È il grande tema che ci sta accompagnando in questi giorni, e probabilmente lo farà ancora per molto tempo. Parliamo della recentissima acquisizione di Activision Blizzard e King da parte del colosso Microsoft, una mossa che è costata alla compagnia di Redmond ben 70 miliardi e che sancisce quella che potremmo definire come la summa di tutte le diverse assimilazioni che il marchio Xbox ha effettuato dal 2018 ad oggi.
Sebbene in giro per il web ci siano già diversi schieramenti su chi è pro o contro a questa mossa di Microsoft, l'affare, al momento, è solamente stato reso pubblico e prima di diventare concreto a tutti gli effetti dovrà passare sotto diversi esami ed analisi. Uno dei più noti, e citati da molti, è l'antitrust: un'autorità che vigila tutta una serie di azioni e comportamenti delle varie compagnie, affinché non si vadano a creare monopoli, per dirla in breve.
Ad entrare nella questione ci sono state anche le recenti parole del membro del Congresso Jerry Nadler, il quale rappresenta il 10° distretto congressuale di New York. Nadler si è voluto esprimere sull'acquisizione di Activision Blizzard e King da parte di Microsoft in un recente tweet, nel quale si è detto a sostegno della convinzione che l'accordo dovrà affrontare un intenso controllo da parte di regolatori e legislatori prima di essere concluso del tutto.
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Sulla questione più calda del momento si sono esposti già in tanti, e tra questi è emerso anche il discorso relativo alla possibile esclusività di alcuni brand popolari come quello di Call of Duty. Proprio di recente Phil Spencer ha rassicurato sulla questione, dichiarando come Microsoft ha intenzione di rispettare i vari accordi già presi con le altre compagnie, come per esempio PlayStation.
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