quelle di Google in realtà sono più che legittime ed erano le stesse della CMA (l'antitrust inglese) e della Commissione Europea. Avere un publisher di grosse dimensioni come first party potrebbe seriamente condizionare il mercato del cloud gaming, ponendo Microsoft in una posizione monopolistica.
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L'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft avrebbe dovuto concludersi durante giugno 2023. Con la causa attualmente in corso voluta dall'FTC e il continuo rinvio da parte degli enti regolatori occidentali, è molto probabile che il via libera (o lo stop) al deal possa richiedere molto più tempo del previsto. Vi aggiorneremo non appena emergeranno ulteriori dettagli in merito. Continuate a seguire GameDivision per tutte le novità e gli annunci in dirittura d'arrivo dal mondo dei videogiochi.
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